PASSO CALLA
- PRATO ALLA PENNA
(CAMALDOLI)
Lungo ma facile
sentiero che seguendo quasi per intero lo spartiacque conduce dal
passo Calla fino a Prato la Penna (Km 10,400) oppure con deviazione
intermedia l'eremo di Camaldoli (Km 10)
Il percorso si mantiene sempre
abbondantemente sopra i 1000 metri, per la maggior parte immerso
in una folta faggeta, pochi ma insuperabili i punti panoramici.
Passo
Calla mt. 1296
Il passo si raggiunge risalendo la vallata del fiume Ronco-Bidente
S.P. 4 (ex ss 310), superato il paese di Santa Sofia si prosegue per
Corniolo, Campigna ed infine Passo
Calla (mt. 1296).
Sul passo lasciare l'auto
(ampio parcheggio) e prendere il sentiero 00 che parte dalla parte
opposta della carreggiata nei pressi di un fabbricato diroccato.
Si supera una catena che chiude l'accesso ai veicoli e si inizia
subito in lieve salita, su pista larga a fondo naturale.
Crinale
Inizio sentiero
Ci immergiamo fin da
subito all'interno della folta faggeta che ricopre i fianchi della
montagna. Anche in estate nei periodi più caldi qui può far comodo
un maglioncino.
Il tracciato inizia a prendere quota, niente di eccezionale, ma
comunque "salitella" da affrontare con tranquillità.
Circa 800 metri e
sbuchiamo in un primo e breve tratto aperto e pianeggiante. Pian
Carbonaie (quota 1397)
Occorre tenere
presente che da questo punto non sarà più possibile
lasciare il sentiero in quanto si snoda per un lungo tratto in
mezzo a due riserve integrali protette.
Alla
nostra sinistra la riserva integrale si Sassofratino, ed alla
nostra destra la riserva Biogenetica di Scodella.
In entrambe è assolutamente
vietato entrare.
Giusto il tempo per prendere
il respiro e si rientra nel bosco, per affrontare un'ulteriore
ascesa di circa 1 Km fino alla prossima area prativa. Il
Poggione (mt. 1424)
La bella faggeta che si attraversa regala scorci di sottobosco
interessanti, così come è facile notare alcuni vecchi
e monumentali esemplari di faggio.
Pian Carbonaie mt.1397
Poggione mt. 1424
Il tratto più difficile è ormai superato,
si procede ora velocemente su falsopiano, per facile e largo sentiero,
sempre a fondo naturale, con quota che per il prossimo chilometro
oscilla fra i 1400 ed i 1420 metri.
Quando incontriamo sulla nostra destra una deviazione per Fonte
di zanzara, siamo a poggio Pian Tombesi ( mt. 1465).
Si prosegue
mantenendosi in piano fino a raggiungere la prossima salita
che, transitando in un tratto caratterizzato da grossi massi
di arenaria sparsi sul terreno, giunge fino a quota 1504
Si torna in piano e ben presto si giunge ad un balconino
naturale che si apre sulla Romagna.
Nelle giornate serene si può tranquillamente scorgere
il mare Adriatico.
In primo piano davanti a noi è ben riconoscibile la piana
di Casanova dell'Alpe, e più a destra un ramo del lago
di Ridracoli.
Stupefacente panorama sull'intera catena dei controcrinali Forlivesi.
Riprendiamo il percorso ed in circa 50 metri ci troviamo ai piedi
di Poggio Scali (mt. 1520)
Giungiamo ad una radura
con al centro una maestà intitolata alla Madonna del fuoco,
l'iscrizione sulla lapide recita:
"La Madonna del Fuoco torna oggi in questi luoghi donde discese
col maestro Lombardino per benedire la montagna dei Forlivesi -
che in città la venerano da cinque secoli ed i passanti che qui
la onorano- il CAI di Forlì nel cinquantesimo della fondazione
11 settembre 1977 "
Un breve sentiero in forte salita alle spalle
della maestà ci
conduce sulla sommità di Poggio Scali, punto panoramico
per eccellenza dell'intera dorsale preappeninica. Si riparte su sentiero
che prosegue sempre in prossimità dello spartiacque, con
dolci saliscendi per circa 1 km.
Inizia poi una discreta discesa che in circa 50 metri ci
porta al passo Porcareccio (mt. 1453) da qui si diparte la deviazione per Volta all'Acero e Ama -
sentiero CAI 78.
Un cartello indica la distanza percorsa da Passo Calla -
Km 5,400
Poggio Scali mt. 1520
Passo Porcareccio mt 1453
Ci attende ora una ripida discesa che con una serie
di larghi tornanti ci porta prima ad una piccola radura nei pressi
della Fonte del Porcareccio (acqua non controllata) e successivamente
al valico della Scossa - mt. 1331 (Km 6,600 dalla partenza).
Il valico è attraversato da una pista forestale
(da ignorare) seguendola verso destra in circa 50
metri si può raggiungere la fonte denominata "le
tre fonti".
Noi manteniamo la direzione principale e puntiamo decisamente verso
l'antistante Giogo Seccheta (mt. 1383) che raggiungiamo in circa
800 metri di facile salita.
Si esce in
un lungo ed ampio prato contornato da una bassa faggeta, ed al
termine incontriamo il bivio per "la via dei legni",
via di esbosco anticamente utilizzata in inverno per portare
a valle il legname.
"i trainatori l'estate tagliano e cavano le travi fino sul crine
e d'inverno le conducono giù" (Relazione sul governo della Toscana
di Pietro D'Asburgo Lorena 1778)
Valico la Scossa mt. 1331
giogo Seccheta mt 1375
Pochi metri e giungiamo in
località Prato al Soglio mt. 1350.
Tipico esempio di prateria di altitudine seminaturale dell'Appennino
centro-settentrionale, piuttosto sporadiche nelle foreste demaniali.
Queste praterie sono molto importanti sia per il loro interesse
vegetazionale che per l'efficace funzione di difesa del suolo.
Una lunga e ripida discesa, in alcuni punti
con tornanti ci porta nei pressi di prato Bertone, ed al primo bivio
per Camaldoli (deviazione segnalata sulla destra).
Abbiamo percorso a 8,5 Km da Passo Calla e ci restano 1,9 km per
giungere a Prato alla Penna.
Resta ora
l'ultimo piacevole tratto, sempre immersi nella rada faggeta, che
in dolce saliscendi ci conduce al Gioghetto mt. 1239, importante
quadrivio di questo lungo percorso di crinale.
A sinistra Acuti-Lama Km 5,1 per ripido stradello forestale, a
destra per eremo di Camaldoli in 700 metri di altrettando ripida
discesa, proseguendo diritto a Prato alla Penna (700 metri), alle
nostre spalle Passo Calla Km 10,1 - la distanza che abbiamo percorso.
Prato al Soglio
faggeta
Ci restano quindi solo gli ultimi
700 metri anche questi leggermente ondulati per giungere alla nostra
destinazione - Prato alla Penna mt. 1248 -
Giunti così al termine della nostra lunga passeggiata, superiamo
una sbarra e sbuchiamo su di una rotabile - a sinistra per Badia
Prataglia, a destra per Eremo di Camaldoli.
Gioghetto
Prato alla Penna