Meldola - Storia e curiosità
Di origine sicuramente
molto antica, come testimoniano i resti di una villa probabilmente
risalente all'epoca di Teodorico (inizi VI secolo), e forse
sede di un funzionario incaricato di sovraintendere all'acquedotto
che conduceva l'acqua a Ravenna.
Nel 900 risultava sotto l'influenza degli Orgogliosi e dei Gherardi di Bertinoro,
la rocca fu edificata probabilmente attorno all'XI secolo.
Appartenne a varie famiglie feudali laiche e religiose, agli arcivescovi di
Ravenna, e successivamente agli Ordelaffi ed ai Malatesta.
Governata dal duca Valentino a cui seguirono i Veneziani. Con Leone X ritornò sotto
la dominazione della Santa Sede sotto la cui influenza restò fino al
1518, quando fu donata ad Alberti Pio da Carpi, sotto il cui dominio si verificarono
una rivolta Ghibellina e l'invasione dei Lanzichenecchi del conte Carlo Borbone
(1527).
Nel 1597 i Pio da Carpi vendettero il feudo agli Aldrobandini, ai quali succedettero nel 1647 i Doria Pamphili che governarono la cittadina fino alla nascita del Regno d'Italia.
Meldola - Altre notizie
La struttura e posta nei locali recentemenre ristrutturati della piccola chiesa, posta a metà della salita della via "Alla Rocca", sconsacrata dalla seconda metà del secolo scorso, si compone di due settori adibiti specificatamente a:
- museo naturalistico con esposizione di reperti mineralogici e paleontologici, floro-faunistici e micologici, collocati entro teche e vetrine,
- sportello ambientale per la documentazione sulla Riserva Naturale e sulle altre aree protette del territorio provinciale, regionale e nazionale.
Museo del Baco da Seta "Ciro Ronchi" Via Roma n. 3/A
Inaugurato il 30 dicembre 2001, è situato sul lato destro del cancello del foro annonario (ora arena Hesperia), proprio adiacente ad uno dei luoghi in cui veniva effettuato il mercato del bozzolo.
all’interno del museo, due distinti percorsi: quello didattico e quello storico.
Il percorso didattico inizia con le uova del Bombyx mori (baco da seta), continua attraverso il ciclo biologico e, seguendo le vari fasi dell'allevamento e della formazione del bozzolo, si conclude con i filati di seta.
sono presenti gli attrezzi che venivano impiegati durante l'allevamento e la lavorazione della seta: graticci, fondi, telaio, filarino, dipanatoio, arcolaio, fusi.
Il percorso storico comincia con una brevissima carrellata sulle origini della sericoltura e sul grande sviluppo di questa attività, che portò l’Italia, nel 1872, ai vertici della produzione mondiale della seta greggia in concorrenza con Cina e Giappone.
Seguono i reperti salienti legati alla tradizione meldolese e i primi documenti sulla
gelsicoltura, attività di primaria importanza, visto che la foglia di gelso costituiva l'unico alimento del baco da seta.
Miscellanea storica
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MELDOLA. Borgo negli Stati Ponlificj, distretto e legazione di Forli; conta 4860 abitanti. E' situato al limitare degli Stati Pontificj còlla Toscana, e alla sinistra del fiume Ronco. La sua posizione è vaga, il terreno fecondo. Vi ha un mercato settimanale ed una fiera annua. Questo borgo porta il titolo di principato, e fu già feudo della casa Doria-Panfili. Dista 8 miglia al sud da Forlì.
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MELDOLA, grosso borgo degli Stati di Roma, prov. d'Emilia, con titolo di principato, tra il territorio di Forlì ed il granducato di Toscana, presso la sinistra riva del Ronco, 3 miglia a libeccio da Bertinoro e 8 ad ostro da Forlì. Conta circa 4,400 abitanti, compresi alcuni casolari dei dintorni. I suoi mercati ebdomedali nel martedì formano un luogo di convegno pei traffici delle circostanti vallate, eziandio della Toscana. Vi si tiene un'annua fiera dal primo al 25 agosto. È un feudo della casa Doria-Pamfili.
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MELDOLA — Comune. La sua popolazione di fatto, secondo il censimento del 1861, contava abitanti 5801 ......
Il suo territorio, situato parte in pianura e parte in collina, è molto fertile. Fra gli altri prodotti, vi si raccoglie vino, olio, fieno, fave, grano, granoturco e molta foglia di gelsi. Nei pascoli si alleva molto bestiame pecorino, col cui latte gli abitanti fanno un ottimo e saporitissimo formaggio, grandemente ricercato nella provincia e fuori.....
II capoluogo è un grosso borgo posto sulla sinistra del Reno (???), 13 chilometri a levante da Forlì. È cinto di vecchie mura e novera alcuni discreti fabbricati e diverse chiese ......
Meldola è luogo di molto commercio. Ai suoi mercati del mercoledì convengono gli abitanti non solo delle circostanti vallate, ma anche quelli della Toscana. Quivi si può dire che viene condotta quasi tutta la seta grezza dei diversi comuni della provincia, in cui coltivansi i filugelli.
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MELDOLA , terra situata alla sinistra del Ronco , fa parte della provincia di Forlì e dipende dalla diocesi di Forlì. Fu altra volta un feudo degli arcivescovi ravennati insieme con Valdinoce, Valdipondo: fù ‘pure dominata dai Malatesta Signori di Rimini, indi dai Veneziani per cessione loro fatta da Pandolfo Malatesta.
Leone X la concesse ad Alberto Pio Signore di Carpi; e soffrì gravi disavventure dall’ esercito di Carlo Contestabile di Borbone nel 1527.
Si crede che fosse il castello Mutilo: si legga in proposito la dissertazione di Pasquale Amati, pubblicata in Bologna nel 1776.
E' oggi rinomata pe’ suoi mercati, ove si commerciano in gran copia tutti i rurali prodotti.
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Meldola, capitale del Principato di questo nome , giace alle falde de' Monti Apennini sul fiume Viti ( che in questo luogo si passa sopra un Ponte magnifico di pietra) cinque miglia distante dalla Via Emilia , colla quale comunica mediante una nuova strada che ivi fu aperta. Stante la sua naturale situatione fa buon traffico colla Toscana, e le vicine Città, e Terre Pontifizie, ed il Martedì di ogni Settimana vi si tiene un libero , e copioso Mercato di tutto ciò che abbisogna per l'umano sostentamento. Vi si lavora una prodigiosa quantità di seta in bozzoli, il di cui filo poscia si vende in Fi-renze, Bologna, e altrove Con notabile guadagno. Contiene da tre mille anime, ed ha una Chiesa Collegiata con dodici Canonici, oltre l'Arciprete, prima Dignità. Vi sono pure altre due Parrocchie , oltre la Suddetta, tre Monasterj di uomini, ed uno di donne dentro il suo recinto , ed uno mezzo miglio lontano de' PP. Eremiti Ca-maldolesi in un sito deliziosissimo chiamato Scardavilla. Non vi mancano altresì Ospitali, e Luoghi Pii, fra'quali meritano essere considerati l'Ospedale per i Pellegrini, ed Infermi, ed il Monte di Pietà Credesi fondata nel luogo, ove era antìcamente il Castro Mùtilo, conforme prova l'Amati nella sua1 Dissèrtazione sopra il passaggio dell'Apennino fatto da Annibale, e sopra il Castro Mutilo degli antichi Galli stampata in Bologna per il Longhi nell'anno 1776.
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Meldola (Emilia). Prov. di Forlì; circond. di Forlì; mand. di Meldola. Presso al confine dello Stato Pontificio colla Toscana, ed alla sinistra del Ronco, in fertile territorio ed in vaga posizione sorge Meldola. Fu già feudo della casa Doria-Panfili ed è distante 8 miglia da Forlì. Popol. 5838.
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MELDOLA (di), grosso borgo mandamentale di 5838 abitanti; sulla ripa sinistra del fiume Ronco ; nel circondario e provincia di Forti. Credesi che Meldola fosse stata l'antica Mutila.
Lo egregio Gamberini cita una lettera del dottor Camillo Versali, a lui diretta con data del 6 luglio 1819 ; dove annovera fra le acque marziali fredde quella di una sorgente presso Meldola; ma è di pochissima efficacia,
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MELDOLA. , Meldula ; A sinistra del Ronco , che sur un ponte di pietra si traghetta , è situato questo borgo , il quale noverossi già fra le più forti castella de' bassi tempi. Non mancano di regolarità i suoi tempj , e gli edifici. Sono famosi nella Romagna i suoi mercati , che somministra il territorio in gran copia tutti i rurali prodotti. ....... Soffri grave guasto per la marcia del Contestabile di Borbone verso Roma nel 1527. Co' cinque casali, che immediatamente sono riuniti alla Comune , novera 4,229 abitanti , ed è lungi per due leghe al S. O. da Bertinoro.