Valle del Bidente
Anticamente
chiamato Aqueductus (fiume Acquedotto)
Il nome deriva probabilmente dalla particolarità che le
acque del Bidente, oggi come nell'antichità, sono sempre state
utilizzate per "dissetare la pianura", tanto che
Teodorico (497 d.c.), soggiornò nei pressi di Galeata per far
restaurare l'acquedotto che portava l'acqua a Ravenna.
Già confine politico fra i Galli
Boj e gli Umbri Sarsinati, nel medio evo il ramo di Strabatenza
sembra che
dividesse l’Esarcato di Ravenna dalla Pentapoli.
Tre
rami principali danno origine a questo fiume, e più precisamente:
Bidente di Corniolo, che ha origine dalla confluenza di due rami
che nascono da poggio Scali e da Passo Calla,
Bidente di Ridracoli, che ha origine dalla confluenza di diversi
rami secondari che formano l'invaso artificiale di Ridracoli,
e si unisce all'altezza di Isola con il Bidene di Corniolo;
Bidente di Pietrapazza che nasce dal Passo dei Mandrioli e si
unisce agli altri due rami pochi chilomtri a monte di Santa
Sofia.
Il fiume poi scorre lungo l'omonima valle e poco dopo aver ricevuto
l'affluente di destra Voltre, raggiunge Meldola e da qui assume
il nome di Ronco.
Si unisce infine nei pressi di Ravenna con il fiume Montone,
dando origine ai "Fiumi Uniti", per sfociare infine
in Adriatico a Lido di Dante.
Diga di Ridracoli
Ponte sul Bidente di Pietrapazza
Il suo corso è accompagnato dalla strada di fondovalle SS 310 Bidentina. I principali centri che si incontrano scendendo la vallata sono:
Santa Sofia
Galeata
Civitella
Meldola
Bertinoro
Risaliamo
la vallata partendo da Forlimpopoli, sulla via Emilia a sud del
paese (verso Cesena) prendere la deviazione segnalata per Bertinoro antico
borgo posto su di un colle a 257 metri slm - paese dell'ospitalità,
patria del Sangiovese, balcone della Romagna. Da Bertinoro proseguire
fino alla chiesetta di Polenta già ricordata da Dante
nella Divina Commedia (segnalazioni in loco), e successivamente
scendere a Fratta Terme (piccolo paese termale sulle prime
colline).
In
pochi chilometri raggiungiamo Meldola ed il fondovalle, attraversando
il Bidente sull'antico ponte dei Veneziani di Meldola.
Da questo paese seguiamo la SS310 del Bidente che segue costantemente il corso
del fiume.
Dopo 11 Km su strada ben percorribile
e vallata ampia incontriamo il castello di Cusercoli antico
maniero che disposto traversalmente rispetto al nostro senso di marcia sembra
quasi chiuderci la via.
Meldola Ponte dei Veneziani
Val Bidente a Galeata
Proseguendo
sulla statale, si prosegue per valle che pur rimanendo abbastanza
ampia, inizia a restringersi, così come il corso del Bidente
che scorre sempre più basso rispetto al piano stradale.
In 7,3 chilometri giungiamo al prossimo comune della vallata Civitella
di Romagna, interessanti l'antico borgo (deviazione sulla destra all'inizio
del paese) e l'imponente santuario di Santa Suasia (alla nostra sinistra a monte
dell'abitato).
Da Civitella poco dopo il centro del
paese interessante deviazione (poco visibile) per Cigno - Civorio
e vallata del Borello, ardito valico con pendenze "dolomitiche" e
panorami stupendi con vista che può spaziare dall'Appennino
all'Adriatico.
Da Galeata deviazione per la valle del Rabbi (valico del Monte delle Forche).
Qui troviamo su un colle l'antica ed un tempo potentissima abbazia di san Ellero, a monte del paese in frazione Pianetto possiamo visitare i pochi resti dell'antica e perduta città di Mevaniola (potente centro commerciale e politico fondato dagli Umbri) e i ruderi dell'antico castello che controllava nell'antichità l'accesso alla valle.
Circa 6 Km di strada tortuosa ed in alcuni punti impegnativa ci portano all'ultimo comune della valle Santa Sofia -
Da qui si diparte un passo conosciuto fin dall'antichità - il colle del Carnaio - che unisce la valle del Bidente con quella del Savio, direttrice principale fin dai tempi delle prime colonizzazioni, e la "via più breve per giungere a Roma".
Deviazione per Bidente di Pietrapazza:
Seguendo questa direttrice, dopo circa 3 Km, su un tornante troviamo una deviazione per Poggio alla Lastra che ci consente di risalire il corso del ramo di Pietrapazza.
Percorso inizialmente asfaltato, poi interamene su strada sterrata, che ci conduce in valle stretta ed immersa fra le magnifiche foreste del parco Nazionale fino alla chiesetta di Pietrapazza. Da qui la pista forestale (sbarrata) prosegue fino al passo dei Mandrioli.
Proseguendo sulla statale 310 verso passo Calla raggiungiamo in 3 Km la frazione Capaccio (a sinistra gli impiantri di potabilizzazione dell'acqua proveniente dalla diga di Ridracoli, e la centrale elettrica).
Deviazione per Bidente di Ridracoli:
poco dopo Capaccio una deviazione ben segnalata sulla sinistra ci conduce in 9 Km di strada asfaltata e ben percorribile alla frazione di Ridracoli.
Ulteriori 3 Km (accesso controllato e a pagamento) ci portano all'imponente sbarramento che forma il lago di Ridracoli (l'acquedotto della Romagna).
Ramo di Corniolo:
La Statale 310 prosegue verso monte con percorso sempre più tortuoso e pendenze che iniziano a divenire importanti.
In 10 Km raggiungiamo il centro di Corniolo, piccolo centro turistico tipico dell'alto Appennino (deviazione sulla destra per Premilcuore, su strada quasi interamente sterrata).
Da qui la strada si inerpica con curve e controcurve, seguite da tornanti, fino a Campigna (mt 1068) ultimo centro abitato, per giungere poi con un ultimo impegnativo tratto di 3 Km al passo Calla (mt. 1296) ardito passo fra Romagna e Toscana che lambisce le più alte cime di tutto il crinale appenninico (Monte Falco e Falterona).
ponte sul Bidente a Santa Sofia
Ponte sul Bidente a Ridracoli