Percorrendo la provinciale
"Montanara" che da Imola sale verso il passo della Futa,
superato Castel del Rio in poco più di 6 Km siamo
alla frazione di Moraduccio (da qui si entra nella regione
Toscana, provincia di Firenze). Sulla destra, su di un poggetto
al di là del fiume, vediamo chiaramente il borgo abbandonato
di Castiglioncello.
Al termine del centro abitato di Moraduccio, sulla
destra poco visibile troviamo uno stradello asfaltato che
scende fino al greto del fiume Santerno.
Nell'area fluviale e' stato recentemente (2005) realizzato
un parcheggio dove occorre lasciare l'auto e procedere a
piedi attraversando il fiume su di un ponticello.
Notare a valle del ponte la bella cascata del Rio dei Briganti.
Si prosegue per carrareccia breve (meno di 1 Km) ma molto
ripida, fino ad arrivare al paese di Castiglioncello.

Di
Castiglioncello il Repetti nel suo dizionario geografico
del 1843 così riferisce:
"nella Valle del Santerno.
Borgata con dogana di frontiera di terza classe sotto quella
di Pinacaldoli del Dipartimento doganale di Firenze. Ha una
parrocchia (SS. Giovanni e Paolo) filiale della pieve di
Camaggiore, nella Comunit? Giuridizione e circa 7 miglia
toscane a levante grecale di Firenzuola, Diocesi e Compartimento
di Firenze.
Situata
sulla sinistra ripa del fiume Santerno presso il confine del Granducato con la
Romagna Imolese lungo la strada maestra che da Firenzuola conduce a Castel del
Rio e di lì a Imola.
La cura de' SS. Giovanni e Paolo di Castiglioncello nel
1785 fu ammensata alla pieve di Camaggiore, ed ha attualmente un cappellano
curato con 85 abitanti."


Si accede
al piccolo borgo transitando dalla porta ad arco rivolta
verso valle. Un breve percorso in mezzo alle prime macerie
e siamo all'interno dell'antico castello.
In alternativa
si può seguire un piccolo sentiero che aggira il nucleo
sulla destra passando ai piedi del dirupo sul quale sorgono
gli edifici. Al termine del sentiero si esce su di un prato
circondato da tre edifici posti a monte del nucleo centrale.


Al centro del borgo
svetta il campanile della parrocchia
SS Giovanni e Paolo.
Colpisce la sua imponenza e l'apparente resistenza allo stato
di abbandono del luogo.
Impavida sentinella della sottostante chiesa ormai crollata,
o monito per il visitatore ??


Con
lo sguardo che scruta le antiche dimore con gli interni ormai
quasi tutti crollati, la sensazione di assoluto
abbandono svanisce e subentrano fantastiche immagini di
antichi abitanti all'opera che "sormontano"
pietre e "curvano" gli archi per costruire
le loro dimore.
E se per caso in
fondo ad una viuzza compare qualcuno rimani in silenzio
per non rompere l'atmosfera, chiedendoti nel più profondo
dei tuoi pensieri se per caso non sia uscito dal
tempo.


Poi giri l'angolo e ti accorgi che il futuro di questi antichi e quasi magici edifici è lì, davanti a te, inesorabilmente impresso su quei sassi che per tanti anni hanno dato rifugio e certezze agli uomini che vi hanno abitato.

