Parco Vena del Gesso
La Vena del Gesso Romagnola
Parco naturale della vena del gesso - istituito il 15 febbraio 2005, dopo quasi trent'anni di studi e soprattutto discussioni.
Il territorio interessa un'area di 2.042 ettari per due terzi in provincia di Ravenna (comuni di Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme) ed un terzo in provincia di Bologna (valle del Sillaro).
Si estende, per uno sviluppo lineare di circa 25 chilometri tra le province di Ravenna e Bologna ed è interrotta trasversalmente dalla valle del Lamone a Brisighella (RA), dalla valle del Sintria a Zattaglia (Brisighella), dalla valle del Senio a Borgo Rivola (Riolo Terme), dalla valle del Santerno a Borgo Tossignano (BO) e dalla valle del Sillaro nei pressi di Gesso (BO).
L'altitudine varia
tra 100 m e 515 m s.l.m. La cima più alta è monte
Mauro, sulla sinistra idrografica del torrente Sintria.
La zona inoltre è caratterizzata da calanchi di notevole
impatto visivo.
vena del gesso
monte Mauro
Formazione
L'origine di questa spettacolare
formazione risale all'inizio del Messiniano ( 7,1 milioni di anni
fa), quando il Mediterraneo rimase isolato dall'oceano Atlantico
a causa di un innalzamento del fondo marino, che causò la chiusura
dello Stretto di Gibilterra.
Il Mediterraneo, divenne così un mare chiuso e scarsamente alimentato
dai fiumi e dalle piogge.
Si determinò un quasi totale prosciugamento,
causato anche dall'intensa
evaporazione favorita da un clima più caldo dell'attuale,
che trasformò il mare in una moltitudine di pozze salmastre.
La soluzione salina (H2O+CaSO4) si concentrò a
tal punto che il gesso cominciò a cristallizzare e a depositarsi
nel fondo.
Periodicamente l'ingresso di nuova acqua interrompeva la deposizione del gesso
e depositava materiale sedimentario fine (argille bituminose), per poi riprendere
a seguito di una nuova evaporazione la deposizione dei cristalli di gesso.
Osservando la formazione si possono notare fino a 15 - 16 strati alti da un
metro fino a 20 metri, intervallati da strati di marne bituminose; ogni strato
rappresenta un ciclo di evaporazione e dall'altezza degli stessi si può determinare
la durata del periodo di formazione.
All'inizio del Pliocene
(6,5 milioni di anni fa) si riaprì definitivamente lo stretto
di Gibilterra.
Si formò così un ambiente di mare profondo dove riprese
la sedimentazione (per tutto il Pliocene e almeno metà del
Pleistocene) di materiali fini (argille
Azzurre) molto ricche di fossili, che ricoprì la formazione gessoso-solfifera.
Questi
sedimenti argillosi, che gli agenti atmosferici hanno poi modellato,
sono all'origine dei calanchi.
Nel Quaternario, a seguito di movmenti tellurici, il fondo marino si è sollevato dando origine all'Appennino. Le forti tensioni a cui è stato sottoposto il terreno ha determinato l'inclinamento dei banchi verso la Pianura Padana e successivamente l'erosione ha cominciato a scoprire la Vena del Gesso.
cristalli di gesso
cristalli di gesso
La grotta della Tanaccia
Si trova a 2 chilometri
a ovest di Brisighella, a 200 metri di altitudine, poco
distante dal parco del Carnè
Sito archoeologico
oltre che naturalistico di grande importanza, vi sono stati ritrovati
reperti dell'età del ferro, tracce consistenti di focolari
e testimonianze databili dall'Eneolitico fino a tutto il Bronzo
antico.
Altri ritrovamenti fanno ritenere che il sito sia stato utilizzato
agli inizi
dell'antica età del bronzo a scopo prevalentemente
funerario.
Accessibile esclusivamente con visite guidate.
Tanaccia
Tanaccia
LA GROTTA DEL RE TIBERIO
Si trova sulle pendici del monte Tondo frazione di Borgo Rivola (Riolo Terme)
ed è sicuramente la grotta più nota della
Vena del Gesso per i numerosi ritrovamenti che testimoniano una frequentazione
dell'uomo protratta per diversi millenni.
La grotta è raggiungibile
per uno stretto e ripido sentiero collegato con la viabilità interna
di un cantiere minerario.
La grotta, lunga complessivamente
oltre quattro chilometri, è facilmente percorribile per
un tratto di una sessantina di metri fino alla Sala Gotica, mentre
più oltre
può essere visitata solo con
attrezzatura speleologica.
Purtroppo la presenza di una cava per l'estrazione del gesso ha pesantemente
modificato l'intera montagna mediante lo scavo di un reticolo di gallerie
artificiali lungo oltre 20 chilometri che hanno in parte minato anche la sicurezza
della grotta.
Visite: La Grotta del Re Tiberio, data la sua importanza archeologica e naturalistica, è visitabile su prenotazione accompagnati dalle Guide Speleologiche del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, in collaborazione con l'Associazione La Nottola APS ASD.
Orari: sabato alle 15.30 e domenica alle 10.00 e alle 15.30 (GRATUITO dal 3 aprile al 30 ottobre 2016)
Per gruppi organizzati è possibile concordare anche differenti giorni e orari.
Le visite durano circa 90’ e sono a numero limitato, necessaria la prenotazione.
Info e prenotazioni: 389 031 2110 – retiberio@nottola.org
Mappa e punto di ritrovo: https://goo.gl/maps/uF6La
grotta Re Tiberio
grotta Re Tiberio
LA GROTTA DEI BANDITI
Sulle pendici di Monte Mauro, deviazione
segnalata sulla sterrata poco prima di giungere alla cima.
Si ipotizza che nella grotta esistesse un insediamento
preistorico sulla base di una
vaschetta ritrovata in loco.
In parte esplorata dal Gruppo Speleologico
Faentino, sono stati trovati frammenti ceramici dell’età del
Bronzo, brocche e boccali, oltre ad
alcuni colini in terracotta usati per filtrare e un cucchiaio.
cava di gesso
grotta dei banditi
LA GROTTA DELLA LUCERNA A MONTE MAURO
Alla base della parete sud di Monte Mauro,
a quota 357 m s.l.m, esplorata
dallo Speleo GAM Mezzano nel novembre 2000.
Caratterizzata da un’ampia sala
di inequivocabile aspetto carsico, con splendidi pendenti al tetto,
lunga e larga circa una decina di metri e parimenti elevata, delimitata
in fondo da un’alta
e liscia parete verticale di frattura.
Presenti tracce di lavori artificiali di scavo,
solchi verticali e paralleli, incisi nella
roccia gessosa con utensili appuntiti e grosse tacche
probabilmente incise per alloggiarvi strutture lignee.
(tratto da www.venadelgesso.org)
Centro visita i gessi e il fiume
Tossignano - Il centro si trova presso
il palazzo Baronale della cittadina. Dispone di quattro sale
tematiche, organizza escursioni guidate per gruppi e scolaresche,
e dispone di materiale illustrativo sulla vena del gesso e sulle
sue peculiarità.
Orari di apertura domenica e festivi ore 14,30 - 18,30
Vie di accesso
Numerose le strade di acccesso,
per un itineriario di tipo automobilistico si consiglia di percorrere
la ss 610 Montanara da Imola a Tossignano, proseguire poi fino a
Fontanelice e deviare per il passo del Prugno fino a Casola Val Senio.
Da Casola si può scendere la vallata del Senio fino a Borgo Rivola
(cava di re Tiberio) e proseguire poi per Riolo
Terme, oppure prendere la deviazione per Zattaglia, che dopo aver
aggirato Monte Mauro si immette sulla provinciale per Brisighella
(grotta Tanaccia e parco del Carnè).