Collega le valli del Bidente e dell'Arno
(Santa Sofia - Stia)
Posto al confine fra le provincie di Forlì-Cesena e Arezzo, il valico è stato aperto solo negli anni 30 del 1900.
Anticamente l'Appennino era valicato solo da mulattiere e dalle 'vie dei legni', strade di smacchio così chiamate perchè servivano per trasportare il legname in Casentino, dove veniva 'fiumato' in direzione di Firenze.
La principale partiva dalla Burraia e dopo aver valicato il crinale scendeva al Giogaretto.
Altre vie importanti e ampliate nel 1838 dopo l'acquisizione della foresta di Campigna alle Regie Possessioni partivano dal Corniolo e dalla Lama.
Convenzionalmente determiniamo l'inizio del tracciato a Santa Sofia (mt. 257 slm) ultimo comune della vallata del Bidente.
Dalla cittadina seguire le indicazioni Passo Calla o Diga Ridracoli.
La strada costeggia il corso del fiume Bidente ed inizia lentamente la salita verso il crinale Appenninico.
Pochi chilometri e si raggiunge il centro di potabilizzazione di Capaccio, preannunciato da una imponente e zampillante fontana.
Ignoriamo questa deviazione e proseguiamo sulla statale che nervosamente continua la sua risalita, per incontrare in successione i piccoli abitati di Cabelli e Berleta.
Con una serie di curve e controcurve sempre più impegnative raggiungiamo Corniolo (mt. 589 slm)
Questo primo tratto di 12,5 Km non presenta pendenze eccessive.
Santa Sofia
Capaccio
Dall'abitato di Corniolo possibile deviazione per Passo Braccina e Premilcuore.
Proseguiamo sulla statale che dopo una breve discesa inizia la parte più impegnativa dell'attraversamento di crinale.
Superata la frazione Lago la strada si impenna e quasi aggrappata alla montagna inizia decisamente a salire.
All'orizzonte iniziamo a scorgere l'ancora lontano crinale.
Isola
Corniolo
Possibile escursione - Superato un tornante destroso, sul successivo tornante sinistroso parte un sentiero che in poche centinaia di metri ci porta ai ruderi dell'antico castello di Corniolio.
Proseguiamo sulla statale in un paesaggio che alterna boschi di latifoglie con tratti caratterizzati dalla grigia formazione marnoso arenacea, fino a giungere in località Campigna.
Posta nel cuore del Parco Foreste Casentinesi, è il naturale punto di partenza per tantissime escursioni.
Sede della stazione forestale e di due rifugi/alberghi.
Campigna
Campigna
Restano ora gli ultimi chilometri, i più impegnativi ma anche i più suggestivi.
La strada resta immersa nella folta foresta del parco Nazionale e risalendo gli ultimi contrafforti raggiunge il passo Calla - metri 1296
Da Corniolo Km 12,8 - dislivello 707 metri - pendenza media 5,5% con punte oltre il 10%
Passo Calla
Passo Calla
Sul passo si incrociano i sentieri di crinale 00 GEA (Grande Escursione Appenninica), Casentino Trekking e CAI.
Punto di partenza per escursioni sul Falterona e Monte Falco (i maggiori rilievi dell'Appennino Romagnolo) e sul crinale delle Foreste Casentinesi (Calla-Camaldoli - 10 Km di sentiero e piste forestali quasi interamente su crinale transitando per Poggio Scali - mt 1520 - e in fregio alla riserva integrale di Sasso Fratino).
Dal passo parte un'asfaltata (provinciale Piancancelli) che conduce fino ai rifugi Burraia e La Capanna (campi da sci), al parcheggio attrezzato Fangacci (mt. 1480) e ai piedi di Montefalco, la vetta più alta dell'Appennino Romagnolo.
In località Piancancelli (mt. 1576) la strada che si tramuta pista forestale, è chiusa da una sbarra e prosegue fino a Castagno d'Andrea
inizio sentiero per Camaldoli
Prati della Burraia