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scheda n. 1582 letta 390 volte

I Tagli

inserita da Appenninoromagnolo.it
Tipo : rudere
Altezza mt. : 663
Coordinate WGS84: 43 52' 33" N , 11 50' 45" E
Toponimo nell'arco di
notizie :

toponimo inserito e descritto nel percorso:
itinerario ' Alla diga di Ridracoli..' e pubblicato su http://tracceinappennino.blogspot.com e qui riprodotto su segnalazione dell'autore

Nel 1547 in questa zona di proprietà dell'Opera di S.Maria del Duomo di Firenze è 'Un poderetto, senza casa, di terre aratie e siepate in luogo detto ai Tagli'. Nel 1954 è stata abbandonata da Abramo Nanni. (da Il popolo di Ridracoli a cura di C.Bignami)

Testo di Bruno Roba (15/03/2021 – Agg. 27/07/2023) - La Valle dei Tagli, tra le valli in dx idrografica della parte della Valle del Fiume Bidente di Ridràcoli, si trova subito dopo la diga laddove si immette il Fosso dei Tagli (c.d. dal latino classico talea, anche nel senso di vitigno da trapiantare, evocando una possibile diffusione di vigneti, ma, sicuramente, dal latino medievale talium, nel senso di fenditure o tagli, in fatti il luogo era detto ai Tagli, salvo che non derivasse da una particolare diffusione dei “roncamenti”), ridotto ad un tombamento sotto la strada di servizio che segue il fiume. Nel Catasto toscano si differenziava in un tratto alto detto Fosso della Farniole mentre il ramo nascente dal Monte Moricciona era detto Fosso degli Strascinaj. Il bacino idrografico si attesta nel tratto di dorsale compresa tra i Monti Moricciona e Cerviaia (da cui nascono i suoi due rami) e il tratto di contrafforte secondario fino a Ripa di Ripastretta, mentre lateralmente è delimitato, a SO, dalla dorsale che si distacca dal Cerviaia separandolo dal bacino lacustre, a NE, dalla dorsale che si distacca da Ripastretta separandolo dal Fosso Corneta.

Per l’inquadramento territoriale v. schede Valle del Bidente di RidràcoliRidràcoli e Fosso dei Tagli.

La prima cartografia storica, ovvero il dettagliato Catasto Toscano (1826-34 – scala 1:5000), la schematica Carta della Romagna Toscana Pontificia (1830-40 – scala 1:40.000), le prime edizioni della Carta d’Italia dell’I.G.M. (1893-94 – scala 1:50.000; 1937 – scala 1:25.000), consente di conoscere il tracciato della viabilità antica che raggiungeva Ridràcoli. È utile il confronto con il Nuovo Catasto Terreni (1930-52 – scala 1:2000). Attraversato il Bidente di Corniolo presso Isola, con il Ponte dell'Isola, sul luogo del ponte odierno, essa si manteneva in sx idrografica risalendo subito a mezzacosta fino a raggiungere Biserno, per quindi ridiscendere nel fondovalle del borgo, dove si concludeva con un lungo rettilineo al cui termine si trovava Il Ponte di Ridracoli. Tale viabilità, anonima nelle mappe citate, verrà poi denominata Strada Comunale Ridràcoli-Biserno e Strada Comunale Isola-Biserno; solo in occasione dei lavori di costruzione dell’invaso quest’ultima verrà ristrutturata e ampliata diventando parte della S.P. n.112.

Vari itinerari trasversali collegavano le vallate adiacenti, principalmente dipartendosi dal baricentro militare-residenziale del Castello di Ridràcoli (nel 1216 è documentato come Castrum Ridiracoli un villaggio fortificato che, secondo la Descriptio Romandiole del 1371, raggiungeva appena 6 focularia) e dai nuclei economico e religioso del ponte e della chiesa (una villam Ridraculi cum omnibus ecclesiis è documentata già dal 1213), dialetticamente separati in base alla morfologia del luogo, determinata dalla fitta sequenza delle anse fluviali. Dal Castello partiva la Strada che dal Castello di Ridracoli conduce alla Chiesa della Casanova, risalente la Valle dei Tagli ed imperniata su Casanova dell’Alpe (su una pietra cantonale della chiesa sono ancora leggibili le distanze chilometriche – evidentemente non più valide - km 12,358 per Bagno e km 5,933 per Ridràcoli); costituiva parte della successiva Mulattiera Ridràcoli-Bagno. Dal Ponte di Ridràcoli partiva la Strada che da Ridracoli va al Poggio alla Lastra, che, superata la chiesa, risaliva la Valle del Corneta, parte della successiva e rinomata Mulattiera di Ridràcoli diretta a Santa Sofia tramite Strabatenza. Entrambe le mulattiere incrociavano sul crinale la Strada Maestra di S. Sofia o Strada che dalla Casanova va a Santa Sofia, la prima presso il Monte Moricciona, la seconda sul Passo della Colla, posto sulla Colla del Monte interposta tra i Monti Marino e La Rocca. Molto note e ancora riportate come tali nella cartografia moderna, negli anni ’50 alle estremità delle mulattiere vennero installati dei cippi stradali riportanti la rispettiva denominazione, così classificandole e specificandone l’uso escluso ai veicoli; rimasero localmente in uso fin’oltre metà del XX secolo, infatti le odierne strade forestali verranno realizzate solo un ventennio dopo.

A differenza della Mulattiera di Ridracoli, scomparsa o desueta a seguito della realizzazione della S.F. Ridràcoli-Passo del Vinco, la Mulattiera Ridràcoli-Bagno ha mantenuto gran parte del suo tracciato, risalendo la valle in dx idrografica e toccando gli insediamenti La Garfagnana, con la vicina Maestà del Castello o della GarfagnanaLe CaselleI TagliLa SpiaggettaSermolinoLe Farniole, Le Farniole di Sopra e Campo dei Peri. Il Molino di Sopra è posto presso la confluenza del Fosso dei Tagli nel Bidente. La mulattiera raggiungeva il crinale del Monte Cerviaia nella sella presso la grande Croce di Pratalino (in legno con grande basamento lapideo monoblocco, forato al centro per la sede crucifera, che è stato posizionato accanto in occasione del restauro curato, come da targa, dall’Associazione Nazionale Alpini, GRUPPO ALTO BIDENTE “Capitano DINO BERTINI”), prossima alla Maestà della Chiesaccia (dove un parziale restauro ha eliminato le tracce dell’incisione precedente M.M. 1919 ed è stata posta un’icona con targhetta MADONNA GRECA VENERATA A RAVENNA datata agosto 2004). Detti manufatti religiosi erano entrambi presenti nella Carta d’Italia I.G.M. di impianto del 1894.

In questo contesto storico-geografico, tra le alte valli bidentine quella di Ridràcoli è quella che meno ha subito il fenomeno dell’abbandono grazie alle caratteristiche ambientali e climatiche più favorevoli della sua parte meno elevata. Il borgo principale, posto nel baricentro sia geografico sia del sistema insediativo, è quello più noto e frequentato e la frazione di Biserno è quella più abitata, ma le parti delle vallecole laterali più profonde e difficilmente raggiungibili sono trascurate e molti fabbricati oggi sono in stato di abbandono o ridotti a rudere o scomparsi, con vari casi di ristrutturazione interrotta, ma non fanno eccezione neanche le valli meglio infrastrutturate che, se hanno evitato il completo abbandono dei poderi, hanno scarsamente contribuito al riutilizzo dei rispettivi insediamenti, in prevalenza abbandonati o, al più, riutilizzati a fini turistici.

Le identificazioni toponomastiche e grafiche della cartografia antica e moderna (Catasto toscanoCarta d’Italia I.G.M., N.C.T. Nuovo Catasto Terreni, C.T.R. Carta Tecnica Regionale) riguardanti i fabbricati della Valle del Fosso dei Tagli si possono schematizzare come di seguito elencato:

La Garfagnana; non rappresentato nel Catasto toscano e nella Carta d’Italia I.G.M. (1894), o rappresentato ma anonimo nella Carta d’Italia I.G.M. (1937) e in quella moderna, o Carfagnana nel N.C.T., o La Garfagnana nella C.T.R.

Le Caselle nel Catasto toscano, o le Caselle nella Carta d’Italia I.G.M. (1894-1937) e in quella moderna, o le Caselle nel N.C.T., o Le Caselle nella C.T.R.

I Tagli nel Catasto toscano, o i Tagli nella Carta d’Italia I.G.M. (1894-1937) e in quella moderna ma con simbolo dei ruderi, o i Tagli nel N.C.T., o I Tagli nella C.T.R.

La Spiaggetta nel Catasto toscano, o C. Spiaggetta nella Carta d’Italia I.G.M. (1894-1937), o Spiaggetta in quella moderna, o n.n. nel N.C.T., o non rappresentato nella C.T.R.

Sermolino nel Catasto toscano, o non rappresentato nella Carta d’Italia I.G.M. (1894), o rappresentato ma anonimo nella Carta d’Italia I.G.M. (1937), o non rappresentato in quella moderna, o n.n. nel N.C.T., o non rappresentato nella C.T.R.

Le Farniole nel Catasto toscano, o le Farniole nella Carta d’Italia I.G.M. (1894-1937), o Farniole di sotto in quella moderna ma con simbolo dei ruderi, o Forniole di Sotto nel N.C.T., o Le Farniole nella C.T.R.

Le Farniole di Sopra nel Catasto toscano, o rappresentato ma anonimo nella Carta d’Italia I.G.M. (1894-1937), o Farniole di sopra in quella moderna, o Forniole di Sopra nel N.C.T., o Le Farniole di Sopra nella C.T.R.

Campo de’ Peri nel Catasto toscano, o Campo di Peri nella Carta d’Italia I.G.M. (1894), o Campo dei Peri nella Carta d’Italia I.G.M. (1937) e in quella moderna, o Campo dei Peri nel N.C.T. e nella C.T.R.

Attraversato lo stretto corridoio viario tra Le Caselle, la mulattiera penetra nella Valle dei Tagli attraversandone i poderi con i rispettivi insediamenti perfettamente attestati e distribuiti sull’antica via. Il luogo detto ai Tagli, come detto è documentato dal 1547. Un censimento dell’epoca registrava nel luogo nove abitazioni, raggruppate in un numero non definito di fabbricati. Nel 1777 il podere dei Tagli risulta composto da due fabbricati, ovvero un «[…] casamento di stanze sedici da celo a terra, con alcuni soprapalchi, conversa, scala con altra entrata diffori, altra conversa con forno e fornello e loro resedi con stalletti […] Un casolare detto di S. Niccola rovinato e suoi resedi […] un casolare di due stanze rovinate […] una casa che minaccia rovina […]» (C. Bignami, a cura di, 1995, p. 38, cit.). Il Giornale di Campagna del 1835 sostanzialmente conferma la consistenza catastale di fine Settecento. La suddetta mappa dell’Archivio Comunale di Bagno di Romagna gli assegna il solo n. 11, quando evidentemente risulta un unico edificio abitativo. Il confronto tra il Catasto toscano e lo stato odierno, documentato dal NCT, evidenzia una notevole difformità planimetrica: il fabbricato abitativo adiacente alla mulattiera risulta di nuova costruzione, il grande annesso sotto strada parzialmente corrisponde con la porzione alta del fabbricato antico (dalla documentazione fotografica del P.S. comunale è evidente la traccia della porzione del fabbricato antico, sopraelevata ed ampliata), mentre il piccolo e caratteristico annesso sopra strada è da ritenere originario. La mulattiera appare notevolmente spostata e ricostruita nello stesso arco temporale e in aderenza al nuovo fabbricato, in corrispondenza di uno stretto scannafosso. Le porzioni di fabbricato antico scomparse potrebbero corrispondere al “casolare detto di S. Niccola” documentato nel 1777. La Carta d’Italia I.G.M. di impianto (1894) riporta ancora un unico fabbricato mentre la mappa successiva (1937) mostra i due fabbricati odierni. Abbandonato negli anni ’50, due decenni dopo diviene proprietà ex A.R.F. e, dall’elenco dei fabbricati, risulta della consistenza di 6 vani e di essere richiesto in uso alla stessa Azienda.

Per approfondimenti ambientali e storici si rimanda alle schede toponomastiche relative ad acque, rilievi e insediamenti citati.

N.B.: - Informazioni preziose riguardo luoghi e fabbricati si hanno grazie alla Descriptio provinciae Romandiole, rapporto geografico-statistico-censuario redatto dal legato pontificio cardinale Anglic de Grimoard (fratello di Urbano V) per l’area della Romandiola durante il periodo della 'Cattività avignonese' (trasferimento del papato da Roma ad Avignone, 1305-1377). Se la descrizione dei luoghi ivi contenuta è approssimativa dal punto di vista geografico, è invece minuziosa riguardo i tributi cui era soggetta la popolazione. In tale documento si trova, tra l’altro, la classificazione degli insediamenti in ordine di importanza, tra cui i castra e le villae, distinti soprattutto in base alla presenza o meno di opere difensive, che vengono presi in considerazione solo se presenti i focularia, ovvero soggetti con capacità contributiva (di solito nuclei familiari non definiti per numero di componenti; ad aliquota fissa, il tributo della fumantaria era indipendente dal reddito e dai possedimenti). In particolare, nelle vallate del Montone, del Rabbi e del Bidente furono costituiti i Vicariati rurali delle Fiumane.

- A partire dal XII secolo, con la nascita dei comuni nascono gli archivi comunali, che poi si sviluppano nelle istituzioni signorili e successivamente confluiscono negli attuali Archivi di Stato; nel Granducato di Toscana il Cinquecento fu epoca di trasformazione del regime archivistico alla quale, tra l’altro, risale la fondazione medicea degli Archivi generali dei Contratti. Le ricerche archivistiche hanno consentito agli studiosi di reperire documentazione sui poderi dell’area in alcuni casi risalente fino alla metà del XVI secolo.

- Negli scorsi Anni ’70, a seguito del trasferimento delle funzioni amministrative alla Regione Emilia-Romagna, gli edifici compresi nelle aree del Demanio forestale, spesso in stato precario e/o di abbandono, tra cui Farniole di Sotto, Caselle e Tagli, divennero proprietà dell’ex Azienda Regionale delle Foreste (A.R.F.); secondo una tendenza che riguardò anche altre regioni, seguì un ampio lavoro di studio e catalogazione finalizzato al recupero ed al riutilizzo per invertire la tendenza all’abbandono, senza successo tranne il totale riutilizzo delle Caselle, ma solo ad uso turistico dopo l’acquisizione da parte della Romagna Acque-Società delle Fonti S.p.A, mentre Le Farniole di Sopra è stata acquisita e ristrutturata da privati. Con successive acquisizioni il patrimonio edilizio del demanio forlivese raggiunse un totale di 492 fabbricati, di cui 356 nel Complesso Forestale Corniolo e 173 nelle Alte Valli del Bidente. Circa 1/3 del totale sono stati analizzati e schedati, di cui 30 nelle Alte Valli del Bidente. Il materiale è stato oggetto di pubblicazione specifica.

RIFERIMENTI

AA. VV., Il luogo e la continuità. I percorsi, i nuclei, le case sparse nella Vallata del Bidente, C.C.I.A.A., Amm. Prov. Forlì, E.P.T. Forlì, Forlì 1984;

AA. VV., Dentro il territorio. Atlante delle vallate forlivesi, C.C.I.A.A. Forlì, 1989;

C. Bignami, A. Boattini, La gente di Ridràcoli, Monti editore, Cesena 2022;

C. Bignami (a cura di), Il popolo di Ridracoli, Nuova Grafica, Santa Sofia 1995;

G.L. Corradi (a cura di), Il Parco del Crinale tra Romagna e Toscana, Alinari, Firenze 1992;

M. Gasperi, Boschi e vallate dell’Appennino Romagnolo, Il Ponte Vecchio, Cesena 2006;

N. Graziani (a cura di), Romagna toscana, Storia e civiltà di una terra di confine, Le Lettere, Firenze 2001;

A. Polloni, Toponomastica Romagnola, Olschki, Firenze 1966, rist. 2004;

P. Zangheri, La Provincia di Forlì nei suoi aspetti naturali, C.C.I.A.A. Forlì, Forlì 1961, rist. anast. Castrocaro Terme 1989;

Piano Strutturale del Comune di Bagno di Romagna, Insediamenti ed edifici del territorio rurale, 2004, Scheda n.258;

Parco nazionale delle foreste casentinesi. Carta dei sentieri 1:25.000, N.20, Monti editore, 2019

Carta Escursionistica scala 1:25.000, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, S.E.L.C.A., Firenze

Link www.mokagis.it/html/applicazioni_mappe.asp.

Percorso/distanze :

si trova sul sentiero cai 231 (Mulattiera di Pietrapazza) che da Ridracoli sale verso Casanova dell'Alpe

Testo di Bruno Roba - La Valle del Fosso dei Tagli è interamente attraversabile tramite il sent. 231 CAI (pressoché corrispondente alla Mulattiera Ridràcoli-Bagno), sia dal Castello di Ridràcoli sia dalla pista che dal Monte Moricciona va a Pratalino; I Tagli si trova a km 1,7 circa dal parcheggio presso il cancello per la diga.

foto/descrizione :


foto inviata da http://tracceinappennino.blogspot.com e qui riprodotta con il consenso dell'autore.

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Le seguenti foto sono state scattate da Bruno Roba, che ha anche inserito i testi, e qui riprodotte su autorizzazione dell’autore.

Nota – Per visualizzare le foto nel loro formato originale salvarle sul proprio computer, oppure se il browser lo consente tasto destro sulla foto e Apri immagine in un’altra scheda.

00a1/00a4 – Vedute della Valle del Fosso dei Tagli dal versante opposto in corrispondenza di Poggio Collina; si scorgono in alto i prati delle Farniole, mentre in p.p. si nota la cresta che dal Castello sale alla Garfagnana, oltre la quale sono evidenti i fabbricati delle Caselle, adiacenti alla Valle dei Tagli (28/03/18).

00a5 – 00a6 – 00a7 – Da Ronco dei Preti, panoramica dell’intero tratto terminale del contrafforte secondario che va a digradare con il Monte Carnovaletto e il Poggio della Rondinaia, mentre, da questa visuale, si evidenzia anche la Valle dei Tagli con la profonda incisione del fosso che raggiunge il crinale presso il Monte Moricciona; è indicato il sito dei Tagli e il fabbricato di Farniole di Sopra (24/10/18).

00b1/00b4 – Dal Crinale della Vacca e suo versante presso Ridondone, veduta delle convergenze geomorfologiche verso la diga di Ridràcoli con scorcio della Valle dei Tagli e particolare ravvicinato dell’insediamento topico (10/12/15 - 22/12/16).

00c1 – Schema cartografico del bacino idrografico del Fosso dei Tagli.

00c2 – 00c3 - Schema da mappa catastale della prima metà dell’Ottocento, evidenziante il sistema insediativo, perfettamente allineato sull’asse infrastrutturale, ed idrografico, con utilizzo della toponomastica originale, integrata a fini orientativi con i principali rilievi (identificati da utilizzo di grassetto nero) e confronto tra cartografia storica e moderna.

00c3 – Schema da cartografia della prima metà del ‘900, prima della realizzazione della viabilità moderna. La toponomastica riprende quella originale. 

00d1 – Dalla S.F. Grigiole-Casanova dell’Alpe-Poggio alla Lastra pressi M. Moricciona, scorcio sulla Valle dei Tagli: in pp. tra gli arbusti si scorgono i ruderi dei Campo dei Peri, quindi il sole illumina Farniole di Sopra mentre in lontananza riluce pure un puntino corrispondente ai ruderi dei Tagli (12/10/16).

00d2/00d6 - Panoramiche dei Tagli dalla sua valle (23/09/16).

00e1/00e4 – La Mulattiera Ridràcoli-Bagno, ancora selciata, entra nella Valle dei Tagli superando un piccolo canyon (8/10/19).

00e5/00e11 – Vedute che evidenziano lo stretto rapporto, anche costruttivo, tra il fabbricato abitativo e la mulattiera, dove il muro di sostegno stradale costituisce parete dello scannafosso (23/09/16 - 8/10/19).

 

00f1 – 00f2 – 00f3 – Vedute del fabbricato abitativo (23/09/16 - 8/10/19).

 

00f4/00f8 – Vedute dei due fabbricati da cui si nota la medesima tessitura muraria (23/09/16).

00f9 – 00f10 – Scala di collegamento tra la mulattiera e il resede tra i due fabbricati (23/09/16).

00g1/00g8 – Interni del fabbricato abitativo, dove si notano i resti del camino, con particolare dell’architrave lapideo, e del lavatoio inserito nella finestra, corrispondenti alla cucina (23/09/16).

00h1/00h4 – Vedute del grande annesso (23/09/16).

00h5 – Particolare da fotografia del P.S. comunale da cui si nota la ricucitura muraria in corrispondenza della sopraelevazione del fabbricato antico.

00i1/00i5 – Vedute del caratteristico annesso, da ritenere unica costruzione originaria dell’insediamento (23/09/16 - 8/10/19).

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