Beertinoro - Storia e curiosità
Cenni storici
Beertinoro
I primi insediamenti risalgono all'età del
ferro, anche se lo sviluppo maggiore si ebbe nelle località Casticciano
e Fratta sotto la dominazione Romana.
Completamente distrutta durante le invasioni barbariche la popolazone fondò sul
monte Cesubeo il "Castrum Cesubeum", l'odierna Bertinoro.
Secondo una leggenda l'attuale toponimo (castrum Brittinori) deriverebbe da una
frase pronunciata da Galla Placida, sorella dell'Imperatore Teodosio che volendo
esaltare le qualità dell'albana offertale in una brocca, esclamò:
"Non di così rozzo calice sei degno, o vino, ma di BERTI IN ORO".
L'ipotesi più credibile comunque è quella dello storico bertinorese Paolo Amaducci, secondo la quale il nome deriverebbe da due pellegrini della Britannia francese, che durante le invasioni barbariche, dopo un pellegrinaggio a Roma, si fermarono sul colle Cesubium costituendo il primo nucleo della Domus Britannorum, che divenne Castrum, quando per ragioni difensive fu circondata da alte mura.
Il monte dove si stabilirono di chiamava Cesubium, perciò Bertinoro fu anticamente chiamata Castrum Cesubium.
Passata nelI'VIII secolo d.C. alla Chiesa romana, nel 1000 l'imperatore Ottone III la concesse fra gli altri beni all'arcivescovo di Ravenna e ai suoi successori.
Il Castrum Cesubium divenne così contea e in questo periodo prese il nome di Castrum Brittinori.
Le origini della rocca risalgono all'anno mille.
Fra gli ospiti illustri che vi soggiornarono si ricorda Federico Barbarossa,
che vi sostò dopo la sconfitta di Legnano.
Beertinoro - Uomini illustri e musei
Uomini illustri Bertinoresi
ERMETE NOVELLI (1851 - 1919)
Uno dei più grandi maestri dell'arte drammatica italiana è di antica e nobile famiglia bertinorese.
OVADYAH YARE (XV secolo)
Musei
Museo Interreligioso All'interno della Rocca, un unicum assoluto in Italia, dove ammirare i luoghi, i gesti e gli oggetti che legano la storia dell'uomo ai culti delle tre religioni monoteiste: Cristianesimo, Ebraismo, Islam
Dal 1° Marzo al 31 Maggio e
dal 1° Settembre al 31 Ottobre:
- Sabato: 15,30-18,30.
- Domenica: 15,30-18,30.
Dal 1° Giugno al 31 Agosto:
- Sabato: 15,30-18,30.
- Domenica: 17,00-21,00.
Dal 1° Novembre e per tutto il periodo invernale, il Museo Interreligioso aprirà, nel corso della settimana, solo su prenotazione, per gruppi di un minimo di 15 persone.
Miscellanea storica
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BERTINORO - Villaggio negli Stali Pontificj, distretto e legazione di Forlì, con una popolazione di 4781 abitanti.
Sorge sopra un colle a piè del quale passa il Ronco. Per lo passato era murata ed aveva un forte castello, il quale fu costrutto ai tempi di Federico II. E' sede vescovile. La sua posizione fa che vi si goda un'aria purissima.
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Il suo territorio produce cereali, gelsi e viti, dalle quali si trae un ottimo vino. Gli abitanti sono ospitalieri e cortesi. Dista 5 miglia al sud da Forlì
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BERTINORO, picciola città vescovile, nella prov. di Romagna, posta sopra un alto colle, ai di cui piedi verso maestro scorre il Ronco. Altrevolte era circondata da buone mura con un forte castello, fabbricato a tempi dell' imp. Federico II. Vi si anoverano circa quattromila abitanti, la di cui ospitalità non è scema, per cui tuttora vige in proverbio l' Ospitalità di Bertinoro. Contiene una cattedrale vescovile traslata da Forlimpopoli nel 1370, e quattro chiese parrocchiali. ..... La sua alta situazione gli fa godere un aere puro e salubre; buonissime sono le acque delle sue fonti, ed i vini che produce il suo territorio sono considerati fra i maggiormente pregiati d'Italia. ....
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BERTINORO - Comune nell'Emilia, provincia e circondario di Forlì, mandamento di Bertinoro.
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Ha una popolazione, secondo l'ultimo) cen-simento (1862), di 6388 abitanti (3333 maschi e 3055 femmine).
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Il suo territorio si estende su colli di dolce pendio: produce pregiatissimi vini ed olivi e saporose frutta, oltre ai cereali e alla foglia di gelsi. Solo è da lamentare, quanto ai vini, che non possano resistere alla navigazione. Vi hanno pure buone sorgenti di acqua, e quattro miniere di zolfo, nel monte Appennino
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Il capoluogo è una piccola città vescovile, che siede sopra ridente collina, vicino alle cui falde scorre il fiume Ronco,
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Mostra alcuni begli edificii, fra i quali primeggia la cattedrale, ma le sue vie sono incomode. Anticamente era circondata da buone mura, oggidì cadenti in ruina, ed aveva un castello
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vi si tiene mercato settimanale ogni sabbato e grossa fiera ai primi giorni di ogni mese da maggio a novembre, nel qual tempo si smerciano principalmente vini, olio e frutta, fra cui sono maggiormente
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città dell‘ Emilia, è posta sopra un delizioso colle, rallegrato da aria saluberrima , e da una vegetazione doviziosa di vigne, di olivi, e di alberi fruttiferi (gli storici asseriscono che fosse edificata dagli Etruschi, e si chiamasse Brinto, nome di un figlio di Ercole; che distrutta la primitiva città altra ne sorgesse sui monti, e che allora assumesse il nome di Brintinoro; che scacciati gli Etruschi dai Galli Senoni lo cambiasse con quello di Arvantinoro. da Arvante capo degl’ invasori; che al tempo de’ Romani portasse quello di Forum Brintanorum, ed anche di Petra Honorii.
Il Morgagni non ammette che il Forum Brintanorum ricordato da Plinio sia l’attuale Bertinoro , ed il Cenni lo riconosce nell‘antico castello Sussubium o Cesubeum compreso nella donazione di Pipino; se ciò fosse la esistenza di Bertinoro sarebbe anteriore alla metà del VIII secolo. Le carte del nostro Fantuzzi danno a credere che ivi esistessero due luoghi diversi, l’ uno Cesubeo, nel monte Maggio detto dei Cappuccini, oppure nella Rocca superiore al Castello, l’ altro dove trovasi ora la città.
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Nel 1024 era dominato dal Conte Ugo
verso il 1132: allora l’arcivescovo Giberto investi del dominio di Bertinoro Cavalcaconte
Nel 1218 fu preso da Guidone Dusdei
nel 1234 entrò nella lega conchiusa contro Bologna , Faenza e Cesena, città partigiane dei Guelfi;
nel 1256 ubbediva immediatamente alla Santa Sede
nel 1263 lo governava un Rettore eletto dai Bolognesi;
nel 1296 fu assediato dal Conte Galasso di Montefeltro, e liberato dal Legato Pontificio;
nel 1307 assalito dai Guelfi, e salvato dagli Ordelaffi ,
nel 1320 Americo Castrolucio ristaurò la rocca, e vi si trattenne sin che fu assunto all’ arcivescovato di Ravenna;
nel 1328 Bartolaccio Mainardi, il più potente di suo casato, prevalendosi delle contese tra i ministri pontifici e i loro amministrati, si eresse in signore della patria, e fece morire un certo Petraccio e un suo nipote per aver tentato di torgli l’ ottenuto dominio;
nel 1335 il papa permise che gli fosse concesso per tre anni il castello Teodorano a nome della Chiesa ravennate;
nel 1350 i Mainardi perderono la signoria di Bertinoro, che venne in potere degli Ordelaffi e che conservarono sino a che si arresero al Cardinale Egidio Albornoz;
nel 1360 essendo stata distrutta dallo stesso Cardinale la città di Forlimpopoli la sede vescovile di essa venne trasferita a Bertinoro, che ritornò all‘ immediata soggezione della Santa Sede: ebbe allora due ufficiali, un podestà ed un giudice, ognuno collo stipendio di 50 lire bolognesi, pagate dal Comune: la rocca era custodita da un costellano, e da 25 uomini; e si pagava alla Camera Apostolica un’ annuo tributo : la città contava allora 117 focolari o circa 900 abitanti: aveva undici ville nei monti, e quattro nel piano;
nel 1379 Bertinoro era retto da Galeotto Malatesta, come Vicario della Chiesa;
nel 1393 fu attaccata da Pino Ordelaffi, ma senza esito alcuno per la valida difesa di Antonio Tomaselli;
poco dopo l‘acquistarono i Malatesta per 22 mila scudi;
nel 1465 ritornò al dominio della Chiesa, e il Pontefice Paolo II promise di non più cederlo in feudo. -
Ora dipende dalla Legazione di Forlì nel temporale, e dall’ arcivescovo di Ravenna nello spirituale: ha una popolazione di circa 4, 800 abitanti.
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POLENTA. Dalla statistica del Cardinale d‘Anglico, Vicario Pontificio in Italia nel 1571 sivede che il castello e Rocca di Polenta era situato in Romagna sui monti della diocesi di Berlinoro, e che in tal epoca era custodito da un Castellano stipendiato da Guido da Polenta.
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Questo luogo fu dapprima di ragione della nostra chiesa; poi degli abati benedittini di S. Giovanni Evangelista, infine della famiglia Polentanl, che lo ebbe in fondo dell'Abate Adorno nel secolo XIII.
Il castello era antico , cinto di mura, e di torri. Ma caduto in potere dei Traversari fu ruinato.
I Polentani lo riebbero in seguito,lo rifecero, e lo munirono di nuove fortificazioni.
Dopo il loro esterminio deperì affatto per non più risorgere.
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BRITTINORO , o Bertinoro, in Lat. Forum Trutarinorum Città in un monte, ove risiede il Vescovo di Forlimpopoli, e Bertinoro, subordinato all' Arcivevcovo di Ravenna. E' situata presso il fiume Ronco; ed ha un vecchio Castello fabbricato a' tempi dell' Imperator Federigo II. La sua situazione in eminenza le fa godere d' un'aria assai pura, e salubre, scoprendosi dalle fue fabbriche tutta l'adiacente Provincia, ed il Golfo Adriatico. .......
Ne' suoì contorni si fanno de' Vini famosi; e le Acque delle sue Fontane sono celebri. Oltre la Cattedrale vi si trovano tre Chie-se Parrocchiali, quattro Monasteri d'uomini, ed uno di donne
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Bertinoro (Emilia. ) Prov. di | Forlì; circond. di Forlì. mand. di Bertinoro. L'elevata posizione del suo territorio fa si che gli abitanti vi godono un aere puro e salubre ; buonissime sono le acque delle sue sorgenti, e quel che più importa, sono considerati come i più pregiati d'Italia .....
Piccola città vescovile è il capoluogo, posta in alto colle alle cui falde scorre il Ronco. Nei trascorsi tempi era ricinta di buone mura, con forte rocca costruita ai tempi dell'Imperatore Federigo II. ......
Vuolsi avvertire che in certe annue ricorrenze è straordinario il numero di quei che vi accorrono, essendo reso ormai proverbiale lo spirito ospitale degli abitanti di Bertinoro. Popol 6014
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BERTINORO - comune di mandamento con 6014 abitanti,nel circondario e provincia di Forlì.
a) Nel territorio di Bertinoro trovasi una scarsa sorgente di Acqua solfurea, con 15 centigradi di temperatura
b) Poco distante da Forlì, sopra il pendìo di un campo aratio, nel fondo specialmente, che in dialetto dicesi Cà nova o Casanuova, sotto alla parrocchia della Fratta, che sta quasi nelle falde dell'Appennino Bertinorese, scaturisce la sorgente dell'Acqua salata della Fratta. Sta allacciata in due zampilli: l'un sottile, per raccoglier l'acqua coi bicchiere; l'altro più ampio per riempire vasi spaziosi, e chiuso con un grosso zipolo. Quest'acqua è nota fin da tempi antichi. Però gli ammalati ne facevan uso senza norme, ed empiricamente......
l'acqua della Fratta si classifica fra le saline fredde; e va prescritta come lassativa, purgativa , rinfrescante, diuretica.
c) In una contrada detta Casticciano viene fuori un'Acqua cloro-salina leggermente jodurata, e fresca
d) In un altro luogo, detto Sansa, sorge un'1 Acqua salina fresca, nominata Acqua sansa. È molto salata; ed usasi per condimento dai popolani di quelle contrade.
e) Nel 1853, sul territorio stesso di Bertinoro, fu scoperta e posta in commercio un' altr' acqua fresca, che fu nominata Acqua del Tettuccio Romagnolo, per le sue virtù terapeutiche, analoghe a quelle della rinomata Acqua del Tettuccio a Montecatini di Val di Nievole.
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BERTINORO - BRETTINORO Nel Purgatorio troviamo Brettinoro nominato, quando Guido del Duca lamentando i degenerati costumi dei Romagnoli, fa un apostrofe contro la sua patria:
0 Brettinoro che non fuggì via
Perché gita se n' è la tua famiglia
E molta gente per non esser ria?
Purg. C. XIV. 112.
Il Biagioli nota: « La famiglia è quella dello spirito che parla, la prima per virtù e ricchezza di quel luogo, partitosi indi e andata a dimorare altrove. » L' Ottimo « Intr' all' altre laudabili costumi de' nobili di Brettinoro era il convivere, e non voleano che uomo vendereccio vi tenesse ostello, ma una colonna di pietra era in mezzo al castello, alla quale, come entrava dentro il forestiere, era menato, e ad una delle campanelle convenìa mettere il cavallo e capello; e come la fronte li dava, cosi era menato alla casa per lo gentile uomo, al quale era attribuita quella campanella, ed onorato secondo suo grado. La quale colonna e campanella furono trovate per torre materia di scandalo intr* alii detti gentili; che ciascuno prima correva a menarsi a casa il forastiere, siccome oggi quasi si fugge. »
Brettinoro, o Bertinoro, ora città di Romagna ai tempi di Dante era un castello. Siede sopra un monte bagnato dal Ronco a 12 chilometri sud-ovest da Forli. Nel secolo XII. era feudo della contessa Aldrada, la quale col suo coraggio impose a Federico Barbarossa di togliere l'assedio d' Ancona; passò quindi ai Malatesta signori di Rimini. Nel 1291 fu preso da Mainardo Pagano, e passò quindi sotto la signoria degli Ordelaffi. Nell' anno 1307 venne assediato dai guelfi di Romagna, ma Scarpetta degli Ordelaffi eccitato dalla lega dei ghibellini di Romagna sconfisse i guelfi i quali fra morti e prigionieri perdettero più di due mila uomini. Dopo questo fatto seguì sempre la sorte di Forli.
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BERTINORO, Bertinorium ; e forse l'antico Forum Truentinorum ; Su d' una vaga collina . tutto all' intorno di floridissime vigne ricinta, si eleva presso la Via Emilia questa piccola , e vaga città , che vede scorrere il Ronco poco lungi dalla sua falda occidentale. ..........
La liberalità , ed ospitalità de' cittadini veniva ne' tempi di Dante assai commendata. Vi si noverano le Comuni di Forlimpopoli , di Meldola cogli appodiati Caminate , Dugherìa , e di Teodorano , avendo ognuno di essi de' casali sparsi per la campagna. Dipende poi l'appodiate Polenta dalla sua comunale amministrazione. Contiene in un coi tredici suburbani villaggi 4,781 popolani, e dista per tre leghe al S. E. da Forlì. Lat. N. 44° 9' 1. O. o. 21.'
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POLENTA ; piccolo villaggio , ma celebre per aver da esso desunta l' origine i Polentani , che dominaron Ravenna dopo la cessazione degli Esarcbi. Trovasi in amena altura innaffiala dal torrente Avesa , e dista per una lega al S. da Bertinoro. Insieme al dipendente villaggio di Collinelli conta 707 individui.