TREDOZIO

Comune della valle del Tramazzo
Provincia Forlì-Cesena
Altezza sul mare metri 334

Comunità Montana Acquacheta
Sede Centro visita Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna
(dedicato al capriolo)Via Fabroni 30 Tredozio

Superficie territorio comunale kmq 62,31

Frazioni: Villaggio Monte Busca, Casa Gherardini, Ottignana, Casa Ottignana

c.a.p. 47019
prefisso telefonico 0546
codice catastale L361

Tredozio

Distanze:
dalla Via Emilia Km 30
dal Passo Muraglione Km 35
Posizione N 44° 4' 43 " E 11° 44' 34"

mappa

 

Stazione climatica di soggiorno estivo immersa nel cuore dell'Appennino.

 

Abitanti Tredoziesi
Patrono 29 settembre - san Michele

nel vallone del Tramazzo in Romagna. – Castello che diede il titolo di contesa ad un ramo de CC.Guidi di Dovadola, ora capoluogo di Comunità, la cui chiesa parocchiale (S. Michele) benché battesimale è sottoposta alla pieve di S. Valentino, nella Giurisdizione di Modigliana, Diocesi di Faenza, Compartimento di Firenze.
Risiede in valle sulla ripa destra della fiumana del Tramazzo, detta anche di Tredozio, nel grado 29° 24’ latitudinale e 44°5’2’’ longitudinale, circa 6 miglia a levante di Marradi, e 10 miglia a libeccio di Dovadola.
(E. Repetti Dizionario della Toscana 1843)

Tredozio - la cittadina

centro
Via XX Settembre

La via principale del paese, sulla quale si affacciano i principali palazzi.

torre
Torre civica

di origina medioevale, è stata oggetto di successive modifiche e ristrutturazioni

chiesa
Oratorio della Compagnia

risalente al medioevo, ma ricostruito nel XVI secolo, all'interno la venerata Madonna delle Grazie.

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Vicolo Mercatale

Antico ingresso alle mura del borgo

fantini
Palazzo Fantini

palazzo del 1750, edificato su fabbricati dei secoli precedenti.
Ospita il museo della civilità contadina, all'interno bellissimo giardino all'italiana - da non perdere -

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piazza Jacopo Vespignani
piazza
piazza Jacopo Vespignani

Pieve San Michele Arcangelo

Chiesa di cui si hanno notizie fin dal XII secolo, anticamente identificata come chiesa fuori dalle mura.
Modificata più volte nella sua struttura e fortemente lesionata durante l'ultimo conflitto mondiale, l'arttuale impianto risale al dopoguerra.
All'interno crocifisso ligneo del XIV secolo e diverse opere dell'artista tredoziese don Leonardo Poggiolini

pieve
Pieve San Michele Arcangelo
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Ponte San Michele

Fin dall'antichità è il collegamento fra l'abitato e la campagna.
Costruito e distrutto più volte nei secoli, la versione attuale risale al dopoguerra.

Il castellaccio
Posizione N 44° 04'19 " E 11° 44' 36"
mappa

Antico castello dei conti Guidi, posto su un poggio sovrastante l'attuale paese.
Il primo documento che testimonia la presenza del castello di Tredozio (Castrum Treudacium) è del 925.
Di quello che un tempo era stato il punto di forza dei Conti Guidi prima e una testa di ponte fiorentina poi, ora non restano che le fondazioni ed alcuni locali interrati adibiti a cisterne.
La rocca era anche chiamata ' Castello dell' Aquila'
Approfondimenti e foto nella scheda toponimi
realizzata da http://tracceinappennino.blogspot.com

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il castellaccio
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Castellaccio - cisterna per l'acqua
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Castellaccio - feritoia
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il Tramazzo a Tredozio
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il Tramazzo a Tredozio
Ex Monastero della SS Annunziata
Posizione N 44° 5' 9 " E 11° 44' 50"
mappa

Si trova all inizio del paese, sulla sponda destra del torrente Tramazzo.
La fondazione risale al XVI secolo come ospizio domenicano.
A seguito di un ampliamento del 1536 vi si trasferiscono quattordici monache provenienti da un Cenobio posto nei pressi di San Valentino e per l'evento il monatero viene consacrato e intitolato alla SS Annunziata.
Nel corso del XVII secolo fanno riferimento al monastero numerosi possedimenti per cui si decide di dare corso all'ampliamento ricavando al primo piano il refettorio, la cantina, una fabbrica per la tessitura e la chiesa superiore.
Con la soppressione degli ordini religiosi decretata dal nuovo Regno d'Italia nel 1810 le monache sono costrette ad abbandonare il monastero che, privo ormai da qualsiasi sussistenza, si avvia verso un veloce degrado.
Nel 1840 messo all'asta, viene acquistato da Alessandro Fabbroni per adattarlo a propria residenza.
In questi anni vengono apportate all'edificio importanti modifiche al fine di adattarlo a residenza signorile.
Abbandonato dopo la seconda guerra mondiale subisce negli anni un veloce degrado.
Acquistato dal Comune nel 1986, che esegue un primo intervento di restauro e risanamento.
Dal 2010 a seguito di un accordo tra vari enti pubblici e fondazioni bancarie ha inizio un nuovo lotto di interventi di restauro, tutt'ora in corso (2014).

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Ex Monastero della SS Annunziata
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Ex Monastero della SS Annunziata
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Ex Monastero della SS Annunziata
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Ex Monastero della SS Annunziata
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Ex Monastero della SS Annunziata
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Ex Monastero della SS Annunziata

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