Castello di Piagnano
comune di SassocorvaroCome
arrivare
Posizione N 43° 46' 7" E 12° 27' 7"
Deviazione segnalata di Km 1,200 in località Caprazzino (sulla strada che unisce Sassocorvaro con Lunano).
Il castello si trova su un rilievo roccioso a 400 metri di altezza, in sponda sinistra del torrente Foglia, in posizione dominante rispetto al lago di Mercatale e alla frazione di fondovalle di Caprazzino.
L'impianto ha forma ovale ed anticamente era cinto da tre ordini di mura, attualmente della terza cinta resta solo una piccola parte di mura poste sulla destra della porta di ingresso.
Vi si accede dalla Porta Maggiore, ben conservata, protetta ai lati da due possenti corpi quadrangolari.
Superata la porta si notano i primi edifici posti fra il secondo ed il terzo ordine di mura, uno stretto e breve vicolo ci porta alla seconda porta che faceva parte della seconda cinta muraria.
Passata la porta il borgo si apre, sulla sinistra un primo fabbricato seguito da un giardinetto per poi riprendere con un gruppo di case unite e disposte forma circolare.
A sinistra del vicolo che fiancheggia la chiesa in posizione elevata un grande fabbricato non ristrutturato.
Nel complesso il borgo è molto piccolo, ma vale sicuramente la visita per la tranquillità che da ogniangolo qui traspare.
Porta Maggiore (esterno)
La storia
L'origine è incerta, l'unico riferimento certo è un docuento del 1200 che riporta la sua sottomissione a Rimini.
In quell'epoca, regnante Federico II di Svevia, i territori di cui faceva parte Piagnano vengono strappati alla chiesa.
Si ritiene che “Bisaccione” figlio del fu signore Ugolino Berardini di Cavallino e figura di rilievo del ghibellinismo locale sia stato il primo conte, è di questo periodo la nascita della compagnia di ventura dei Conti di Piagnano e questa attività sarà la principale fonte di guadagno della casata.
Nella seconda metà del trecento il Cardinale Albornoz riannetteva al papato diversi territori, e anche Bisaccione III é annoverato tra i componenti dell’esercito ecclesiastico.
Dieci anni dopo le popolazioni si ribellarono all’autorità Papale e i legati pontifici vennero cacciati, i Conti di Piagnano si impadronirono di Piandimeleto e nel 1377 Bisaccione III ottenne il vicariato apostolico e quindi la possibilità di governare legalmente sulle terre ad essi soggette come rappresentanti del Papa.
Dal 1432 i conti di Piagnano prenderanno il cognome Oliva, e trarranno i loro guadagni esclusivamente come uomini d’arme.
Dopo la pace di Lodi (1454) ha inizio un periodo di crisi per le milizie mercenarie italiane, la pace tra i principali stati italiani e la politica di equilibrio svolta dai Medici fa si che Federico da Montefeltro e Sigismondo Malatesta si dedichino con maggior furore nella lotta reciproca.
Piagnano visse vicende alterne dovute alle dispute e alle guerre tra i Malatesta e i Montefeltro che dominavano tutta la zona, fintanto che nel 1574 Piagnano tornò definitivamente sotto il dominio papale, tuttavia Annibale Oliva fu nominato castellano e custode della Rocca.
Il ramo principale degli Oliva continuò a risiedere a Piagnano, l ’asse ereditario confluì successivamente nella casa Gozi di San Marino per quanto riguarda alcune proprietà fra cui tre case coloniche (castello – strada – colombara), il palazzo d’abitazione compreso di giardino e prato, mentre la rocca viene concessa in enfiteusi perpetua, alla Famiglia Rattini.
Nel 1870 con la morte di Girolamo Gozi la proprietà viene progressivamente ceduta.