Borghi - escursioni - da vedere
San Giovanni in Galilea
Posizione N 43 59'59.4" , E 12 21'02"
Antico, e un tempo
potente castello edificato a 447 metri slm, su uno sperone di roccia
che sembra protendersi verso la sottostante vallata dell'Uso.
L'antico Castrum Sancti Johannis contava nel censimento del 1371
(cardinale Anglico descriptio Romandiole) oltre 400 abitanti.
Lungamente conteso fra i Riminesi e il Papa, governato dai Malatesta,
poi sede comunale, fu nel 1816 annesso al comune di Borghi.
Già sede del comune, oggi sede del museo
e biblioteca Renzi.
Dispone di una piccola collezione lapidaria romana, un'interessante quadreria
nella quale sono conservate fra l'altro litografie ed incisioni dal XVI
al XIX secolo, una serie di carte geografiche a stampa del XVIII secolo,
collezione di fossili e minerali.
Ricca collezione di frammenti, supellettili, sigilli e maioliche rinvenuti
principalmente nei territori di Verucchio e San Giovanni in Galilea.
Informazioni, orari ed approfondimenti sul sito www.museorenzi.it
Museo della Civiltà Contadina Borghi
via G. Di Vittorio 21 - macchine agricole, aratri ed attrezzi
del lavoro contadino
San Giovanni in Galilea
San Giovanni in Galilea - Porta Est
San Giovanni in Galilea - resti del castello
Resti
della Rocca e del Torrione
Costruito probabilmente
fra l'VIII ed il IX secolo.
Testimonianza di un'antico maniero, Distrutto dal tempo e
da guerre antiche e moderne (nell'ultima guerra mondiale
fu caposaldo della linea Gotica)
San Giovanni in Galilea - Chiesa di S. Pietro
Chiesa di San Pietro L'edificio originale risaliva al XVII secolo, distrutta durante l'ultimo conflitto mondiale è stata riedificata nel dopoguerra rispettando le linee originali solo per quanto riguarda il campanile.
La Pieve Bizantina
Sito archeologico
Località La Piva, San Giovanni in Galilea
Posizione N 44 00'12" , E 12 20'48.7"
I primi documenti sull'esistenza della Pieve risalgono al codice Bavaro datate fra il 570 e il 980 e in un atto del 970.
La costruzione del primo edificio è propabilmente da ascrivere ai Bizantini come elemento di evangelizzazione del territorio, dopo la fine delle disastrose guerre greco-gotiche all'epoca dei Vescovi di Ravenna (546-570)
Centro amministrativo e religioso fino al XIII secolo dei circostanti villaggi sparsi.
Tra il XII e il XIII secolo l'originario impianto
subì lavori di sistemazione e risanamento, con la costruzione di una cripta e con il rivestimento del parametro esterno in pietre squadrate.
All'inizio del XVI secolo la pieve risulta ormai inagibile a causa dei movimenti franosi che interessano la zona, viene quindi costruita la Pieve "nuova" ad oriente della vecchia abside.
Pochi anni dopo però anche la nuova costruzione risente dei movimenti franosi, come citato in un testamento del 1525.
La relazione di una visita pastorale del 1544 manifesta timori nei riguardi delle fondammenta dell'edificio e nel 1572 il fonte battesimale viene trasferito nella chiesa di San Pietro.
Nel 1682 l'edificio risulta ormai inagibile, ed un ulteriore tentativo di risanamento risulterà inutile tanto che nel 1741 e 1742 il fonte battesimale e tutti i quadri verranno definitivamente trasferiti nella chiesa di San Pietro.
il 22 maggio 1742 il tetto crolla e la pieve viene definitivamente abbandonata.
I primi scavi per riportare alla luce i resti della Pieve risalgono al 1970 e viene istituita l'attuale area archeologica.
(liberamente tratto da pannello informativo redatto a cura di Michele Gaudio)