Per gessi, grotte e calanchi
Breve percorso, richiede una giornata
(due se si includono la visita al Parco del Carnè e alla grotta Tanaccia
)
Periodo
consigliato - da primavera all'autunno
Km 73
Dozza -
La
Valle del Sellustra -
Croara -
Casalfiumanese
tratto di Km14,5
Si
parte da Dozza caratteristico
centro di crinale che ha conservato la struttura dell'antico
borgo medioevale.
Da visitare l'intero centro storico, racchiuso da mura
a cui si accede, provevendo dalla via Emilia, dalla porta del
Rivellino.
La
maggior
parte degli edifici del centro storico presentano grandi dipinti
sui muri, frutto di una pluriennale manifestazione che ha trasformato
Dozza in una "pinacoteca a cielo aperto".
Quasi al termine del paese l'imponente rocca di Caterina Sforza sede di un'enoteca
e di un museo.
Usciti da Dozza verso sud, con una breve e ripida stradina (prendere la prima
strada a sinistra senza segnalazioni stradali) ci portiamo sul fondovalle e iniziamo
a costeggiare, risalendolo, il torrente Sellustra.
Proseguendo
sulla strada di fondovalle, su percorso caratterizzato da ampi
coltivi, zone incolte e calanchi si giunge in circa 7 chilometri
al bivio per Casalfiumanese.
Svoltiamo a sinistra e seguiamo questa nuova direzione iniziando
a risalire il controcrinale, belle vedute sulla valle del Sellustra
e sui calanchi.
Giunti al termine della salita (Km 2) siamo a Croara,
indispensabile
una sosta per ammirare l'ampio panorama
Iniziamo ora la discesa su strada che mantenendosi sempre molto
stretta, procede verso Casalfiumanese sfruttando la valletta interna
del rio Casale.
Ben presto ci si presenta alla vista una delle formazioni a calanchi
più vasta
e spettacolare di tutta la Romagna.
Ad ogni curva e ad ogni variazione di luce questo paesaggio inquietante e nello
stesso tempo affascinante si mostra al viaggatore nelle sue mille sfaccettature.
Purtroppo
sono scarse le possibilità di parcheggio,
anche se la quasi mancanza di traffico consente una buona visione
di questo spettacolo della natura.
Quasi al termine della discesa alto sulla sinistra ci appare il "rivone
della Croara" ben riconoscibile per il dirupo giallognolo che crea un taglio
netto del terreno, sormontato da una pineta.
Giunti al termine del percorso, nel punto in cui la strada attraversa il rio,
prendere a sinistra e in breve siamo a Casalfiumanese.
Dozza - il castello
calanchi di Croara
Casalfiumanese -
BorgoTossignano tratto
Km 4
(6 con la deviazione a Tossignano)
Casalfiumanese,
piccolo centro alla confluenza fra il rio Casale e il Santerno,
la struttura urbanistica è divisa in due distini nuclei.
Il più antico, alto rispetto al fondovalle e sede degli
edifici pubblici, e il nucleo più moderno ed industrializzato che si è sviluppato
ai margini della SP 610 (Montanara). Una breve sosta per passeggiare nel centro
storico vale sicuramente il tempo necessario .
Ripreso
il nostro viaggio scendiamo
con un paio di tornanti fino alla Provinciale Montanara, sulla
quale ci immettiamo girando a destra (verso monte).
Circa due chilometri e sulla destra (segnale turistico poco
evidente) troviamo l'interessante complesso della Chiesa romanica
e convento di Riviera edificato nel XIV secolo.
Percorriamo ora il breve
tratto che ci separa da Borgo
Tossignano, sede del comune omonimo.
Il paese sorse nel 1198 quando le truppe Imolesi assalirono e distrussero
l'abitato di Tossignano dando così luogo ad un esodo di popolazione
che fermatasi a fondovalle fondò il primo nucleo di Borgo.
La parte più antica dell'abitato
si trova sulla destra della Via Montanara (lato fiume). Vivamente
consigliata la visita al parco fluviale, oasi naturale lungo le
rive del fiume Santerno, con possibilità di ammirare anche
un tratto della famosissima vena del gesso.
Dal centro
di Borgo Tossignano assolutamente da non tralasciare la breve deviazione
fino a Tossignano.
Il paese si trova a circa tre
chilometri da Borgo, in posizione dominante la valle del Santerno
e rappresenta il nucleo più antico dell'intero territorio comunale.
Pur se quasi interamente
ricostruito dopo le distruzioni dovute al passaggio del fronte
durante la seconda guerra mondiale, presenta comunque caratteristiche
storiche e paesaggistiche di assoluto interesse.
I ruderi dell'antica rocca, un tratto della vena del gesso
ben visibile, l'ampio panorama sulla valle del Santerno e l'ariosa
piazzetta meritano da soli la visita.
Casalfiumanese
vena del gesso da Borgo Tossignano
Bogo Tossignano -
Fontanelice -
Casola Valsenio
tratto
Km 15
Riguadagnato il fondovalle proseguiamo
lungo la via Montanara e percorriamo i 3 chilometri che ci separano
dal prossimo comune della valle Fontanelice.
Il paese sorge su uno sperone di roccia sul fiume Santerno, il
nucleo più antico è posto sulla destra della Via Montanara e vi
si accede tramite l'arco costruito nel 1842 in sostituzione
dell'antica porta del castello.
Dall'arco si entra in Piazza Roma, già piazza del mercato, sulla
quale si affaccia un bell'edificio con portici, già sede comunale,
dal quale si eleva la caratteristica torre dell'orologio.
Riprendiamo il nostro
itineriario, circa a metà dell'abitato di Fontanelice si stacca
dalla provinciale Montanara una deviazione a sinistra denominata
la "strada della lavanda" - indicazioni per Casola Valsenio -
Prendiamo questa direzione ed apprestiamoci a percorrere il passo
del Prugno (mt. 532).
Percorso
di 12 chilometri su strada ben percorribile, fra ampi coltivi
intervallati da boschetti e panorami a perdita d'occhio.
Numerosi
i punti dai quali è possibile scorgere la lunga
catena selenitica della vena del gesso, caratteristica principale
di questo territorio.
Sul
passo consigliata la deviazione di pochi chilometri fino alla
rocca di Monte Battaglia, punto panoramico di eccellenza.
Centro focale di ogni sistema militare di controllo e di difesa
delle valli del Senio e del Santerno e della pianura tra Imola
e Faenza, la rocca risulta documentata fin dal 1154.
Questa altura fu sede di aspri combattimenti nella seconda guerra mondiale.
Nella parte terminale del passo incontriamo il famoso giardino delle erbe di
Augusto Rinaldi Ceroni, mostra permanente di piante aromatiche, medicinali,
da essenza e cosmesi.
Giunti al termine del passo sbuchiamo sulla provinciale Casolana,
strada di fondovalle del fiume Senio, nella quale ci immettiamo girando
verso destra in direzione Casola Valsenio.
Ridente cittadina che ha legato il suo nome alla conoscenza e all'uso
delle erbe officinali dei frutti dimenticati.
Interessante
il centro storico e consigliata la visita ai ruderi della "chiesa
di sopra" (secolo XIII) che dominano il paese da un'altura
posta sulla sinistra orografica della valle.
Restano alcuni ruderi ed il campanile a vela.
Se, come consigliato, abbiamo visitato il centro di Casola, occorre riprendere
il percorso uscendo
da Casola in direzione Riolo, quasi al termine dell'abitato sulla
destra troviamo una deviazione per Brisighella, denominata anche
questa "strada della lavanda", di fatto la prosecuzione
del precedente Passo del Prugno.
Passo del Prugno
Rocca di Monte Battaglia
Casola -
Zattaglia -
Brisighella
tratto Km 21
Prendiamo questa direzione ed iniziamo l'ascesa verso il passo di Zattaglia.
Strada ben percorribile, anche se con carreggiata abbastanza stretta,
questo come tanti altri passi di queste colline è meta di
cicloturisti in ogni stagione, è quindi necessario prestare
la dovuta attenzione.
Sono circa
5 chilometri di ascesa, seguiti da una ripida discesa fino alla
frazione Zattaglia.
Da notare nel tratto in discesa alla nostra
sinistra il caratteristico Monte Mauro sul quale svetta il campanile
dell'antica pieve di S. Maria Assunta in Tiberiaco.
Giunti a Zattaglia sulla destra possibile deviazione di 6 chilometri che per
strada molto stretta
e ripida conduce alla valle del Lamone transitando per Monte Rontana,
noi proseguiamo diritto in direzione Riolo - Brisighella, seguendo
il corso del torrente Sintria.
Dal paese di Zattaglia quindi si
prosegue diritto, con tratto pianeggiante, a circa un chilometro possibile
deviazione sulla sinistra (segnalata) che ci consente di salire a Monte
Mauro, escursione interessante sia sotto l'aspetto geologico che storico.
Restano
ora circa 3 Km per raggiungere la provinciale che collega Riolo
Terme (a sinistra in 6 Km) e Brisighella ( a destra in 7 Km per
cima Calbane).
Proseguiamo verso destra, direzione
Brisighella, ed iniziamo l'ultima asperità della giornata, il passo
Calbane (mt. 269).
Il primo tratto caratterizzato da forti pendenze e tornanti,
presenta ad ogni curva panorami spettacolari sulla catena selenitica
e su estese formazioni calanchive, mentre dal lato opposto monte
Mauro continua a far bella mostra di sè.
Una serie di tornanti
ci portano velocemente in quota, per proseguire poi in leggera salita
fino ad una possibile deviazione ben segnalata: Parco
del Carnè e
Monte Rontana.
Il sito, raggiungibile in meno di un chilometro, merita sicuramente
un'escursione autonoma.
Zona geologica estremamente interessante
vi si possono trovare doline, pozzi,
inghiottitoi. Nei pressi del centro servizi zona
attrezzata con tavoli e braceri, bar, foresteria e possibilità di
visite guidate.
Volendo terminare la nostra escursione in giornata proseguiamo
lungo l'itinerario principale.
Su strada che ora corre in falsopiano aggiriamo il monte Rontana
(riconoscibile per la croce in ferro che lo sovrasta), superiamo
il punto di ritrovo per l'erscursione alla grotta
Tanaccia (visite
guidate su prenotazione) e poco dopo vediamo più in
basso la valle del Lamone e Brisighella nostra prossima meta.
parco del Carnè
Monte Mauro
Brisighella -
Faenza
tratto Km 12,5
Fin
dalle prime curve della ripida discesa notiamo i tre monumenti
caratteristici della località, edificati sui tre spunzoni
di selenite che sovrastano il paese.
La chiesa del Monticino, il Castello e la torre dell'Orologio,
simbolo di Brisighella.
Paese dalle origini antiche,
oltre ai cennati monumenti che svettano a sentinella del sottostante
borgo, numerose le testimonianze storiche che ne caratterizzano
il centro medioevale.
Ricordiamo fra i maggiori la famosa ed aerea "via degli
asini", l'austero palazzo Maghinardo e la chiesa di S. Maria degli
Angeli, dichiarata monumento nazionale.
Da ricordare poi che Brisighella è sede di un rinomato stabilimento
termale.
Imperdibile infine la breve escursione (circa un chilometro in
direzione Marradi ) per giungere all'antichissima Pieve del Tho o di San Giovanni in Ottavo.
Ritornati
a Brisighella percorriamo ora gli ultimi dodici chilometri e riguadagnamo
la via Emilia a Faenza, a soli 20 chilometri dal punto della nostra
partenza.
Brisighella - torre dell'orologio
Pieve del Tho