Portico e San Benedetto - Storia e curiosità

Portico di Romagna -

Zona abitata fin dall'epoca preistorica, come testimoniano reperti trovati in loco, nel Medioevo appartenne alla Santa Sede, agli Arcivescovi di Ravenna e di Bertinoro ed ai monaci di San Benedetto.
Nel 1664 Barbarossa concesse il territorio ai conti Guidi di Modigliana, a cui seguirono i conti Guidi di Dovadola.
Dopo la battaglia di Anghiari il castello passò sotto il dominio di Firenze che ne fece il capoluogo dei suoi domini in terra di Romagna (dal Bolognese al Montefeltro).

Rimase sotto l'influenza politca ed amministrativa di Firenze fino al 1923, anno di annessione alla provincia di Forlì

San Benedetto

Il nome deriva dall'antica Abbazia benedettina fondata nel X secolo.
Vi soggiornò anche San Romualdo, prima di fondare l'eremo di Camaldoli.

Raggiunse il suo massimo splendore nell' XI e XII secolo, con vari possedimenti e giurisdizione su molti territori Romagnoli e Toscani.
Sorse in questo periodo un nucleo di case che prese il nome di Biforco (all'incrocio dei torrenti Acquacheta e Rio destro). In seguito il nucleo basso del paese prese il nome di Molino in quanto vi sorgevano i mulini dell'abbazia.

Si sottomise al dominio di Firenze nel 1440 e, iniziata la sua decadenza, fu nel 1499 ceduta ai Vallombrosani e successivamente nel 1529 alla chiesa medicea di San Lorenzo di Firenze.

Ridotta a semplice parrocchia l'antica chiesa fu demolita nel 1723 ed al suo posto fu costruita l'attuale .

Miscellanea storica

Corografia d'Italia Gran Dizionario vol. II - Massimo Fabi ed. Francesco Pagnoni Milano 1854
Pagina 886

PORTICO. Villaggio in Toscana capoluogo di comunità compartimento di Firenze, che ha 600 abitanti.
Sta nella val del Montone vicino ad un fiume omonimo, contiene pure un castello. Dista 4 miglia circa da Bertinoro


Dizionario Corografico dell'Italia - Vol. 6 da PI a RU - Prof. Amato Amati ed. Vallardi - Milano 1869
Pagina 484

PORTICO DI ROMAGNA. — Comune in Toscana, prov. di Firenze, circond. e mand. di Rocca San Casciano.
Comprende le frazioni seguenti: Alpe (S. Benedetto in), Bastia a Bocconi, Cannetole (porzione), Carpine (porzione), Castagneto, Girone di Portico, e Querciolano (porzione), Santa Maria all'Eremo (porzione) e S. Barnaba   in   Gamogra (porzione).

Ha una superficie di 6019 ettari. La sua popolazione di  fatto,  secondo il censimento del 1861, contava  abitanti 2558.........
Il suo territorio si stende in monte: pochi sono i poggi : è attraversato dalle acque dei torrenti Troncalosso ed Acquacheta,e dal fiume Montone, che è costituito dalla loro riunione. Le parti più elevate sono a foreste di faggi, ed a praterie naturali: dalle prime si ricava abbondante legna da ardere e per carbone : le pasture, nella buona stagione specialmente, sono gremite da numerose mandre di capre e di pecore. Le falde delle montagne e le poche colline sono rivestite da foreste di quercie e di querciole, i cui frutti somministrano alimento a molti suini. Sufficiente spazio vi resta coltivato a poderi, i quali più che altrove sono situati lungo le due ripe dell' angusta e profonda valle di Montone.  ..........

 


Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana - A-C - Vol. I - Emanuele Repetti ed. Firenze 1833
Pagina 63

ALPE (S. BENEDETTO IN) Villaggio nella Valle del Montone in Romagna, .......
Ebbe i primordi dalla Badia di S. Benedetto, che è la sua parrocchia, fondata sul principio del secolo XI ......
Vi ebbero signoria i nobili della Rocca S. Casciano e i conti Guidi sino dal secolo XI. Venne confermato in feudo dai due primi Federigi ai conti. Costà, dove al 
dire del gran poeta: dovria per mille esser ricetto,oggi trovansi 770 abitanti. 



Pagina 12

ABAZIA DI S. BENEDETTO IN ALPE, o IN BIFORCO. Sulla sinistra costa d'Apennino, sotto quel fiume che suso avante appellasi Acquacheta, e più in basso perde il suo nome nel Montone, risiede questo monastero, che al dire di Dante dovea per mille esser ricetto. ........
Si disse in Biforco dalla congiunzione di due torrenti Acquacheta e Rio Destro, presso al cui influente esiste il paese di S. Benedetto poco sotto al monastero.
La sua origine risale ai tempi di Ottone III, poiché esisteva quivi presso un Eremo, quando vi si recò la prima volta, nel 989, S. Romualdo da Ravenna, e la seconda volta nel 1021 per restituire alla Badia di Biforco la rilassata disciplina eremitica. .....
Ha una popolazione di 770 abitanti.


La Italia Geografico storica politica Tomo IV - Ant. Federico Busching ed. A. Zatta Venezia - 1780
Pagina 99

PORTICO E GALEATA  due Potesterie, di cui l'ultima era Ufizialato, ora soppresso, ed ha una Chiesa   con titolo d'Arcipretura di circa 500 abitanti ;    che s' occupano nella trattura  e lavorio della seta.



Pagina 101

SAN BENEDETTO - 6 miglia sotto Tredozio per la strada che conduce alla Terra del Sole si trova un Luogo detto S. Benedetto in Alpe con Chiesa , servita da due Vicarj Curati, che ha nel suo distretto ? in 600 anime


Dizionario topografico dei comuni d'Italia - Attilio Zuccagni Orlandini ed. soc. editrice Firenze 1861
Pagina 803

Portico (Toscana). Prefettura di di Firenze ; circond., di Rocca S. Casciano ; deleg. di Rocca S. Casciano. Castello già dei Guidi, situato sulla sinistra del Montone. La pieve in luogo eminente   è   detta   di   Gisone.    Nella torre che sormonta una porticciola, evvi il pubblico orologio. Popol 2539.


Indicatore topografico della Toscana Granducale - AA.VV. ed. Edizione Polverini - Firenze 1856
Pagina 15

ALPE, s. Benedetto, - Popolaz. 1843 ab. 851. -1855 ab. 981.



Pagina 293

PORTICO -   Popolaz. 1845 ab. 2075. - 1855 ab. 2358.  ........
Castello già dei Guidi, situato sulla sinistra del Montone. Osservandolo da una qualche eminenza che gli resti in faccia, compariscono i suoi edifìzj repartiti in tre ripiani sovrapposti. Infatti un' angusta via, cinta di meschine abitazioni, si distende lungo la riva del fiume. Al di sopra è la  strada principale con porte castellane alle due estremità ; verso il mezzo di essa è un oratorio. In faccia a questo per angusta via si ascende all' antico Pretorio traversando  una porticciola sormontata da una torre, in cui è il pubblico orologio. Poco al di sopra in sito eminente è la Pieve detta di Girone.



Pagina 15

ALPE DI S. BENEDETTO. È il giogo dell'Appennino che divide la Valle della Sieve da quelle del Montone e del Rabbi in Romagna. La pendice meridionale chiamasi Alpe di S. Godenzo; il fianco opposto porta il titolo di Alpe di S. Benedetto da un antico monastero omonimo, presso il luogo ove il torrente Acquacheta dopo tortuosi giri tra le balze rimbomba. Presso il suo vertice fu aperta la via che mette in comunicazione il Mugello colla Romagna.


Le armi dei municipi Toscani - Luigi Passerini ed. E. Ducci 1864
Pagina 229

PORTICO ( Compartimento Fiorentino )

L'olmo dell'arme rappresenta un vasto albero di questa specie che esisteva sulla piazza della terra nei secoli XIII e XIV, sotto del quale si radunavano i rettori per deliberare ed amministrare giustizia. Così vien detto in una antica cronica manoscritta di quel paese.


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