Unisce la valle del Tevere con la valle dell'Alferello tributario del Fiume Savio.
Tutta la zona è soggetta a vincolo paesaggistico, meta di turismo estivo e invernale, dotata di impianti di risalita e piste da sci.
Benchè il passo inizi in realtà dall'abitato delle Balze (frazione di Verghereto) iniziamo il nostro percorso dalla frazione Ville di Montecoronaro, piccolo centro abitato a 2,5 chilometri dal passo di Montecoronaro.
Provenendo da Verghereto e procedendo verso sud, superato il passo di Monte Coronaro, raggiungiamo la frazione e prendiamo la deviazione segnalata sulla sinistra per Balze e Monte Fumaiolo.
La strada abbastanza stretta e tortuosa inizia lentamente la risalita di una valletta interna.
Circa due chilometri e percorriamo uno dei tratti più suggestivi di tutto il percoso, la strada prosegue in un paesaggio quasi lunare tagliando una lunga dorsale di marna, quasi priva di vegetazione e di colore quasi bianco. Nelle giornate di sole si ha quasi la senzazione di venire abbagliati.
Sono circa 500 metri, poi ritorniamo a viaggiare con ai lati bassi boschetti di latifoglie che a tratti lasciano spazio ad ampi panorami sulla sottostante vallata del Tevere.
Alla nostra sinistra iniziamo ad intravedere il 'Macigno' su cui poggia il monte Fumaiolo ben riconoscibile dall'aspetto più compatto rispetto alle friabili marne.
Monte Fumaiolo
le marne di Verghereto
Al chilometro 7 circa raggiungiamo la frazioncina di Falera, che superiamo transitando fra due edifici che restringono ulteriormente la già stretta strada.
Poco dopo sulla destra deviazione (da ignorare) per Badia Tedalda, e le prime case della frazione Balze, ameno centro turistico posto a 1030 metri sul livello del mare.
Circa a metà dell'abitato prendere deviazione a sinistra (segnalata) per il Monte Fumaiolo.
Il Passo vero e proprio inizia da qui, la strada molto stretta ed in forte pendenza transita davanti alla chiesetta dell'apparizione, edificio di culto attorno al quale, secondo la tradizione, si è sviluppato l'intero paese.
Si sale in basso boschetto a faggi, ed in circa 1,2 chilometri si giunge ad un ponticello, subito dopo a sinistra un camping ed in ulteriore 400 metri siamo ad un piazzale sterrato.
Da questo piazzale ha inizio il sentiero che in circa 1 chilometro conduce alle fonti del Tevere, fiume sacro ai destini di Roma.
E' una facile escursione su sentiero attrezzato e molto largo che attraversa un folto bosco.
Da segnalare lungo il percorso la presenza di panchine ed alcuni tavoli.
All'altezza del piazzale la strada svolta repentinamente a sinistra ed oltrepassa l'ancora piccolissimo Tevere, inizia ora il tratto finale che con una forte salita (10%) si snoda in mezzo ad una folta faggeta.
In 1,6 chilometri si raggiunge il passo a metri 1349 slm, (cartello indicatore metri 1400).
Un lungo rettilineo con possibilità di parcheggio, folta abetaia mista a faggeta e sentiero che in circa 600 metri di discesa conduce alle sorgenti del Tevere.
sorgenti del Tevere
sorgenti del Tevere
Dislivello totale da Balze mt. 261 chilometri 3,200 pendenza media 8,2% ultimo tratto 10%.
Si prosegue in mezzo a folta e buia abetaia, ben presto mista a faggio, e dopo circa 400 metri si trova sulla destra una possibile deviazione per il Rifugio Biancaneve aperto tutto l'anno e situato nei pressi delle piste da sci.
Siamo in località Sassoni - Questo luogo merita sicuramente una sosta.
Parcheggiata l'auto nella piazzola in prossimità della fonte in pochi passi ci portiamo sul poggetto soprastante.
Scopriamo un paesaggio irreale, ampi prati costellati da grandi massi ognuno disposto in modo diverso, sembra quasi che una mano dispettosa si sia divertita a gettarli alla rinfusa e a conficcarli nel terreno.
i sassoni
i sassoni
Da questo punto privilegiato di osservazione il panorama è 'grandioso'.
Alle nostre spalle il Fumaiolo. a destra la Moia con la sua erosa ripa, di fronte il lungo massicco del Monte Comero con la testa del Leone, più a sinistra la dorsale dell'Alpe di Serra.
(scendendo lungo la strada dopo circa cento metri ha inizio una sterrata che conduce al rifugio della Moia)
Si riparte in discesa, ora fra campi punteggiati da rada vegetazione a basso fusto, e ben presto entriamo nella valle dell'Alferello.
Iiniziamo un lungo percorso ad arco che ci cosente di aggirare il massiccio della Moia, ben riconoscibile in quanto termina con una nuda scarpata artificiale.
Negli anni passati questa montagna è stata sfruttata come cava di inerti utilizzati principalmente per sottofondi stradali.
Si prosegue in discesa incontrando a circa 2,3 chilometri dal passo una deviazione sulla sinistra che conduce in 4 chilometri a Montecoronaro.
Teniamo la destra e proseguiamo in leggera discesa lungo la valle dell'Alferello. La strada si snoda con ampie curve in mezzo a prati e modesti boschetti, ai margini alcune villette turistiche.
Giungiamo così a 5 chilometri dal passo ed incontriamo una seconda deviazione sempre a sinistra che conduce a Verghereto (Passo della Biancarda).
Si prosegue in veloce a facile discesa per 3 chilometri e all'altezza di Riofreddo la strada si congiunge con la provinciale che proviene dalle Balze.
Proseguiamo diritto e in circa 2 chilometri giungiamo ad Alfero.
Complessivamente da Balze il percorso misura Km 13,200 - salita 3,2 chilometri dislivello mt. 261 - discesa 10 chilometri dislivello mt. 615 (al bivio per il centro di Alfero altezza mt. 734)
panorama
Moia