collega
la vallata del Savio con la vallata del Tevere
Uno dei valichi più bassi dell'intero
Appennino, ed anche per questo motivo frequentato e conosciuto
fin dall'antichità con il nome di Trivio.
Qui convergevano la Sarsinate che dalla valle del Savio portava
a Roma e la strada che proveniva dal Montefeltro, intersecando
la famosa via "dei Romei" ovvero dei pellegrini
che si recavano a Roma.
Il passo perse in epoca mioderna di importanza, a lungo
trascurato, fu reso completamente rotabile solo nel 1932.
Partiamo da Bagno di Romagna, e più precisamente
dal bivio posto a monte del paese dal quale si diramano a
destra il Passo dei Mandrioli,
e a sinistra il Valico di Monte Coronaro.
Siamo a 510 metri slm, la strada che costeggia il corso del
fiume Savio inizia a risalire la vallata con ampie curve
a ridosso di un tratto aratterizzato da imponenti formazioni
marnoso arenacee.
Poco dopo inerserchiamo per la prima volta la superstrada
E45 che alta sui viadotti si protende verso la catena appenninica
con direzione Pieve Santo Stefano - Perugia.
Alcune curve, un ponticello sul Savio, un'altra curva e siamo
alla fonte del gatto (Km 1,5 da bivio) fonte putroppo quasi
sempre asciutta.
Si prosegue sempre in salita ed in sponda destra del Savio
fra bassi boschetti misti, intersecando nuovamente la
superstrada.
Salita non troppo impegnativa, il corso del fiume è sempre
più in basso rispetto al piano stradale e difficilmente visibile
dall'auto.
Al centro della valle svetta su alti piloni la superstrada.
Al chilometro 3,5 superiamo il bel ponte detto dei "tre archi"
e
subito dopo costeggiamo un'alta formazione marnoso arenacea. |
Al
chilometro 4 giungiamo alla piccola frazione di "strada"
caratterizzata sul lato sinistra della strada da un muretto
di sostegno bozzato con grossi montanti, poi in poco più
di 800 metri giungiamo allo svincolo con la E45 che da questo
punto "bucando" la montagna di Verghereto oltrepassa il crinale
in galleria.
Prendiamo a sinistra igorando lo svincolo di entrata e continuiamo
a salire, poco dopo si supera un ponte che attraversa una
valletta laterale e si inizia ad intravede fra la vegetazione
l'abitato di Verghereto, arroccato sul suo sperone, quasi
fosse stato posto a guardia dell'intera vallata.
In questo tratto la strada corre molto
alta rispetto al letto del fiume Savio, la stessa superstrada
che poggia sul corso del fiume viaggia su impressionanti
piloni.
Resta ora un ultimo rettilineo
in salita e giungiamo nel centro abitato di Verghereto -
mt. 812 slm - distanza totale dal bivio Km 7,6 dislivello
mt 302 pendenza media 4%.
A Verghereto possibile deviazione sulla sinistra per Monte
Fumaiolo (Passo della Biancarda).
 Superato il piccolo centro
abitato il percorso inizia a scendere in mezzo a boschetti
di latifoglie e abeti, inframezzato dalle bianche "marne di
Verghereto."
Formazioni queste che rispetto alle precedenti sono praticamente
prive dello strato arenaceo (più scuro e resistente), questa
caratteristica le rende altamente friabili formando così
strani modellamenti che per un certo aspetto ricordano i terreni
calanchivi.
Circa 1,5 chilometri e giungiamo
al ponte sul torrente sul fosso Grosso (mt. 770) da qui ricomincia
la salita.
Una serie di 5 tornanti a raggio abbastanza largo in mezzo
ad un rado boschetto a cerro ci portano in poco più di
1 chilometro a quota 830 metri, poi la strada spiana leggermente
prima di affrontare l'ultimo tratto con pendenza del 10% che
con ampie curve in 1,2 chilometri ci porta al passo (mt. 865)
Dal
passo possibile deviazione a sinistra che transitando per
il nucleo Montecoronaro conducealle sorgenti del Savio e
al Monte Fumaiolo (sorgenti de Tevere).
Proseguendo oltre il passo, dopo 1 Km circa ci troviamo alla
frazione Ville - da qui a sinistra provinciale che in 7 Km
di strada stretta con lievi pendenze e ampi panorami ci
porta alla frazione Balze, posta ai piedi del Monte Fumaiolo.
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