Da Faenza si percorre inizialmente la strada per il monte Trebbio SP73, superata la frazione di Santa Lucia dopo circa 7 km prendere deviazione su sterrata a sinistra direzione Monte Paolo, percorsi 1,5 km siamo ai piedi della parete rocciosa (spungone) che ospita le grotte.
Sulla parete fronte strada risultano aperte in zona elevata quattro
cavernette, difficilmente visibili anche dalla strada.
Per avvicinarsi occorre percorrere uno stretto sentiero che ben presto diventa impraticabile e con forti dirupi, ed in ogni caso anche raggiunta la base della parete non è possibile accedere alle caverne senza attrezzatura ideonea per una scalata.
La visita interna è quindi fortemente sconsigliata se non particolarmente abili e attrezzati scalatori.
Le foto riportate su questa scheda sono state scattate da Lorenzo Tassinari utilizzando un drone.
L'origine, così come il loro utilizzo è sconosciuto.
Secondo un'antica credenza popolare sul luogo esisteva un palazzo, poi abbandonato, abitato dalle fate nelle cui stanze posero in pegno del loro ritorno dei telai d'oro sui quali tessevano canzoni.
A guardia del sito posero un biscione il cui soffio faceva precipitare chiunque tentasse di avvicinarsi.
Questa leggenda si intreccia e confonde con quella relativa a grotte simili poste nella vicina località castellaccio nella quale si narra che le Fate erano sempre pronte a sciogliere i malefici delle streghe e a proteggere i bambini appena nati, ed erano solite cantare poesie e tessere coi loro telai incantati.