Palazzo dei Principi - Carpegna
Posizione N 43° 46' 54 " E 12° 20' 10 "
Il
paese di Carpegna
si trova nelle Marche, provincia di Pesaro-Urbino, nel
territorio del Montefeltro, ai piedi dell'omonimo monte.
Dall'Adriatico si raggiunge risalendo il corso del fiume
Conca che ha la sua sorgente a pochi chilometri dal centro
abitato, sulle pendici del massico del monte Carpegna.
Il Palazzo imponente ed inconfondibile si trova in centro.
Residenza privata, tutt'ora di proprietà dei discendenti
dei Principi di Carpegna, è stato abitato dai proprietari
fino a pochi anni fa.
Il Palazzo è visitabile con appuntamenti prefissati il sabato e la domenica e su prenotazione gli altri giorni.
truttura di dimensioni considerevoli, di chiaro stile fiorentino, rappresenta uno dei migliori esempi di palazzo-fortezza
presenti nel territorio.
Di forma squadrata, con risalti ai fianchi che ne aumentano l'imponenza, dotato di due ingressi nobili, uno sul retro sopravanzato da un ponticello e quello frontale sopravanzato da una doppia scalinata con balconcino.
Sul retro ampio parco/giardino circondato da alte mura.
La
casata dei conti di Carpegna che regnò su questo territorio
fin dall'anno mille, ebbe il suo periodo di maggior espansione
attorno al 1200.
Fedeli alll'imperatore Federico II, schierati
dalla parte dei Ghibellini, rimase sempre fedele a questa
fazione.
Diversi i castelli conquistati
o edificati nei secoli, fra cui la rocca nel
paese di Carpegna, edificata su uno sperone roccioso posto
al di sopra dell'attuale palazzo, e dimora abituale della
casata.
Una delle figure di maggior spicco della famiglia fu il Conte Gaspare, canonico di S. Pietro, nominato Cardinale nel 1370
e Vescovo nel 1698.
Ed è proprio il conte Gaspare che decise di costruire il nuovo palazzo con il duplice intento di ottenere una dimora dotata di migliori mezzi di difesa e nello stesso tempo più consona al livello di nobiltà raggiunto dalla famiglia.
Il progetto fu affidato all'architetto Giovanni Antonio De' Rossi e i lavori di costruzione iniziarono il 30 aprile 1674
La realizzazone non fu certo facile e veloce, servirono
circa quattro anni solo per bonificare il terreno drenando
le numerose falde acquifere presenti.
Per il materiale furono probabilmente in parte utilizzate
le masserizie della vecchia rocca, oltre a numerose pietre
in arenaria fatte pervenire dai vicini centri di Pietrarubbia
e Miratoio.
Solo nel 1690 si poterono considerare ultimati i sotterranei
ed il primo piano dell'edificio
Deceduto
nel 1695 l'architetto De'Rossi, la direzione dei lavori
di costruzione passò a Antonio Bufalini, e nel 1696,
ventide anni dopo l'inizio dei lavori, il palazzo si potè finalmente
considerare ultimato.
La storia del palazzo naturalmente si unisce e confonde
con quella dei suoi proprietari e dell'abitato omonimo.
Morto Gaspare nel 1714 la contea passò al nipote Francesco
Maria, a cui succedette nel 1754, non senza difficoltà ed
in mancanza di discendenza maschile, il nipote Antonio Gabrielli
con l'obbligo di assumere il cognome materno dei Carpegna.
Parzialmente
danneggiato nel 1781 da un forte movimento tellurico, subì ulterori
danni a seguito di una battaglia avvenuta nel 1786 al suo
interno ad opera del governo pontificio nel tentativo riuscito
di catturare un bandito che vi aveva trovato rifugio.
Nello
stesso anno a dicembre un secondo movimento tellurico arrecò
ulteriori gravi danni, per cui negli anni dal 1787 al 1790
si resero necessari lavori di ristrutturazione e risanamento
in parte sostenuti con fondi messi a disposizione dalla
Santa Sede.
Entrato a far parte del Regno d'Italia sotto il dominio
Francese nel 1807, ritornò ad essere territorio libero
all'interno dello stato Pontificio alla caduta di Napoleone.
All'epoca era conte Gaspare, figlio di Antonio Carpegna-Gabrielli.
Nel 1819 il palazzo venne ceduto alla Santa Sede, a seguito
del decreto emesso nel 1816 da Papa Pio VII per
l'abolizione dei feudi.
Riacquistato nel 1851 dal conte Luigi di Carpegna-Falconieri,
da questa data il palazzo è rimasto sempre in proprietà
della famiglia che con Luigi assume anche il titolo di Principe
derivante per discendenza dalla nobile famiglia fiorentina dei
Falconieri.
Titolo confermato al discendente conte Guido dal re Vittorio Emanuelel
III.
Il palazzo, giunto fino a noi nella sua originaria imponenza e maestosità, è tutt'ora proprietà privata dei discendenti dei Principi di Carpegna e non visitabile.