Maestā della Casaccia
Testo di Bruno Roba (05/2017 – Agg. 29/04/2022) - Il bacino idrografico del Fosso di Rio d’Olmo si attesta su un tratto di versante occidentale del contrafforte principale compreso tra il Crinale o Raggio del Finocchio, che si dirama all’altezza della sella di Prato ai Grilli (prima del Poggiaccio), e la dorsale che ha origine dal Monte Càrpano. Il Crinale del Finocchio prima di dirige verso l’Eremo Nuovo quindi segue il Bidente fino a Pietrapazza, sempre più ristretto e affilato per la confluenza con il Rio D’Olmo; la dorsale dal Càrpano presto si biforca e, mentre il suo ramo di libeccio converge sul Bidente definendo la valle del fosso principale e dividendola da quella del Fosso delle Graticce, suo affluente, il ramo di grecale (detto Crinale delle Graticce), pure converge sul fiume, costituendo separazione del sistema vallivo dalla valle del Fosso del Lastricheto.
Nel XVI secolo l’area del Ridolmo veniva distinta nel fondovalle verso Pietrapazza e Casaccia, detto Himo o Imo Ridolmo o Ridolmo Basso, nell’area centrale limitata a Ridolmo, poi Ridolmo Vecchio, mentre il Sommo Ridolmo era l’area più elevata che si estendeva dal crinale del Monte Càrpano (anticamente M. Carpi) al monte del Finocchio, alle Palestre e al Prato al Grillo, quindi comprendendo Casina di Ridolmo, Casina e Susinello.
Per l’inquadramento territoriale v. schede Valle del Bidente di Pietrapazza, Fiume Bidente di Pietrapazza e Fosso di Rio d’Olmo.
In base al Catasto Toscano (1826-34) nel sistema vallivo del Fosso di Rio d'Olmo, di Susinello e della Capra, sorgevano i seguenti fabbricati, tutti insediati nel versante meglio esposto in dx idrografica, oggi totalmente ricoperto dagli impianti restaurativi di pinacee in luogo dei coltivi e pascoli che ne hanno determinato e/o incrementato l’instabilità idrogeologica: Casaccia (scomparso); Rivo d’Olmo o Cà Riodolmo o Ridolmo o Ridolmo Vecchio (scarsi resti), nel Catasto Toscano Rio d’Olmo, nella Carta d'Italia I.G.M. di impianto (1894 e 1937) C. Rio d’Olmo, nella cartografia escursionistica moderna Ca Ridolmo; Ridolmo o Casina Ridolmo (rudere), nel Catasto Toscano Casina, nella cartografia escursionistica moderna C. Rio d'Olmo (Casina Biozzi); Casina (scomparso), come tale presente solo nel Catasto Toscano; Susinello (scarsi ruderi), o Sucinello nel Catasto Toscano, già C. Susinello nella Carta d’Italia I.G.M. di impianto, ma di nuovo Succinello in una mappa dell’Archivio Comunale di Bagno di Romagna (1888-1913). Nell’area è da segnalare inoltre la Maestà della Casaccia (restaurata), mentre gli scarsi resti di Case di Monte Càrpano, M.e Càrpano nel Catasto Toscano, si trovano sul crinale che risale il monte, presso l’incrocio desueto sopra descritto. Il versante sx della valle è ricoperto da una giovane e fitta faggeta, attraversata da un fitto reticolo di percorsi che risale fino al crinale probabilmente legato alle attività di esbosco, e, per quanto non particolarmente accidentato, appare anche storicamente pressoché privo di insediamenti o ricoveri, salvo la probabile collocazione di Case di Sotto (scarsi ruderi), anonimo nel Catasto Toscano, ricadente nell’area dell’Eremo nuovo di Sotto o Himo Lermonovo, cui sono da riferire pure la Casina del Raggio (scomparso e mai cartografato) e la Maestà del Raggio (restaurata), posti sul Crinale del Finocchio.
La Maestà della Casaccia è adiacente al sito del fabbricato omonimo, toponimo peggiorativo guadagnato alla fine del XVI secolo a causa delle sue temporanee condizioni di fatiscenza e di abbandono, presagio di un futuro infausto avveratosi dopo 4 secoli con la sua completa distruzione, avvenuta nel 1962 a causa del definitivo dissesto del versante, che evidentemente fin dalle origini ha reso instabile il sito. Un’iscrizione sul pilastrino, ormai illeggibile, conteneva la data 1858 mentre ancora si vedono residui della rifinitura in celeste della nicchia. La sua edificazione non pare legata ad episodi funesti, che tuttavia si verificarono dopo circa 5 lustri, quando si diffuse un’epidemia sconosciuta (cfr. C. Bignami, A. Boattini, 2018, cit.). Una targhetta risalente al 2013 tenta l’attribuzione della nuova denominazione Madonna del Sentiero.
La Casaccia era collocato lungo il principale itinerario che infrastrutturava la valle, ovvero la citata Strada che da Pietrapazza va a Bagno, poi Mulattiera Bagno-Pietrapazza-Ridràcoli che, pressoché integra nel tratto verso valle, nonostante le modifiche apportate dalla S.F. Nocicchio-Pietrapazza mostra ancora consistenti tracce nel tratto a monte. Questo tratto viario era particolarmente impervio, infatti da Rio d’Olmo si inerpicava fino alla sovrastante sella del Crinale delle Graticce seguendo il bordo orientale dell’ampio e caratteristico affioramento arenaceo, quindi seguiva il versante SO del Monte Càrpano fino al citato incrocio viario presso le Case di M. Càrpano, luogo di una nota (ma non documentata) Osteria, dal quale nuovamente precipitava, nel versante opposto, tra le valli del Barco o Volanello e dell’Ancisa o Casaccia e Cappella, venendo nominata Strada detta della Lastra che va a Monte Carpano. Impraticabile per molti mesi dell’anno, solo nel 1841 è stato terminato il tracciato sostitutivo più a mezzacosta della Mulattiera Bagno-Pietrapazza-Ridracoli, di cui si vedono alcuni tratti sotto la rotabile ed il cippo stradale presso il Passo di M. Càrpano.
Per approfondimenti si rimanda alle schede toponomastiche relative ad acque, rilievi e insediamenti citati.
N.B. - Nel passato anche recente l’ambiente montano veniva visto soprattutto nelle sue asperità e difficoltà ed avvertito come ostile non solo riguardo gli aspetti climatici o l’instabilità dei suoli ma anche per le potenze maligne che si riteneva si nascondessero nei luoghi più reconditi. Dovendoci vivere si operava per la santificazione del territorio con atteggiamenti devozionali nell’utilizzo delle immagini sacre che oltre che espressioni di fiducia esprimevano anche un bisogno di protezione con una componente esorcizzante. Così lungo i percorsi sorgevano manufatti (variamente classificabili a seconda della tipologia costruttiva come pilastrini, edicole, tabernacoli, capitelli, cellette, maestà) la cui realizzazione, oltre che costituire punti di riferimento scandendo i tempi di percorrenza (p.es., recitando un numero prestabilito di “rosari”), rispondeva non solo all’esigenza di ricordare al passante la presenza protettiva e costante della divinità ma svolgeva anche una funzione apotropaica. Spesso recanti epigrafi con preghiere, sollecitazioni o riferimenti ad avvenimenti accaduti, oggi hanno un valore legato al loro significato documentario.
RIFERIMENTI
AA. VV., Dentro il territorio. Atlante delle vallate forlivesi, C.C.I.A.A. Forlì, 1989;
AA.VV., Il popolo di Pietrapazza, C.C.I.A.A. di Forlì, Cooperativa culturale Re Medello, Forlì 1989;
C. Bignami, A. Boattini, La Gente di Pietrapazza, Monti editore, Cesena 2018;
G.L. Corradi (a cura di), Il Parco del Crinale tra Romagna e Toscana, Alinari, Firenze 1992;
M. Gasperi, Boschi e vallate dell’Appennino Romagnolo, Il Ponte Vecchio, Cesena 2006;
N. Graziani (a cura di), Romagna toscana, Storia e civiltà di una terra di confine, Le Lettere, Firenze 2001;
P. Zangheri, La Provincia di Forlì nei suoi aspetti naturali, C.C.I.A.A. Forlì, Forlì 1961, rist. anast. Castrocaro Terme 1989;
Bagno di Romagna, Carta dei sentieri, Istituto Geografico Adriatico, Longiano 2008;
Carta Escursionistica scala 1:25.000, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, S.E.L.C.A., Firenze;
Link www.mokagis.it/html/applicazioni_mappe.asp.
Testo di Bruno Roba - La Maestà della Casaccia è raggiungibile senza difficoltà dalla S.F. Nocicchio-Pietrapazza (sterrata non transitabile di circa 6,1 km) nella quale, sul lato Ovest, a circa 3,6 km dal bivio del Nocicchio (km 203+300 della S.P. 142 dei Mandrioli, ex S.S. 71 Umbro-Casentinese) e a circa 2,5 km da Pietrapazza, qualora si giunga dalla S.F. Poggio alla Lastra-Pietrapazza (sterrata di circa 10 km), si innesta la deviazione del sentiero GCR 209 CAI all'altezza di Ridolmo Vecchio, così percorrendo in discesa (500 m) l’antica mulattiera. Risalendo da Pietrapazza sulla stessa mulattiera si percorrono circa 1,4 km fino ad oltrepassare il sito del fabbricato scomparso.
Le seguenti foto sono state scattate da Bruno Roba, che ha anche inserito i testi, e qui riprodotte su autorizzazione dell’autore.
Nota – Per visualizzare le foto nel loro formato originale salvarle sul proprio computer, oppure se il browser lo consente tasto destro sulla foto e Apri immagine in un’altra scheda.
00a1 – 00a2 - Dalla dorsale di separazione tra le valli dei Fosso Fondo Rignone e del Vallone-dei Poderini, già Raggio di Valprandola e Raggio da Rignuno o di Rignone, vedute delle dorsali che si staccano dal contrafforte (Crinale delle Graticce, Crinale del Finocchio) e delle valli dei Fossi delle Graticce, di Rio d’Olmo, della Capra e di Susinello (8/09/20 - 28/03/22).
00b1 - 00b2 – Dal sent. 221, tra Pietrapazza e Siepe dell’Orso, panoramiche e vedute dei sistemi vallivi di Rio d’Olmo e Pietrapazza, con indice fotografico (9/05/13).
00c1/00c6 – Dalla S.F. del Cancellino, scorcio della valle del Fosso di Rio d’Olmo, con indice fotografico e particolari sull’area in dissesto e il sito di Casaccia (17/09/12).
00d1/00d6 - Dalla S.F. Nocicchio-Pietrapazza, tra il Poggiaccio e il viadotto, panoramiche e vedute della valle del Fosso di Rio d’Olmo, con particolari incentrati sull’area in dissesto della Casaccia: il versante insediativo, godente della migliore esposizione ed in passato utilizzato per coltivi e pascolo che hanno incrementato l’instabilità idrogeologica, è oggi totalmente ricoperto da impianti resturativi di pinacee (3/10/11 – 15/11/11 – 8/03/17 - 15/03/17).
00e1 – Schema cartografico del bacino idrografico del Fosso di Rio d’Olmo.
00e2 – Schema da mappa catastale della prima metà dell’Ottocento, evidenziante il sistema insediativo, con utilizzo della toponomastica originale. Qui compare anche la toponomastica della viabilità principale di fondovalle e di crinale.
00e3 - Schema da cartografia della prima metà del ‘900, corrispondente alla situazione odierna.
00e4 - Schema cartografico da mappa del XIX sec. che, nella sua essenzialità, evidenziava esclusivamente i tracciati viari di crinale che da S.Sofia raggiungevano lo Spartiacque Appenninico, il tracciato di fondovalle S.Sofia-Poggio alla Lastra che poi si riconnetteva al tracciato di crinale ed il tracciato trasversale che collegava i Passi della Bertesca e di Monte Càrpano transitando da Pietrapazza. La toponomastica riprende, anche nella grafica, quella originale; integrazioni in neretto a fini orientativi.
00e5 – Schema del sistema viario storico principale al XIX secolo, su base cartografica dei primi decenni del XX secolo, che, prima della realizzazione dell’invaso di Ridràcoli e della viabilità provinciale interna, venne integrato con il sistema delle mulattiere.
00f1/00f21 – Il tratto dell’antica Strada che da Pietrapazza va a Bagno, poi Mulattiera Bagno-Pietrapazza-Ridràcoli, tra il Ponte delle Graticce o della Cantinaccia a Pietrapazza e l’area in dissesto della Casaccia, oggi sent. 209 (18/10/11 - 12/08/16 - 7/04/18).
00g1/00g10 – La Maestà della Casaccia (18/10/11 - 12/08/16).
00h1/00h5 – Il tratto di viabilità antica, sent. 209, tra la maestà e Ridolmo Vecchio fino all’incrocio con la rotabile (18/10/11 - 12/08/16 – 8/03/17).