Dozza - Storia e curiosità
Il
territorio comunale risulta abitato fin dall'età del bronzo
come testimoniano reperti rinvenuti nella zona di Toscanella.
Assoggettato ai Galli e poi ai Romani, più recenti le notizie sul centro
di Dozza, il cui nome deriverebbe dalla parola «doccia» con cui
si indicano i condotti per trasportare l'acqua.
Intorno al mille la cittadina
venne dotata di mura dai Bolognesi, e circa due secoli dopo venne
costruita una rocchetta per difenderne l'ingresso.
Nel XII secolo Dozza era sotto il dominio della Chiesa imolese, per poi ergersi
a comune autonomo.
Dopo essere stata saccheggiata dai soldati di Ottone IV di Sassonia la cittadina
passò sotto il dominio prima dei bolognesi e quindi degli imolesi.
Ad opera del cardinale Albornoz (1361) tornò nuovamente sotto il dominio
della Chiesa , per divenire poi nel XV secolo terra di conquista per diverse
importanti famiglie.
Fra queste ricordiamo gli Alidosi, i Manfredi, Girolamo Riario a cui succede
la sua vedova Caterina Sforza, fautrice della costruzione della rocca.
Il territorio venne
poi sottomesso alla Santa Sede nel 1505, e ceduto dal pontefice
al cardinale Campeggi la cui casata ne mantenne il dominio fino
all'estinzione, avvenuta nel 1728.
Subentrò infine un'altra famiglia bolognese, i marchesi Malvezzi, che
per diritto ereditario mutarono il nome il Malvezzi-Campeggi.
L'attuale aspetto della rocca si deve
a quest'ultima famiglia (Malvezzi) che nel 1594 ha provveduto alla
ristrutturazione del maniero, poi abitato dai discendenti fino all'estinzione
del casato avvenuta nel 1960.
Dozza - Altre notizie
Vi sono conservate le tele che appartenevano alle cappelle soppresse dopo gli ultimi restauri, ovvero un’immagine di San Vincenzo Ferreri, opera dell’imolese Giuseppe Righini, una Circoncisione, opera di scuola bolognese della metà del XVI secolo, una Natività e una Decollazione di San Giovanni Battista, di autore ignoto, dipinta nella prima metà del XVII secolo.
Collezione di trenta reliquiari di epoca, una croce astile in legno dorato, un crocifisso di inizio ’600, un prezioso manto con ricami in oro raffigurante la Madonna del Calanco e una collezione di ceramiche faentine del XVI secolo.
Miscellanea storica
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DOZZA. Villaggio negli Stati Pontificj, distretto di Imola, legazione di Ravenna, la sua popolazione ammonta a 323 abitanti.
Giace in pianura, in suolo che dà biade, viti, canape e gelsi.
Dista 4 miglia all' ovest da Imola.
Pagina 480
DOZZA. — Comune nell'Emilia, prov. di Bologna, circond. e mand. di Imola.
Comprende le frazioni di Santa Maria Assunta, Pianta, S. Lorenzo di Dozza e Toscanella.
Ha una superficie di 2256 ettari.
La sua popolazione, secondo l'ultimo censimento (1862), contava abitanti 2031 ..........Il suo territorio giace parte in piano e parte in collina ed è coltivato specialmente a grano e a vino. È bagnato da un rivolo che passa vicino al capoluogo e si versa nel fiume Sillaro.
Il capoluogo è una terra posta alle falde degli ultimi colli sotto Monte Catone non lungi dalla via Emilia, alla distanza di 6 chilometri ad ostro da Imola. E formata da fabbricati tutti in buono stato, fra i quali distinguesi un palazzo che ha la forma di una fortezza ed è munito di bastioni......
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DOZZA , denominato anche DOCCIA , è un comune del distretto e diocesi d’ Imola, dipendente dalla provincia di Ravenna.
Gli storici non ci offrono notizie della sua origine, sappiamo soltanto che prima del 1198 apparteneva agli imolesi , e che fu lor tolta in tal epoca dai bolognesi, guidati dal pretore Uberto Visconti da Piacenza.
Clemente VII la concesse in feudo nel 1524 al cardinale Lorenzo Campeggi, e suoi successori: ma dopo la morte di Rodolfo Campeggi venne restituita da Paolo III alla giurisdizione d’ Imola.................
Essa s‘innalza sopra una vaga e deliziosa collina in distanza di cinque miglia da Imola. Sono ricercatissimi i delicati e saporiti vini, prodotti dalle vaste vigne del suo territorio
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una popolazione di 5000 anime circa, distribuite in due parrocchie; l’ una di Maria Assunta col titolo di prevostura, l’ altra di S, Lorenzo.
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Dozza (Emilia). Prov. di Bologna; circond. di Imola; mand. dimola. Dozza, detto anche Doccia, giace alle falde del monte Catone non lungi dalla via Emilia. Popol. 1945.