Cannetole
Testo di Bruno Roba (19/08/2021)
La valle del Fiume Bidente di Strabatenza occupa parte del versante orientale del contrafforte secondario che si diparte da Poggio allo Spillo (collegando Poggio della Bertesca, Croce di Romiceto, i Monti Moricciona, La Rocca, Marino e Pezzoli, quindi Poggio Busca e il Monte Carnovaletto) per concludersi con il promontorio della Rondinaia digradando a valle di Isola costretto dalla confluenza del Fiume Bidentino o Torrente Bidente di Fiumicino nel Fiume Bidente.
Dal versante orientale del Monte Marino si diramano varie dorsali che separano plurimi anfiteatri vallivi, tra cui quello del Fosso delle Cannetole, già Rio Canetole, affluente del Bidente di Strabatenza. Tale versante era anticamente percorso dalla principale viabilità di collegamento con lo Spartiacque Appenninico, tramite il crinale del contrafforte, e con l’interno della vallata. La Mulattiera della Colla risaliva il Marino da Poggio alla Lastra riunendosi a quella risalente da Strabatenza. Il tracciato viario sul contrafforte, prevalentemente di crinale - nel Catasto Toscano detto Strada Maestra di S. Sofia nel tratto da Casanova dell’Alpe verso Sud – era detto Strada che dalla Casanova va a Santa Sofia in riferimento al tratto che correva sulla parte di dorsale compresa tra la Ripa di Ripastretta e il Passo del Vinco; esso tagliava parte del crinale e del versante orientale del Monte La Rocca, proseguendo verso Nord tramite il suddetto Passo della Colla (rimangono resti), quindi aggirava i Monti Marino e Pezzoli sul versante SE (ma toccava brevemente la sella tra essi) per riguadagnare il crinale a Poggio Busca mantenendolo fino alla Rondinaia: da tale via, all’altezza de Le Caselle, già Casella, laddove ora transita la S.F. Grigiole-Casanovadell’Alpe-Poggio alla Lastra, si staccava una breve deviazione che discendeva il pendio, ancora oggi caratterizzato da un’ampia prateria, dove si trovano i ruderi dell’insediamento poderale de Le Cannetole, già Canetole, dal latino cannetum, terra a canne (A. Polloni, cit.) mentre sono scomparsi i resti dell’antica Chiesa di S. Michele, risalente ai primi del ‘500 e dove nel 1579, durante un viaggio avventuroso verso Camaldoli, «[…] pernottò S. Carlo Borromeo..» (D. Mambrini, 1935 – XIII, pp. 80, 299, cit.). Di essa si hanno notizie fino al 1595, quando ormai era in rovina. «La chiesa di S. Michele, […] era a Canetole […] e non esiste più; ma vi sono alcune tracce di essa in un architrave della casa colonica, dove sono scolpiti rozzamente uno stemma, un giglio fiorentino e queste parole: Questo fe’ Francesco di Gulimo a dì 16 di Luglio 1509.» (D. Mambrini, 1935 – XIII, p. 80). In base al Catasto Toscano (1826-34) si nota l’esistenza di un gruppo di edifici posti sui due lati della via. Rispetto allo stato attuale e dal confronto con il catasto moderno si rilevano notevoli difformità, sia per la scomparsa dei fabbricati posti sul lato occidentale della via, sia rispetto all’ingombro planimetrico dei fabbricati colonici posti sul lato orientale, evidentemente ricostruiti in tale lasso temporale con riutilizzo del materiale di risulta, proveniente anche dai fabbricati religiosi, come documentato dal Mambrini. Le trasformazioni avvenute nel corso del XVIII secolo fino alla ricomposizione del nucleo censito nel secolo successivo non consentono di formulare precise ipotesi localizzative dell’antica chiesa. Mentre i fabbricati colonici mostrano ancora evidenti strutture, degli altri qualcosa è sicuramente occultato dalla macchia boschiva.
Per approfondimenti ambientali e storici si rimanda alle schede toponomastiche relative ad acque, rilievi e insediamenti citati.
RIFERIMENTI
C. Bignami (a cura di), Il popolo di Strabatenza, C.C.I.A.A. di Forlì, Cooperativa culturale Re Medello, Forlì 1991;
G.L. Corradi (a cura di), Il Parco del Crinale tra Romagna e Toscana, Alinari, Firenze 1992;
M. Gasperi, Boschi e vallate dell’Appennino Romagnolo, Il Ponte Vecchio, Cesena 2006;
N. Graziani (a cura di), Romagna toscana, Storia e civiltà di una terra di confine, Le Lettere, Firenze 2001;
D. Mambrini, Galeata nella storia e nell’arte, Tipografia Stefano Vestrucci e Figlio, Bagno di Romagna, 1935 – XIII;
A. Polloni, Toponomastica Romagnola, Olschki, Firenze 1966, rist. 2004;
P. Zangheri, La Provincia di Forlì nei suoi aspetti naturali, C.C.I.A.A. Forlì, Forlì 1961, rist. anast. Castrocaro Terme 1989;
Piano Strutturale del Comune di Bagno di Romagna, Insediamenti ed edifici del territorio rurale, 2004, Scheda n.194;
Bagno di Romagna, Carta dei sentieri, Istituto Geografico Adriatico, Longiano 2008;
Carta Escursionistica scala 1:25.000, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, S.E.L.C.A., Firenze
Link www.mokagis.it/html/applicazioni_mappe.asp.
sulla sterrata Poggio alla Lastra - Casanova dell'alpe, nei pressi di Monte Marino
Testo di Bruno Roba
Cannetole si raggiunge da Poggio alla Lastra percorrendo la S.Vic.le Pratolino-Rio Petroso (carrabile) per 2,5 km fino alla Fonte del Cinghiale, che poi diviene S.F. Grigiole-Casanova dell’Alpe-Poggio alla Lastra per ulteriori km 2,5 fino all’altezza dei ruderi di Caselle, che si vedono a pochi metri dalla strada. Poco prima si deve cercare l’innesto del sentiero che scende a Cannetole per circa 270 m. In tutto poco più di 5 km.
Le seguenti foto sono state scattate da Bruno Roba, che ha anche inserito i testi, e qui riprodotte su autorizzazione dell’autore.
Nota – Per visualizzare le foto nel loro formato originale salvarle sul proprio computer, oppure se il browser lo consente tasto destro sulla foto e Apri immagine in un’altra scheda.
00a1 – 00a2 - Dal crinale appenninico presso Cima del Termine, scorcio della valle del Bidente di Pietrapazza e Strabatenza che si incunea sotto il contrafforte di cui si notano i Monti Marino e Pezzoli e Poggio Busca, con particolare del versante del Monte Marino fino ai campi di Cannetole (3/10/11).
00b1 – 00b2 – Sempre dal crinale appenninico, a breve distanza da Cima del Termine, pressi Passo dei Lupatti, scorcio del Monte Marino e dei campi di Cannetole (7/01/12).
00c1 – 00c2 – 00c3 - La sommità del Monte Castelluccio è il punto di osservazione ottimale dell’opposto versante con i Monti La Rocca e Marino, dove si nota il terrazzo orografico di Strabatenza con quello che resta dell’insediamento, la forte incisione del Fosso delle Cannetole, proveniente dalla piega tra i Monti La Rocca e Marino, oltre ai campi di Cannetole con i ruderi dell’insediamento (1/10/12).
00d1 – Schema cartografico della prima metà del Novecento, precedente la realizzazione delle strade forestali, relativo al contesto orografico di Strabatenza. La toponomastica riprende quella originale.
00d2 – Raffronto schematico da catasto antico e moderno con sovrapposizione da cui si rilevano le difformità planimetriche dei fabbricati e la coincidenza delle corrispondenti particelle catastali, con slittamento verso monte di un tratto viario.
00d3 - Schema cartografico odierno incentrato sul Monte Marino.
00e1 – 00e2 – Dalla S.F. Grigiole-Casanova dell’Alpe-Poggio alla Lastra, scorci del versante orientale del Monte Marino ancora ritagliato dai prati dell’insediamento di Cannetole (20/08/18).
00f1/00f4 – Dalle pendici del Monte La Rocca, pressi di Strabatenza, vedute della pendice del Monte Marino con l’insediamento di Cannetole, che nasconde i resti dell’antica chiesa di S. Michele, risalente ai primi del ‘500, conservandone un architrave scolpito (1/06/18).