Utente non registrato

scheda n. 3649 letta 212 volte

Fosso delle Cullacce

inserita da Bruno Roba
Comune : Santa Sofia
Tipo : torrente
Altezza mt. : 1025
Coordinate WGS84: 43 51' 24" N , 11 46' 8" E
Toponimo nell'arco di
notizie :

Testo di Bruno Roba (20/07/2018)

COORDINATE WGS84: Origine 43° 51’ 17” N / 11° 45’ 34” E – Ingresso Riserva 43° 51’ 24” N / 11° 46’ 8” E  - Sbocco 43° 51’ 33” / 11° 46’ 38”

QUOTE: Origine 1400 m – Ingresso Riserva 1025 - Sbocco 850 m - SVILUPPO 1700 m

Nel contesto del sistema orografico del versante emiliano-romagnolo dell’Appennino Settentrionale, l’Alta Valle del Fiume Bidente nel complesso dei suoi rami di origine (delle Celle, di Campigna, di Ridràcoli, di Pietrapazza/Strabatenza), assieme alle vallate collaterali, occupa una posizione nord-orientale, in prossimità del flesso che piega a Sud in corrispondenza del rilievo del Monte Fumaiolo. L’assetto morfologico è costituito dal tratto appenninico spartiacque compreso tra il Monte Falterona e il Passo dei Mandrioli da cui si stacca una sequenza di diramazioni montuose strutturate a pettine, proiettate verso l’area padana secondo linee continuate e parallele che si prolungano fino a raggiungere uno sviluppo di 50-55 km: dorsali denominate contrafforti, terminano nella parte più bassa con uno o più sproni mentre le loro zone apicali fungenti da spartiacque sono dette crinali, termine che comunemente viene esteso all’insieme di tali rilievi: «[…] il crinale appenninico […] della Romagna ha la direzione pressoché esatta da NO a SE […] hanno […] orientamento, quasi esatto, N 45° E, i contrafforti (e quindi le valli interposte) del territorio della Provincia di Forlì e del resto della Romagna.» (P. Zangheri, 1961, rist.anast. 1989, p. 9, cit.). L’area, alla testata larga circa 18 km, è nettamente delimitata da due contrafforti principali che hanno origine, ad Ovest, «[…] dal gruppo del M. Falterona e precisamente dalle pendici di Piancancelli […]» (P. Zangheri, 1961, rist.anast. 1989, p. 14, cit.) e, ad Est, da Cima del Termine. In quest’ambito, la Valle del Bidente di Campigna riguarda un ramo fluviale occidentale ed intermedio delimitato ad Ovest, dalla dorsale che, staccatasi dal gruppo del Monte Falco, da Poggio Palaio digrada con la Costa Poggio dei Ronchi verso Tre Faggi per risalire subito evidenziando il Crinale di Corniolino ed il Monte della Maestà, termina  a Lago; ad Est, dal contrafforte secondario che si distacca da Poggio Scali e che, disegnata la sella di Pian del Pero ed evidenziata una sequenza di rilievi (tra cui il Poggio della Serra, il Poggio Capannina, l’Altopiano di S. Paolo in Alpe e Poggio Squilla), termina digradando al ponte sul Fiume Bidente di Corniolo presso Isola, costretto dalla confluenza del Fiume Bidente di Ridràcoli. Da Poggio Squilla si distacca un’altra dorsale che, declinando a Nord, precipita verso Corniolo mentre un costone delimitato dall’incisione del Fosso delle Cerrete dopo Poggio Aguzzo punta anch’essa verso Lago.

Gli alti bacini idrografici bidentini mostrano in genere una morfologia nettamente differenziata dovuta alla diversa giacitura e disgregabilità dell’ambiente marnoso-arenaceo; per il versante a ridosso delle maggiori quote dello spartiacque appenninico conseguono fortissime pendenze modellate dall’erosione con formazione di canaloni fortemente accidentati, i versanti orientali appaiono solitamente frastagliati mentre i versanti prevalentemente esposti a meridione mostrano pendii più dolci a prato-pascolo, spesso su terrazzi orografici, che si alternano a tratti intensamente deformati e brecciati. Il bacino del Bidente di Campigna ha una conformazione vagamente deltoide e profondamente incisa da un reticolo idrografico maggiormente sviluppato in dx idrografica dell’asta fluviale principale, costituito dai Fossi: dell’Antenna, delle Bruciate, della Corbaia, della Ghiraia, della Ruota, della Fonte del Raggio già della Fonte del Raggiomozzo, delle Cullacce, della Porta, di Ricopri e di Poggio Scali, aventi origine dallo spartiacque appenninico. I Fossi di Poggio Scali e di Ricopri costituiscono nell’ordine le sezioni più alte del Fosso del Fiumicino, uno dei maggiori affluenti del Bidente grazie anche ai contributi dei citati Fossi della Porta, delle Cullacce e della Fonte del Raggio. Questi due ultimi, insieme ai Fossi della Ghiraia e della Ruota, separano tre imponenti dorsali che si staccano dallo spartiacque, in particolare dalle varie cime, pieghe e versanti in cui si articola Il Poggione, già Poggio Seghettino (toponimo in uso nel XIX sec.), caratterizzando l’alta Valle di Campigna: la Costa di Poggio Termini, già Poggio alla Ghiraia, Crino delle Mandre (O. Bandini, G. Casadei, G. Merendi, 1986, p. 116, cit.) e forse anche già Raggio Lungo, la Costa Poggio del Ballatoio, forse già Poggio Piano, e Le Cullacce. Alle caratteristiche morfologiche della serie di canaloni prossimi alla verticale, oggi Ripe di Pian Tombesi, ma ancora nell’800 detti Le Cullacce, che incidono la parete settentrionale dello spartiacque appenninico parte della Bastionata di Campigna, ma anche alla sequenza di sellette bruscamente interrotte da precipizi, anch’esse caratterizzanti la morfologia della dorsale nel suo sviluppo (se ne contano almeno quattro maggiori), si deve il toponimo dall’assonanza dispregiativa ma anche esorcistica a fronte della natura maligna. In considerazione del contenuto informativo intrinseco della toponomastica e delle designazioni cartografiche, la compilazione della cartografia storica fa propendere per la prima ipotesi interpretativa, mentre la disposizione scritturale di quella moderna con evidenza privilegia la seconda. Questa parte centrale dello spartiacque, pur complessivamente mostrando una notevole linearità, non si sviluppa con regolarità assoluta manifestando  relativi scostamenti sia di quota sia planimetrici (questo aspetto si ripete con notevole parallelismo in tutti i contrafforti in coincidenza con i nodi montani ed è significante tettonicamente, ovvero nella disposizione delle rocce e loro modalità di corrugamento e assestamento), così come la serpentina disegnata in corrispondenza del complesso detto Il Poggione, che pare costituire nodo montano. Dalla sua piega esposta a grecale ha origine il Fosso delle Cullacce, mentre i canaloni delle Ripe di Pian Tombesi alimentano i suoi affluenti, tutti concentrati in questo ripidissimo versante, pressoché impenetrabile indipendentemente dall’interdizione dovuta all’appartenenza alla Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, della quale il fosso costituisce confine.

Per approfondimenti si rimanda alla scheda toponomastica Valle del Bidente di Campigna e/o relative a monti e insediamenti citati. 

N.B.: Interessante ritrovare la rappresentazione dei luoghi nella cartografia storica, tra cui la Carta Geometrica della Regia Foresta Casentinese e adiacenze (datata 1850 e conservata presso il Nàrodni Archiv Praha) ed il Catasto Toscano del 1826-34. In base ad essa il Fiumicino, detto anche Fosso di Ricopri, avrebbe origine dalla confluenza tra il Fosso del Canale del Pentolino, di fatto un’ampia ramificazione generata dalle Ripe di Scali, ed il Fosso delle Cullacce, con cui nel XIX secolo era detto l’intero Fosso della Porta; quest’ultimo c.d. in base alla CTR ed al catasto moderno, mentre il Cullacce ne costituirebbe solo il ramo confluente presso il termine della nota Strada Vic.le delle Cullacce, a 5,4 km da Campigna, sul confine della Riserva Integrale di Sasso Fratino. Per alcuni è il Fosso Porta Cullacce (cfr.: O. Bandini, G. Casadei, G. Merendi, 1986, p. 119, cit.). Rispetto alla confusione moderna degli idronimi, fa chiarezza la Carta della Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino (A. Bottacci, 2009, p.27, cit.), in base alla quale il Fosso delle Cullacce corrisponde a quello del XIX secolo e il Fosso del Fiumicino ha appunto origine dalla confluenza tra esso e il Fosso di Ricopri, che ivi termina mentre la sua parte più alta è il Fosso di Poggio Scali, nascente dalle Ripe di Scali, ed il Canale del Pentolino è solo il suo notissimo e precipitoso ramo. Secondo quest’ultima e precisa carta, il Fosso della Porta nasce, ovviamente, dalle ripe dette La Porta, comprese tra quelle di Scali e le Ripe di Pian Tombesi.

- Il Poggione è un rilievo dello spartiacque appenninico articolato in almeno tre vette riconoscibili oscillanti tra i m 1407 – 1424 – 1432 ma, la tabellazione relativa alla quota 1424 a suo tempo venne installata, alla quota 1398, nel sito del poggio minore anziché in quello previsto ed intermedio, benché entrambi attraversati dalla Giogana, mentre il poggio maggiore viene rasentato sul versante toscano ma è ben osservabile da remoto anche dal versante romagnolo.

RIFERIMENTI   

AA. VV., Dentro il territorio. Atlante delle vallate forlivesi, C.C.I.A.A. Forlì, 1989;

O. Bandini, G. Casadei, G. Merendi, L’Alto Bidente e le sue valli, Maggioli Editore, Guide Verdi, Rimini 1986; 

A. Bottacci, La Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, 1959-2009, 50 anni di conservazione della biodiversità, Corpo Forestale dello Stato, Ufficio territoriale per la Biodiversità di Pratovecchio, Pratovecchio, 2009;

G.L. Corradi (a cura di), Il Parco del Crinale tra Romagna e Toscana, Alinari, Firenze 1992;

A. Di Girolamo, Alberi che toccano il cielo, Strada delle Cullacce, Campigna, Quaderno del Parco delle Foreste Casentinesi, Pratovecchio Stia 2015;

M. Gasperi, Boschi e vallate dell’Appennino Romagnolo, Il Ponte Vecchio, Cesena 2006;

N. Graziani (a cura di), Romagna toscana, Storia e civiltà di una terra di confine, Le Lettere, Firenze 2001;

P. Zangheri, La Provincia di Forlì nei suoi aspetti naturali, C.C.I.A.A. Forlì, Forlì 1961, rist. anast. Castrocaro Terme 1989;

Foreste Casentinesi, Carta dei sentieri, Istituto Geografico Adriatico, Longiano 2012;

Carta Escursionistica, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, S.E.L.C.A., Firenze;

Link www.mokagis.it/html/applicazioni_mappe.asp.

Percorso/distanze :

Testo di Bruno Roba

Tramite la Giogana, dal Passo della Calla, raggiunta la vetta più alta del Poggione (non segnalata), a 550 m da quella più bassa segnalata da tabella (quota errata, 1424 anziché 1398 m), di seguito si può osservare il primo impluvio del ramo principale del Fosso delle Cullacce (percorso totale 1450 m). Tornati indietro fino a Pian delle Carbonaie (a 700 m dal Passo della Calla -WGS84 43° 51’ 29” N / 11° 45’ 4” E), con evidente traccia il Sentiero delle Cullacce (bolli rossi) conduce ad intersecare in 900 m il Fosso delle Cullacce. La Strada delle Cullacce conduce da Campigna ad intersecare la costa omonima aggirandola con un tornante al termine dei 5 km del suo sviluppo. Dal citato tornante la Strada delle Cullacce in 400 m conduce al confine della Riserva di Sasso Fratino, dando la possibilità di seguire il fosso, fiancheggiato da un ulteriore tratto di sentiero, fronteggiando la Riserva fino alla confluenza con il Fosso di Ricopri che darà origine al Fosso del Fiumicino. La cartografia escursionistica disponibile riporta solo quest’ultimo tracciato.

foto/descrizione :

Le foto sono state scattate da Bruno Roba, che ha anche inserito i testi, e qui riprodotte su autorizzazione dell'autore
Nota - Per visualizzare le foto nel loro formato originale salvarle sul proprio computer, oppure se il browser lo consente tasto destro sulla foto e Apri immagine in un'altra scheda

001a – 001b – 001c - La S.P. 4 del Bidente offre molteplici panoramiche e scorci del versante dx della valle del Bidente e delle dorsali che la compenetrano, così ben distinguendo le Coste delle Cullacce e di P.gio del Ballatoio nel distaccarsi dalla biforcazione della vetta principale del Poggione, sullo spartiacque appenninico, e di P.gio Termini dalla vetta minore, alla quale è collegato da una selletta formata con la prominenza di un poggetto. Tra Il Poggione e P.gio Pian Tombesi si nota il profilo quasi orizzontale del Raggio Lungo col suo rilievo intermedio (26/03/12 – 11/02/16 – 20/05/18).

 

001d/001h - Prima da monte di S. Paolo in Alpe poi dal crinale che delimita la valle del Fosso di Ristèfani, si nota lo sviluppo dallo spartiacque appenninico delle Coste di P.gio Termini, di P.gio del Ballatoio e delle Cullacce, in parte occultato dalla dorsale Poggio Capannina-Poggio Ricopri-Poggio di Montali; in particolare, nella 3^ foto si nota il tratto di origine del Fosso delle Cullacce mentre, nell’ultima si evidenzia il complesso nodo montano detto Il Poggione con la sua vetta principale e quella minore da cui si staccano le tre Coste  (25/04/18).

 

001i – 001l – Viste con indice fotografico evidenziante rilievi e corsi d’acqua in questione.

 

001m – 001n - Da Poggio Ricopri si aprono viste panoramiche verso lo spartiacque tosco-romagnolo mentre, tra le Ripe di Pian Tombesi e Le Cullacce, si segue bene lo sviluppo delle profonda incisione del Fosso delle Cullacce (16/11/16).

 

001o – 001p – Dal limite occidentale della vetta di P.gio Capannina Le Cullacce appaiono molto vicine ma prospetticamente contratte ed anche l’incisione dell’omonimo fosso non evidenzia la sua profondità a causa della rigogliosa copertura boschiva (2/06/18).

 

001q – 001r – 001s - Dal versante meridionale di Poggio Capannina, la posizione ravvicinata e in asse sulla Costa delle Cullacce che, a quota 1025-38 m (di poco superiore al punto di ripresa fotografica) viene attraversata dalla rinomata strada turistico-forestale proveniente da Campigna, riesce ad evidenziare la profondità dell’incisione dell’omonimo fosso (8/05/18).

 

001t – 001u – Schemi di mappa da cartografia storica (1850) e da cartografia moderna, con evidenziati gli assetti insediativi, idrografici e morfologici della vasta area della Valle del Bidente di Campigna interessata dalle Coste; nello schema di mappa storica la toponomastica riprende quella originale.

 

001v – Particolare della Costa e del reticolo idrografico del Fosso delle Cullacce, con tracciato del sentiero dedicato. In corsivo violetto alcuni toponimi antichi.

 

001z – Particolare della documentata Carta della Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino (A. Bottacci, 2009, p.27, cit.) dove si notano le corrispondenze con gli idronimi delle mappe ottocentesche in divergenza con la toponomastica della CTR regionale ed il catasto moderno.

 

002a/002h – Il Poggione è un complesso di tre poggi sulla Giogana, da cui si distaccano le Coste di Poggio Termini, di Poggio del Ballatoio e delle Cullacce: da quello centrale, il più alto, si distaccano Le Cullacce. Le vette media e alta del Poggione, quote 1424-1432, non risaltano particolarmente mentre vengono attraversate dalla Giogana né sono tabellate; la tabella (indicante quota 1424) si trova però sul luogo della vetta minore, quota 1407. Dal versante orientale della vetta maggiore ha origine il Fosso delle Cullacce. Le prime due foto, oltre al distaccarsi della costa, riguardano anche il primo impluvio del ramo orientale del Fosso della Ruota; l’ultima, il versante opposto con il primo impluvio del Fosso delle Cullacce (19/06/18 – 9/07/18).

 

002i/002n – Tramite il Sentiero delle Cullacce si raggiunge agevolmente il Fosso omonimo alla quota 1375, ma la morfologia del luogo e l’interdizione della Riserva di Sasso Fratino impediscono di superarlo (19/06/18).

 

003a/003f – Percorrendo la Costa tramite il Sentiero delle Cullacce sarebbe possibile raggiungere il Fosso (infatti lo si segue spesso da breve distanza), comunque al termine del sentiero (o direttamente tramite la Strada delle Cullacce) lo si raggiunge presso uno dei quattro (interdetti) accessi alla Riserva di Sasso Fratino, appositamente tabellato: da qui si osserva la confluenza nel ramo principale di due rami provenienti dalle Ripe di Pian Tombesi; ma qui però, come detto secondo la CTR ed il catasto, ci si troverebbe invece presso la confluenza del Fosso delle Cullacce nel Fosso della Porta (8/05/18).

 

003g/003v - Dal Sentiero delle Cullacce si segue il suo fosso con suggestivi scorci sul versante opposto, inciso dai suoi strapiombanti affluenti generati dalle Ripe di Pian Tombesi, prevalentemente impercorribile indipendentemente dai divieti (8/05/18).

 

004a/004f – Nel fondovalle il fosso pare mitigare le sue caratteristiche andando a confluire con il Fosso di Ricopri, così dando origine al Fosso del Fiumicino, laddove si insinua una stretta lingua di terra storicamente utilizzata per il transito che mostra probabili resti di opere, forse spalla di sostegno di una struttura pontiva (8/05/18).

 

004g/004l – Dalla Giogana, raggiunta la sella tra il Raggio Lungo ed il versante occidentale di Poggio Pian Tombesi, senza superare il confine della Riserva di Sasso Fratino si può osservare il primo impluvio, pressoché verticale, del Fosso ritenuto delle Cullacce, come detto in base a CTR e Catasto, in effetti il suo affluente che va a precipitare al termine della Strada delle Cullacce, di cui alle precedenti foto 003b/003f: lo sbalzo è di circa 410 m in circa 480 m di scostamento orizzontale (9/07/18).

{#emotions_dlg.02}