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Poggio Cornacchia

inserita da Appenninoromagnolo.it
Tipo : monte
Altezza mt. : 1236
Coordinate WGS84: 43 49' 30" N , 11 49' 30" E
Toponimo nell'arco di
notizie :

rilievo che si trova fra Prato al Soglio (00 GEA Calla Camaldoli) e La Lama

Testo di Bruno Roba (19/02/2020 - Agg. 12/07/20)

Nel contesto del sistema orografico del versante emiliano-romagnolo dell’Appennino Settentrionale, l’Alta Valle del Fiume Bidente nel complesso dei suoi rami di origine (delle Celle, di Campigna, di Ridràcoli, di Pietrapazza/Strabatenza), assieme alle vallate collaterali, occupa una posizione nord-orientale, in prossimità del flesso che piega a Sud in corrispondenza del rilievo del Monte Fumaiolo. L’assetto morfologico è costituito dal tratto appenninico spartiacque compreso tra il Monte Falterona e il Passo dei Mandrioli da cui si stacca una sequenza di diramazioni montuose strutturate a pettine, proiettate verso l’area padana secondo linee continuate e parallele che si prolungano fino a raggiungere uno sviluppo di 50-55 km: dorsali denominate contrafforti, terminano nella parte più bassa con uno o più sproni mentre le loro zone apicali fungenti da spartiacque sono dette crinali, termine che comunemente viene esteso all’insieme di tali rilievi: «[…] il crinale appenninico […] della Romagna ha la direzione pressoché esatta da NO a SE […] hanno […] orientamento, quasi esatto, N 45° E, i contrafforti (e quindi le valli interposte) del territorio della Provincia di Forlì e del resto della Romagna.» (P. Zangheri, 1961, rist.anast. 1989, p. 9, cit.). L’area, alla testata larga circa 18 km, è nettamente delimitata da due contrafforti principali che hanno origine, ad Ovest, «[…] dal gruppo del M. Falterona e precisamente dalle pendici di Piancancelli […]» (P. Zangheri, 1961, rist.anast. 1989, p. 14, cit.) e, ad Est, da Cima del Termine; in quell’ambito si staccano due contrafforti secondari e vari crinali e controcrinali minori delimitanti le singole vallecole del bacino idrografico.

In particolare, la Valle del Fiume Bidente di Ridràcoli riguarda quel ramo intermedio del Bidente delimitato, ad Ovest, dall’intero sviluppo del contrafforte secondario che si distacca da Poggio Scali e che subito precipita ripidissimo disegnando la sella di Pian del Pero, serpeggiante evidenzia una sequenza di rilievi (i Poggi della Serra e Capannina, l’Altopiano di S.Paolo in Alpe, Poggio Squilla, Ronco dei Preti e Poggio Collina, per terminare con Poggio Castellina) fino a digradare presso il ponte sul Fiume Bidente di Corniolo a monte di Isola, costretto dalla confluenza del Fiume Bidente di Ridràcoli. Ad Est la valle è delimitata dall’intero sviluppo del contrafforte secondario che si diparte da Poggio allo Spillo (collegando Poggio della Bertesca, Croce di Romiceto, i Monti Moricciona, La Rocca, Marino, Pezzoli e Carnovaletto) per concludersi con il promontorio della Rondinaia digradando a valle di Isola costretto dalla confluenza del Fiume Bidentino o Torrente Bidente di Fiumicino nel Fiume Bidente. La Rondinaia è nota per il castello con la sua torre «[…] baluardo di antica potenza, elevato fin dai tempi romani alla difesa contro le orde barbariche che dal nord d’Europa scendevano a depredare le belle contrade d’Italia.» (D. Mambrini, 1935 – XIII, p. 274).

Il bacino idrografico, di ampiezza molto superiore rispetto alle valli collaterali e che vede il lago occupare una posizione baricentrica con l’asta principale fluvio/lacustre f.so Lama/invaso/fiume posizionata su un asse mediano Nord-Sud, mostra una morfologia molto differenziata rispetto al suo baricentro. L’area sorgentifera, con la realizzazione dell’invaso artificiale, si differenzia tra quella che lo alimenta e quella a valle della diga che alimenta direttamente il fiume. A monte l’area imbrifera si amplia estendendosi da Poggio Scali fino al Passo della Crocina mostrando, specie nella parte a ridosso delle maggiori quote dello spartiacque appenninico (la c.d. bastionata di Campigna-Mandrioli), fortissime pendenze modellate dall’erosione con formazione di profondi fossi e canaloni fortemente accidentati, talvolta con roccia affiorante, come le Ripe di Pian Tombesi, le Ripe della Porta, le Ripe di Scali e il Canale o Canalone del Pentolino, oltre che dal distacco dello spessore detritico superficiale, con conseguente crollo dei banchi arenacei e lacerazione della copertura forestale, come la Frana Vecchia, 1950, e la Frana Nuova, 1983-1993, sempre attiva, di Sasso Fratino.

ll tratto di contrafforte che, come detto, si stacca da Poggio Scali, trova una serie di picchi tra cui emerge subito Poggio della Serra, quindi il Monte Grosso e l’Altopiano di S. Paolo in Alpe, in corrispondenza del quale comincia un’ampia rotazione, che volge al termine dopo aver superato Ronco dei Preti, quando precede una netta controcurva così riprendendo l’orientamento principale verso il suo termine. Detti rilievi costituiscono nodo montano da cui si diramano ulteriori dorsali di vario sviluppo e consistenza geomorfologica che delimitano il sistema vallivo del versante orientale del bacino idrografico di Ridràcoli. Il Fosso del Molinuzzo costituisce braccio lacustre proveniente dall’anfiteatro generato dal contrafforte secondario nel distaccarsi dallo Spartiacque Appenninico a Poggio Scali. Gli altri bracci lacustri di cui si compone il lago sono il Fosso di Campo alla Sega, il Fosso degli Altari e il Fosso della Lama, provenienti direttamente o indirettamente dalla bastionata e i primi due indirettamente anche dalla Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, infine il Fosso del Molino, che raccoglie il reticolo idrografico generato dal contrafforte distaccatosi da Poggio allo Spillo.

In particolare, La Lama è classificata Geosito di rilevanza locale per le note caratteristiche di ripiano di origine alluvionale per riempimento di antico bacino lacustre, con formazione di torbiera, originatosi per sbarramento della valle ad opera di un’imponente frana che, staccatasi da Poggio Fonte Murata in epoche paleo-geologiche, ostacolò il regime idraulico dei Fossi degli Acuti, dell'Abetaccio (poi tratto alto del Fosso della Lama), dei Fangacci o del Mascherone, posti oltre il versante SO del Monte Penna e di Poggio Cornacchia, dei Fossi delle Ripe e dei Forconali, posti oltre il versante settentrionale del Monte Penna e dei Fossi dei Pianelli e della Spazzola, provenienti dal versante settentrionale di Poggio Cornacchia, quindi attestati sul tratto di arcata dello Spartiacque Appenninico dal pianoro di Prato al Soglio a Poggio allo Spillo e ai Passi della Crocina e della Bertesca, costituenti l’ampio bacino idrografico del Fosso della Lama

La morfologia dallo Spartiacque Appenninico all’altezza dell’anfiteatro di Sasso Fratino è caratterizzata (con evidenza panoramica) dalle dorsali che lo abbracciano rispettivamente distaccandosi una da Poggio Scali con le sue Ripe verso Levante, l’altra da Poggio Porcareccio, questa piegante decisa verso Settentrione fino alla Posticcia di Matteino guidata dall’ampia curva della netta incisione valliva del Fosso della Fonte del Porcareccio, quindi digradante repentinamente trovando come toponimo identificativo il sito detto La Bruciata. Con la Posticcia ha inizio un vallone che si sviluppa verso SE parallelamente allo Spartiacque e che deve la sua formazione a dislocazioni geologicamente recenti lungo fratture sub verticali, ovvero particolari movimenti franosi che si evolvono molto lentamente lungo superfici profonde causando, nella parte superiore, l’apertura di avvallamenti e il conseguente fenomeno dello sdoppiamento delle creste (fenomeno similare a quello del bacino del Fosso dell’Abetìa, delimitato da Poggio Palaio e ricoperto dall’Abetina di Campigna), che però qui si è manifestato con una sequenza di picchi o rialzi in contropendenza posti al principio delle dorsali che, in successione, si distaccano perpendicolarmente. Oltre la conformazione del caratteristico piano inclinato in contropendenza su cui è situata la medesima Posticcia, si tratta delle adiacenti Ripe di Michelone, di Poggio Cornacchia e, in ultimo, del Monte Penna, che emerge invadente nel fondovalle della Lama evidenziando nella morfologia asimmetrica la giacitura a reggipoggio degli strati. In questo avvallamento si è inizialmente insinuato il citato Fosso della Fonte del Porcareccio, quindi si trovano il Bagnatoio, Pian delle Malenotti o delle Malinotti e la Pozza o Buca del Cervo, ed il suo termine è inciso dal Fosso degli Acuti.

L’uso del toponimo Acuti (località segnalata da apposita segnaletica) oggi forse è consolidato a causa della presenza, a quota 1167 m, di un tornante strettissimo della rotabile moderna ma, come risulta dalla citata Pianta Geometrica della Regia Foresta Casentinese, nel 1850 l’adiacente Poggio Cornacchia era detto Poggio Acuti evidentemente per le sue spiccate caratteristiche morfologiche mentre accanto scorreva (scorre) il Fosso degli Acutoli, tutti elementi cui relazionare l’oronimo e l’idronimo.

Per approfondimenti ambientali e storici si rimanda alla scheda toponomastica Valle del Bidente di Ridràcoli e/o relative ad acque, rilievi e insediamenti citati.

RIFERIMENTI   

AA. VV., Dentro il territorio. Atlante delle vallate forlivesi, C.C.I.A.A. Forlì, 1989;

P. Bronchi, Alberi, boschi e foreste nella Provincia di Forlì e note di politica forestale e montana, C.C.I.A.A. di Forlì (a cura di), Nuova Cappelli, Rocca S. Casciano 1985;

M. Gasperi, Boschi e vallate dell’Appennino Romagnolo, Il Ponte Vecchio, Cesena 2006;

N. Graziani (a cura di), Romagna toscana, Storia e civiltà di una terra di confine, Le Lettere, Firenze 2001;

D. Mambrini, Galeata nella storia e nell’arte, Tipografia Stefano Vestrucci e Figlio, Bagno di Romagna, 1935 – XIII;

P. Zangheri, La Provincia di Forlì nei suoi aspetti naturali, C.C.I.A.A. Forlì, Forlì 1961, rist. anast. Castrocaro Terme 1989;

Bagno di Romagna, Carta dei sentieri, Istituto Geografico Adriatico, Longiano 2008;

Carta Escursionistica scala 1:25.000, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, S.E.L.C.A., Firenze

Link youtube.com/watch?v=_P4bmjL5zYk;

Link www.mokagis.it/html/applicazioni_mappe.asp.

Percorso/distanze :

Testo di Bruno Roba

Il versante SO di Poggio Cornacchia è abbastanza facilmente percorribile grazie ad un sentiero (non segnalato) che inizia nei pressi della loc. Acuti e corre a mezzacosta fino al crinale del versante SE; per la minore acclività detto crinale si può utilizzare per risalire, con difficoltà, fino alla sommità. Km 1 dagli Acuti. Per esperti. La loc. Acuti è facilmente raggiungibile tramite il sent. 229 CAI che dal Gioghetto, sulla Giogana, scende a La Lama sulla sede della strada forestale, dal Gioghetto 800 m e da Prato alla Penna 2,6 k.m.

foto/descrizione :

Le seguenti foto sono state scattate da Bruno Roba, che ha anche inserito i testi, e qui riprodotte su autorizzazione dell’autore.

Nota – Per visualizzare le foto nel loro formato originale salvarle sul proprio computer, oppure se il browser lo consente tasto destro sulla foto e Apri immagine in un’altra scheda.

001a/001d – Dal Monte Penna si ha una veduta prospettica dello Spartiacque Appenninico e della vallecola che si apre lateralmente a partire dall’inconfondibile appezzamento triangolare dell’abetina della Posticcia di Matteino, cui seguono una serie di rilievi. Poggio Cornacchia occulta parzialmente le Ripe di Michelone ma si nota l’abetina di Bagnatoio mentre si possono immaginare i siti di Pian delle Malenotti e della Pozza del Cervo (10/12/10 - 7/02/11 - 26/01/12). 

001e/001i – Dall’alta quota del Monte Cerviaia si ha la veduta più elevata verso le dorsali che si distaccano dallo Spartiacque Appenninico e loro diramazioni, tra cui la dorsale di Poggio Fonte Murata che si distacca dal contrafforte secondario proveniente da Poggio allo Spillo subito a monte del Passo della Bertesca, avendo tra l’altro un’ottima visuale frontale verso Poggio Cornacchia e il Monte Penna (28/08/18).

001ia/001ih – Da Poggio Fonte Murata la veduta è su un allineamento similare al precedente, ma da quota inferiore però baricentrica rispetto alla valle della Lama, consentendo una panoramica sul suo sviluppo e di notare come i due rilievi fronteggianti di Poggio Cornacchia e del Monte Penna chiudano l’alto delta vallivo (19/06/20).

001il – Fotogramma relativo a veduta da drone della valle del Fosso della Lama dove si evidenzia Poggio Cornacchia, tratto dal cortometraggio: Le meravigliose foreste vetuste di Sasso Fratino e del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, di Marco Civinelli, premiato come Miglior Cortometraggio Italiano al Festival Cinematografico delle Foreste di Bergamo (Novembre 2019), prodotto e coordinato dall’Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi con la collaborazione del Reparto Biodiversità dei Carabinieri Forestali di Pratovecchio (youtube.com/watch?v=_P4bmjL5zYk).

001l – 001m - Dal crinale tra i monti Cerviaia e Palestrina, nei pressi di Pratalino, oltre la sommità del Monte Palestrina si nota il vallone che si estende, parallelo allo Spartiacque Appenninico, dalla Posticcia a Poggio Cornacchia (16/10/16).

001n – 001o - 001p - Dal medio versante meridionale del M. Palestrina la veduta da quota inferiore evidenzia i rilievi che delimitano il vallone che si estende dalla Posticcia a Poggio Cornacchia, così da riconoscere i suoi luoghi e i fossi che si diramano, come da indice fotografico (16/10/16).

001q/001u – Vedute di Poggio Cornacchia prima dal lago di Ridràcoli poi dal sent. 237 CAI che lo costeggia mentre emerge oltre il crinale di Poggio della Cornioleta (8/09/11 - 28/08/12 – 7/10/17).

001v - Schema da cartografia moderna del vallone fiancheggiante lo Spartiacque Appenninico, esteso fino al M. Penna ed alla sua conclusione, quando il crinale principale devia in corrispondenza di Poggio allo Spillo.

001z - Schema da cartografia moderna del vallone tra la Posticcia e Poggio Cornacchia.

002a/002g – La morfologia di Poggio Cornacchia, che panoramicamente appare un aguzzo rilievo conoide (l’antico Poggio Acuti), in realtà è costituita da una corta cresta che si divarica evidenziando alle estremità due picchi. Su quello principale si trova la tabellazione della Riserva di Sasso Fratino (11/12/19).

002h/002m - La morfologia di Poggio Cornacchia determina il primo ripidissimo impluvio del ramo più alto del Fosso dei Pianelli (11/12/19).

002n – 002o – 002p – Panorami da Poggio Cornacchia verso il lago di Ridracoli (si riconoscono i MM. Palestrina, Cerviaia e Marino) e verso il M. Penna e lo Spartiacque – si riconosce P.gio allo Spillo (11/12/19).

003a/003l – Il crinale del versante SE di Poggio Cornacchia utile per raggiungere la sua sommità (11/12/19).

003m/003u – Il sentiero a mezzacosta del versante SO di Poggio Cornacchia termina alla base del crinale Est (26/11/19 - 11/12/19).

004a/004f – Al principio del sentiero per Poggio Cornacchia (Coordinate WGS84 43° 49’ 42” N / 11° 49’ 8” E) si trovano i resti di un caratteristico riparo (26/11/19 - 11/12/19).

Surprised