Parco Sasso Simone e Simoncello
 
            Parco Naturale istituito
                  con  Legge Regionale (Marche) n. 15 del 28 aprile 1994
                  Superficie 4.847
              ettari (Pesaro) e 1575 ettari (Arezzo) 
              Province di Pesaro e Arezzo
                  Comuni interessati				  Carpegna, Frontino, Montecopiolo,
              Pennabilli, Pian di Meleto e Pietrarubbia (PU) e Sestino (AR) 
			  Il paesaggio è prevalentemente
                collinare e montuoso, con quote comprese fra i 670 metri e i
                1415 del monte Carpegna, vetta del parco e spartiacque dei fiumi
                Foglia e Marecchia. 
                Sede
                dell'Ente Parco Carpegna,
                in via Rio Maggio Tel.  0722 770073 
             email parcosassosimone@provincia.ps.it 
             Centri visita - musei :   
              - Via Montefeltresca
            157, Ponte Cappuccini, tel. e fax 0722 75350  
            Inaugurato nel 1988, al
                suo interno si trova un plastico che illustra  il territorio
            dell'Area Protetta e le zone limitrofe.
            - Museo Naturalistico, CEAS e Centro Visite 
                  di Pennabilli (RN)
                  - Parco Faunistico 
                  di Pian dei Prati (PU)
              - Centro Polivalente e Foresteria del Montefeltro nel borgo di Frontino (PU)
          - C.I.S.A.M. Centro Informatico Servizi Ambientali del Montefeltro e Museo del Fungo a San Sisto di Frontino (PU)
          - CEA e Ostello di Calvillano, Comune di Montecopiolo (PU)                        
Aree di sosta attrezzate 
             Numerose le aree di sosta arredate con tavoli, panchine
            e cestini porta rifiuti e posizionate prevalentemente  all'inizio
            dei sentieri principali del Parco.
	  Sono presenti inoltre bacheche  con la carta dei sentieri del Parco.
Cenni storici
La presenza dell'uomo in
              zona in queste zone risale all'età del bronzo, come rilevano ritrovamente
              conservati al museo di Sarsina.
              Nel periodo di dominazione romana,  si parla  di sacerdoti detti semoni ,
 che  adoravano le divinità sulla sommità delle
 montagne. 
 Le prime presenze umane sulle quali si hanno  notizie certe risalgono al XII° secolo quando
 una comunità di monaci
 benedettini  edificò  sulla
 sommità del Sasso Simone,  l'abbazia di Sant' Angelo  forse
 sulle rovine di una cappella longobarda dedicata all'arcangelo Michele.  L'arrivo
 di inverni particolarmente rigidi ed una  pestilenza costrinsero nel 1348
 i monaci e le famiglie che coltivavano i terreni circostanti, a
 trasferirsi più a valle abbandonando l'abbazia. 
 Un ulteriore tentativo di ripopolamento del Sasso Simolne si ebbe solo alla
 metà del
   XVI° secolo ad  opera del duca Cosimo de' Medici ,
   che nell'intento di  riorganizzare la struttura militare
   del proprio Stato decise di fondare una fortezza  sul Sasso
   Simone, posto in posiizone strategica su  territorio confine con le zone orientali
   della penisola.
    La  fortezza 
   aveva come simbolo un sole, sintomo della città ideale  del Rinascimento fiorentino.
    (a tal proposito si ricorda Eliopoli o Terra del Sole in Provincia di Forlì-Cesena
    - città fortezza di confine sempre di origine Medicea).
    Le grandi difficoltà legate
    all'approvvigionamento delle materie prime, 
   alla convivenza fra la città e la fortezza, ed ancora una volta le
   avverse condizioni climatiche misero presto in crisi l'intera organizzazione.
   La fortezza inoltre non riuscì ad
   adempiere alcun ruolo se non quello di controllo del banditismo locale e nel
   1673 la città del
   Sasso venne smantellata.
   
 
            
 
 
					passo cantoniera
 
					Simone e Simoncello
I principali rilievi
 La cima più elevata  del
              Parco è il Monte
                Carpegna  (1415 m s.l.m)., spartiacque delle
                valli  del Foglia , a
                sud e  del Marecchia , a nord.
                Dallo  stesso monte nasce anche il fiume Conca.
I caratteristici rilievi rocciosi squadrati Sasso Simone e Sasso Simoncello, rispettivamente alti 1204 m e 1220 m s.l.m., sono posti sul confine fra Toscana e Marche.
Altre cime di rilievo del Parco sono Monte Pietra Candella (1220 m), Monte Canale (1052 m), Monte Cassinelle (916 m), e Monteboaggine (964 m).

 
				
					La vegetazione
Il parco è ricoperto da foresta
              di tipo mediterraneo-montana, costituita in prevalenza da roverella,
              cerro, carpino, acero campestre.
              Il territorio posto fra passo cantoniera e i Sassi Simone e Simocello
              è ricoperto da una folta foresta formata principalmente da cerro,
               carpino bianco, inframezzati da aceri, faggi e frassini. Di notevole
              interesse la presenza di agrifoglio.
              I versanti assolati dei monti Canale, Cassinelle e Carpegna sono
             caratterizzati da ampi coltivi a pascolo, con gruppi di arbusti
             principalmente di ginepro e rosa canina.
              Sopra i mille metri predomina il faggio accompagnato dall'acero
              montano, dal tasso e dal riccio.
              Sul monte Carpegna, versante orientale, ampio bosco di pino nero
              frutto di un rimboschimento effettuato nel XX secolo. 
            
La fauna
Grande varietà faunistica,
              nel parco si può annoverare
              la presenza massicca della volpe, oltre a tassi, donnole, faine
              e puzzole.
              Importante anche la presneza dei caprioli e daini. Fra gli animali
              reinseriti in epoche relativamente recenti il cinghiale.
              Nella zona di rimboschimento del monte Carpegna scoiattoli, toporagno,
              arvicola e moscardino hanno trovato il loro habitat naturale grazie
              alla presenza di molte piante di nocciolo.
              Anche in queste zone recentemente si è assistito al reinserimento
              del lupo.
              Tra gli anfibi si annoverano il tritone, la rana rossa e la rana
              verde, che si possono ritrovare nei pressi di stagni e abbeveratoi
              dei pascoli.
              I rettili sono rappresentati dalla vipera, il biaccio, il saettone,
              la biscia dal collare oltre a lucertole e ramarri.
              
              Fra i rapaci importante la presenza dello Sparviere 
              oltre al gheppio ed alla poiana.
              Più sporadici gli avvistamenti dell'astore e  dell'aquila reale,
              oltre a quella del falco pellegrino che pur non nidificando in
              questi luoghi ne frequentano le aree aperte.
              Rapaci notturni presenti sono il barbagianni, la civetta e l'allocco. 
            
Escursioni
Una fitta rete di strade forestali
            e sentieri segnalati permettono di visitare l'intero parco.
            Il territorio si può percorrere in parte in auto, a cavallo, in mountain
            bike, a piedi e nel periodo invernale con racchette o sci da fondo.
            Numerose le possibilità di pernottamento nei paesi posti ai margini
            del parco.
