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Fosso della Spiaggia

inserita da Bruno Roba
Tipo : torrente
Altezza mt. : 1235
Coordinate WGS84: 43 48' 44" N , 11 54' 32" E
Toponimo nell'arco di
notizie :

Testo di Bruno Roba (21/11/2020)

Coordinate WGS84: Origine (Cima del Termine) 43° 48’ 44” N / 11° 54’ 32” E – Sbocco (Fosso della Bocca) 43° 49’ 09” N / 11° 54’ 03” E - Quote: Origine (Cima del Termine) 1235 m - Sbocco (Fosso della Bocca) 785 m - Sviluppo 1 km.

Nel contesto del sistema orografico del versante emiliano-romagnolo dell’Appennino Settentrionale, l’Alta Valle del Fiume Bidente nel complesso dei suoi rami di origine (delle Celle, di Campigna, di Ridràcoli, di Pietrapazza/Strabatenza), assieme alle vallate collaterali, occupa una posizione nord-orientale, in prossimità del flesso che piega a Sud in corrispondenza del rilievo del Monte Fumaiolo. L’assetto morfologico è costituito dal tratto appenninico spartiacque compreso tra il Monte Falterona e il Passo dei Mandrioli da cui si stacca una sequenza di diramazioni montuose strutturate a pettine, proiettate verso l’area padana secondo linee continuate e parallele che si prolungano fino a raggiungere uno sviluppo di 50-55 km: dorsali denominate contrafforti, terminano nella parte più bassa con uno o più sproni mentre le loro zone apicali fungenti da spartiacque sono dette crinali, termine che comunemente viene esteso all’insieme di tali rilievi: «[…] il crinale appenninico […] della Romagna ha la direzione pressoché esatta da NO a SE […] hanno […] orientamento, quasi esatto, N 45° E, i contrafforti (e quindi le valli interposte) del territorio della Provincia di Forlì e del resto della Romagna.» (P. Zangheri, 1961, rist.anast. 1989, p. 9, cit.). L’area, alla testata larga circa 18 km, è nettamente delimitata da due contrafforti principali che hanno origine, ad Ovest, «[…] dal gruppo del M. Falterona e precisamente dalle pendici di Piancancelli […]» (P. Zangheri, 1961, rist.anast. 1989, p. 14, cit.) e, ad Est, da Cima del Termine; in quell’ambito si staccano due contrafforti secondari e vari crinali e controcrinali minori delimitanti le singole vallecole del bacino idrografico.

La Valle del Fiume Bidente di Pietrapazza riguarda il ramo più orientale del Bidente e la sua testata si sviluppa tra il Passo della Crocina e la vetta minore di Cima del Termine, estendendosi, ad Ovest, al tratto del contrafforte secondario compreso tra Poggio allo Spillo e Poggio della Bertesca, ad Est, al tratto del contrafforte principale compreso tra Cima del Termine ed il Crinale o Raggio del Finocchio o delle Palestre, che converge verso l’Eremo Nuovo staccandosi presso la sella di Prato ai Grilli, posta prima del Poggiaccio.

In questo tratto lo Spartiacque Appenninico mostra, a ridosso delle maggiori quote, fortissime pendenze modellate dall’erosione con formazione di profondi fossi e canaloni fortemente accidentati, talvolta con roccia affiorante, come il doppio rilievo di Poggio Rovino, con il canalone fortemente accidentato del Fosso del Rovino, che presenta quella vasta area adiacente di roccia affiorante con crollo dei banchi arenacei (cui probabilmente deve il caratteristico oronimo). Segue l’altrettanto caratteristico picco acuminato di Monte Cucco, toponimo considerato relitto linguistico dal latino cuccum, cucuzzolo, ma si pensa anche ad un‘origine onomatopeica dal latino cuculus, latino medievale cuccus, cuculo, romagnolo kòk (A. Polloni, cit.). Chiude la testata la Cima del Termine, rilievo anticamente detto Terminone, dove appunto “terminava” l’estensione della Selva di Casentino overo di Romagna che si chiama la selva di Strabatenzoli e Radiracoli donata (assegnata in perpetuo) tra 1380 e il 1442 dalla Repubblica Fiorentina all’Opera del Duomo di Firenze, all’epoca detto anche Le Rivolte di Bagno, infatti si “rivolgeva” bruscamente (data la morfologia improvvisamente impervia del sito) e dava inizio al tragitto in tale direzione. Al rialzarsi dei rilievi si alternano andamenti più lineari interrotti dalle selle dei Passi dei Cerrini, di Massella e dei LupattiRaggio è l’oronimo anticamente a volte utilizzato per indicare quei crinali che, come quello di luce, costituiscono elementi morfologici netti ed evidenti del territorio e che spesso consentono collegamenti più diretti e rapidi tra luoghi altrimenti raggiungibili tramite lunghi tragitti.

Ai passi e alle incisioni dei crinali corrispondono i numerosi rami degli affluenti più montani del Bidente: oltre al Fosso del Rovino, già delle Capanne o Capannacce, con rami che si estendono anche al Passo della Crocina fino al Passo e Poggio della Bertesca, verso Est trovano origine il Fosso delle Ranocchie, lo stesso Bidente e il Fosso dei Segoni, già della Buca Prati o della Buca dei Preti, mentre i Fossi della Spiaggia o delle Spiagge e della Neve, che confluendo danno vita al Fosso della Bocca, già della Buca, hanno origine da Cima del Termine e dal suddetto primo tratto del contrafforte principale fino allo stacco del Crinale del Finocchio. Affluente noto del Fosso della Bocca è il Fosso dell’Eremo, dal ripidissimo anfiteatro vallivo incassato tra gli sproni del versante occidentale del Crinale del Finocchio, caratterizzati da estese stratificazioni affioranti. Intercalata alle incisioni vallive del reticolo idrografico emerge una trama di dorsali minori di vario impatto morfologico, alcune delle quali si proiettano più evidenti verso il fondovalle concentrandosi verso il sito dell’Eremo Nuovo, con pendenze mediamente ripide ma non tali da impedire la percorribilità di crinale. Tra esse la lunga dorsale dei Segoni che divide il Fosso dei Segoni dai Fossi della Spiaggia e della Bocca fino alla confluenza di quest’ultimo nel Bidente, sulla quale si trovano ancora tracce di antiche o trascorse percorrenze che si innestano sull’antica via (ancora rappresentata nel catasto moderno come S. Vic.le Eremo-Campo Rosso) che collegava l’Eremo Nuovo con La Buca attraversando il Bidente tramite una caratteristica pedanca (definizione tecnica I.G.M.) che mostra ancora i suoi resti, per poi varcare il crinale a Prato ai Grilli ed entrare nella valle del Fiume Savio. All’inospitalità dei luoghi faceva peraltro riscontro una ridottissima presenza di insediamenti. Nel bacino idrografico del Fosso della Bocca si trovavano la citata La Buca, il Finocchio e Casa di Bastiano, mentre insediamenti anche abitativi geograficamente confinanti ed afferenti alla stessa area erano il Poderaccio e le Capanne: di tutti restano le “impronte edilizie”. La Buca, posta subito a ridosso della confluenza tra i Fossi della Spiaggia e della Neve, è documentata fin dal 1631 in base ad un accurato elenco relativo ai beni dell’Opera del 1637 «1637 – Nota dei capi dei beni che l’opera è solita tenete al livellati in Romagna e Casentino e sono notati col medesimo ordine col quale fu di essi fatta menzione nella visita generale che ne fu fatta l’anno 1631:  […] 64) Buca o Fossa, podere tenuto da redi di Riccardo Lollini […]» (A. Gabbrielli, E. Settesoldi, 1977, p. 412, cit.); da una relazione del 1763 risulta già in fase di abbandono: «[…] Nella casa della Buca non v’abita alcuno et è annessa al Poderaccio per cui stando così succederà […] la rovina […]» (A. Gabbrielli, E. Settesoldi, 1977 , p. 440, cit.). Ad un riutilizzo abitativo fino al 1807 seguirà il definitivo abbandono, infatti nella descrizione dei confini del Contratto livellario tra l’Opera e il Monastero di Camaldoli del 1818, le case del Poderaccio e de La Buca risultano già distrutte: «Tutta questa tenuta […] è composta dai seguenti terreni cioè […] 9° Un podere denominato il Poderaccio […] con casa da lavoratore stata bruciata di recente non esistendovi attualmente che le mura fracassate. Questo podere è composto dei seguenti terreni […] III° un tenimento di terre denominate la Buca […] nel detto luogo ci era una casetta oggi rovinata […]» (A. Gabbrielli, E. Settesoldi, 1977, pp. 466-468, cit.). Il Finocchio e Casa di Bastiano o Poderino del Finocchio sono due poderi adiacenti documentati fin dal 1560, corrispondenti a due fabbricati anonimamente riportati dal Catasto Toscano del 1826-34, utile per il reperimento dei loro resti. Il primo insediamento si trovava su uno sprone che si dirama dal crinale cui dà il nome, delimitante l’anfiteatro del Fosso dell’Eremo, dove un terrazzo morfologico ha consentito la formazione di un’area prativa, probabilmente utile al pascolo di qualche capo di bestiame, sul cui bordo superiore, oggi circondato da cerri, carpini e qualche pino, sorgeva la casa, di cui si individua l’impronta e si riconoscono gli scarsi resti lapidei che hanno resistito alle intemperie di un luogo tanto impervio, che comunque risulta abitato fino al 1816. L’attribuzione toponimica è possibile grazie alla descrizione dei confini del podere, posto tra quelli dell’Eremo Nuovo ad Ovest e della Ciardella a Nord, oltre che limitato a Sud dal Fosso della Bocca e ad Est dal Crinale del Finocchio (cfr.: C. Bignami, A. Boattini, 2018, cit., che però nella mappa allegata al testo indica una collocazione del tutto incongruente, infatti ben lontana dal Fosso della Bocca). Alla Casa di Bastiano, che sarebbe esistita per poco più di un solo secolo, può essere attribuito l’accumulo di pietrame, richiamante un’impronta edilizia, posto su un terrazzamento nascosto nella boscaglia della vallecola adiacente allo sprone suddetto, attraversata da un fossatello e da collegata da un sentiero con l’altro podere, rispetto al quale si trova ad un dislivello inferiore di circa 50 m, così corrispondendo sia al riporto del Catasto Toscano sia alle descrizioni documentali (cfr.: C. Bignami, A. Boattini, 2018, cit., che però non fornisce ipotesi localizzative). Il Poderaccio, posto in dx idrografica all’altezza della confluenza del Fosso dei Segoni nel Bidente, risulta documentato fin dal 1560. De le Capanne, posto in sx idrografica del Fosso del Rovino o delle Capanne presso lo sbocco nel Bidente, nel sito anticamente detto Pian del Miglio, si hanno notizie fin dal 1642 ma sarebbe stato abbandonato già dai primi del ‘700. Notizie approfondite sulle vicende del luogo in: C. Bignami, A. Boattini, 2018, cit.).

Per approfondimenti si rimanda alla scheda toponomastica Valle del Bidente di Pietrapazza e/o relative ad acque, rilievi e insediamenti citati.

RIFERIMENTI   

AA. VV., Dentro il territorio. Atlante delle vallate forlivesi, C.C.I.A.A. Forlì, 1989;

AA.VV., Il popolo di Pietrapazza, C.C.I.A.A. di Forlì, Cooperativa culturale Re Medello, Forlì 1989;

C. Bignami, A. Boattini, La Gente di Pietrapazza, Monti editore, Cesena 2018;

G.L. Corradi (a cura di), Il Parco del Crinale tra Romagna e Toscana, Alinari, Firenze 1992;

A. Gabbrielli, E. Settesoldi, La Storia della Foresta Casentinese nelle carte dell’Archivio dell’Opera del Duomo di Firenze dal secolo XIV° al XIX°, Min. Agr. For., Roma 1977;

M. Gasperi, Boschi e vallate dell’Appennino Romagnolo, Il Ponte Vecchio, Cesena 2006;

N. Graziani (a cura di), Romagna toscana, Storia e civiltà di una terra di confine, Le Lettere, Firenze 2001;

P. Zangheri, La Provincia di Forlì nei suoi aspetti naturali, C.C.I.A.A. Forlì, Forlì 1961, rist. anast. Castrocaro Terme 1989;

Bagno di Romagna, Carta dei sentieri, Istituto Geografico Adriatico, Longiano 2008;

Carta Escursionistica scala 1:25.000, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, S.E.L.C.A., Firenze

Link www.mokagis.it/html/applicazioni_mappe.asp.

Percorso/distanze :

Testo di Bruno Roba

La testata del Fosso della Spiaggia è visibile dal tratto di 200 m del sent. 00 che percorre il crinale ad Ovest del passo delle Rivolte di Cima del Termine e dei primi 200 m del sent. 201 che scende verso Prato ai Grilli. Il luogo della confluenza dei Fossi della Spiaggia e della Neve, con origine del Fosso della Bocca, si raggiunge tramite sentiero segnato con bolli rossi sia scendendo ripidamente da Prato ai Grilli, circa 1,5 km, sia dall’Eremo Nuovo (per esperti), km 1,4 circa, tramite l’antica via che risale a Prato ai Grilli, trovando un guado del Bidente in quanto l’antica “pedanca” è un rudere.

foto/descrizione :

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00a1/00a5 – Dal crinale del Finocchio o delle Palestre, vedute di gran parte della testata del Bidente di Pietrapazza; tra il crinale medesimo e il primo tratto del contrafforte principale, hanno origine i Fossi della Neve e della Spiaggia che generano il Fosso della Bocca; oltre la dorsale dei Segoni scorre il fosso omonimo, quindi si vede lo Spartiacque fino a Poggio Rovino (12/07/16).

00b1/00b4 – Dal sent. 205, che dalla S.F. del Cancellino sale al Passo della Bertesca, lo Spartiacque appare in perfetta continuità con il contrafforte principale che si stacca da Cima del Temine, continuità che pare ripetersi con il Crinale del Finocchio anziché con il Poggiaccio e il Monte Càrpano, come in effetti avviene. La veduta risulta peraltro frontale sia all’intera valle del Fosso dei Segoni fino alla convergenza del fosso nel Bidente, dove si trovano i resti del Poderuccio, sia alle valli dei Fossi della Spiaggia e della Neve fin quasi alla loro confluenza con origine del Fosso della Bocca (16/07/12).

00c1 – 00c2 – 00c3 - Da San Giavolo, la veduta assiale sulla valle del Fosso della Bocca evidenzia la confluenza tra i Fossi della Spiaggia e della Neve e conseguente origine del Fosso della Bocca; la vegetazione occulta gli scarsi resti de La Buca (29/06/16).

00d1 – 00d2 – 00d3 – Dal Crinale del Finocchio vedute della testata del sistema vallivo del Fosso della Bocca: in 1° p. la testata del Fosso dell’Eremo (affluente del Fosso della Bocca) e in 2° p. le incisioni vallive dei Fossi della Spiaggia e della Neve che confluendo (nel sito dove si trovano i resti de La Buca) danno origine al Fosso della Bocca (12/07/16).

00d4 – 00d5 – 00d6 - Dal principio del Crinale del Finocchio, area anticamente detta Palestre, oltre alla sequenza di dorsali che separano le ramificazioni torrentizie, in profondità si nota l’ansa del Fosso della Spiaggia che converge sul Fosso della Neve (20/10/20).

00d7 – 00d8 – Dal sito de Il Finocchio, vedute della valle del Fosso della Bocca e dei suoi due confluenti di origine: si nota l’incisione del Fosso della Spiaggia aggirare il crinale per riunirsi al Fosso della Neve nel sito dove sorgeva La Buca (7/04/18).

00e1 – 00e2 - Schemi cartografici del bacino idrografico dell’alta valle del Bidente di Pietrapazza e del Fosso dei Segoni, con riporto di toponomastica antica.

00e3 - Schema da cartografia del XIX secolo dell’alta valle del Bidente di Pietrapazza con repertorio della toponomastica antica.

00f1/00f4 – Dal sent 00 sul crinale ad Ovest di Cima del Termine, che ne costituisce parte della testata, vedute dell’impluvio principale del Fosso della Spiaggia (16/09/20).

00f5/00f8 – Dal sent. 201, presso il passo di Cima del Termine o delle Rivolte, vedute della testata e dei primi impluvi del Fosso della Spiaggia (16/09/20).

00g1/00g7 – Dall’antico sentiero che ancora difficoltosamente collega Prato ai Grilli con il Passo dei Lupatti, vedute (alla quota 1035) della ramificazione principale del Fosso della Spiaggia nel punto dove si riunifica (20/10/20).

00g8/00g14 – Dallo stesso sentiero, vedute di altre ramificazioni del Fosso della Spiaggia fino alla dorsale di separazione dalla valle del Fosso dei Segoni (20/10/20)

00h1/00h9 – La dorsale dei Segoni, che si distacca dai pressi di Cima del Termine e interessa siti anticamente detti Segoni e Legnamenti, si sviluppa tra il Fosso dei Segoni e i Fossi della Bocca e della Spiaggia. In 00h1 il versante della Spiaggia è sulla dx, in 00h2/h6 è sulla sx; le 00h7/h9 sono specifiche del versante della Spiaggia (16/09/20).

00i1/00i8 – Vedute dell’ampia ansa terminale del Fosso della Spiaggia e del suo alveo laddove sta per riunirsi con il Fosso della Neve (19/02/17 - 20/10/20).

 

 

00i9/00i12 – Vedute della confluenza tra i Fossi della Spiaggia e della Neve che dà origine al Fosso della Bocca (20/10/20).

00l1/00l4 – Nell’area di confluenza dei fossi la macchia nasconde i resti de La Buca (19/02/17 - 9/11/20).

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