Per gessi, grotte e calanchi |
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Dozza tratto di Km14,5 |
Si
parte da Dozza caratteristico
centro di crinale che ha conservato la struttura dell'antico
borgo medioevale. |
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La
maggior
parte degli edifici del centro storico presentano grandi dipinti
sui muri, frutto di una pluriennale manifestazione che ha trasformato
Dozza in una "pinacoteca a cielo aperto". Quasi al termine del paese l'imponente rocca di Caterina Sforza sede di un'enoteca e di un museo. Usciti da Dozza verso sud, con una breve e ripida stradina (prendere la prima strada a sinistra senza segnalazioni stradali) ci portiamo sul fondovalle e iniziamo a costeggiare, risalendolo, il torrente Sellustra. |
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Proseguendo
sulla strada di fondovalle, su percorso caratterizzato da ampi
coltivi, zone incolte e calanchi si giunge in circa 7 chilometri
al bivio per Casalfiumanese. |
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Iniziamo ora la discesa su strada che mantenendosi sempre molto
stretta, procede verso Casalfiumanese sfruttando la valletta interna
del rio Casale. Ben presto ci si presenta alla vista una delle formazioni a calanchi più vasta e spettacolare di tutta la Romagna. Ad ogni curva e ad ogni variazione di luce questo paesaggio inquietante e nello stesso tempo affascinante si mostra al viaggatore nelle sue mille sfaccettature. |
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Purtroppo
sono scarse le possibilità di parcheggio,
anche se la quasi mancanza di traffico consente una buona visione
di questo spettacolo della natura. Quasi al termine della discesa alto sulla sinistra ci appare il "rivone della Croara" ben riconoscibile per il dirupo giallognolo che cra un taglio netto del terreno, sormontato da una pineta. Giunti al termine del percorso, nel punto in cui la strada attraversa il rio, prendere a sinistra e in breve siamo a Casalfiumanese. |
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Casalfiumanese tratto Km 4
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Casalfiumanese,
piccolo centro alla confluenza fra il rio Casale e il Santerno,
la struttura urbanistica è divisa in due distini nuclei. Il più antico, alto rispetto al fondovalle e sede degli edifici pubblici, e il nucleo più moderno ed industrializzato che si è sviluppato ai margini della SP 610 (Montanara). Una breve sosta per passeggiare nel centro storico vale sicuramente il tempo necessario . |
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Ripreso
il nostro viaggio scendiamo
con un paio di tornanti fino alla Provinciale Montanara, sulla
quale ci immettiamo girando a destra (verso monte). Circa due chilometri e sulla destra (segnale turistico poco evidente) troviamo l'interessante complesso della Chiesa romanica e convento di Riviera edificato nel XIV secolo. Percorriamo ora il breve
tratto che ci separa da Borgo
Tossignano, sede del comune omonimo. |
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La parte più antica dell'abitato
si trova sulla destra della Via Montanara (lato fiume). Vivamente
consigliata la visita al parco fluviale, oasi naturale lungo le
rive del fiume Santerno, con possibilità di ammirare anche
un tratto della famosissima vena del gesso. Dal centro di Borgo Tossignano assolutamente da non tralasciare la breve deviazione fino a Tossignano. |
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Il paese si trova a circa tre
chilometri da Borgo, in posizione dominante la valle del Santerno
e rappresenta il nucleo più antico dell'intero territorio comunale. |
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Pur se quasi interamente
ricostruito dopo le distruzioni dovute al passaggio del fronte
durante la seconda guerra mondiale, presenta comunque caratteristiche
storiche e paesaggistiche di assoluto interesse. I ruderi dell'antica rocca, un tratto della vena del gesso ben visibile, l'ampio panorama sulla valle del Santerno e l'ariosa piazzetta meritano da soli la visita. |
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Bogo Tossignano tratto
Km 15 |
Riguadagnato il fondovalle proseguiamo
lungo la via Montanara e percorriamo i 3 chilometri che ci separano
dal prossimo comune della valle Fontanelice. Il paese sorge su uno sperone di roccia sul fiume Santerno, il nucleo più antico è posto sulla destra della Via Montanara e vi si accede tramite l'arco costruito nel 1842 in sostituzione dell'antica porta del castello. Dall'arco si entra in Piazza Roma, già piazza del mercato, sulla quale si affaccia un bell'edificio con portici, già sede comunale, dal quale si eleva la caratteristica torre dell'orologio. |
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Riprendiamo il nostro
itineriario, circa a metà dell'abitato di Fontanelice si stacca
dalla provinciale Montanara una deviazione a sinistra denominata
la "strada della lavanda" - indicazioni per Casola Valsenio - Numerosi i punti dai quali è possibile scorgere la lunga catena selenitica della vena del gesso, caratteristica principale di questo territorio. |
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Sul
passo consigliata la deviazione di pochi chilometri fino alla
rocca di Monte Battaglia, punto panoramico di eccellenza. Centro focale di ogni sistema militare di controllo e di difesa delle valli del Senio e del Santerno e della pianura tra Imola e Faenza, la rocca risulta documentata fin dal 1154. Questa altura fu sede di aspri combattimenti nella seconda guerra mondiale. Nella parte terminale del passo incontriamo il famoso giardino delle erbe di Augusto Rinaldi Ceroni, mostra permanente di piante aromatiche, medicinali, da essenza e cosmesi. |
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Giunti al termine del passo sbuchiamo sulla provinciale Casolana, strada di fondovalle del fiume Senio, nella quale ci immettiamo girando verso destra in direzione Casola Valsenio. Ridente cittadina che ha legato il suo nome alla conoscenza e all'uso delle erbe officinali dei frutti dimenticati. Interessante il centro storico e consigliata la visita ai ruderi della "chiesa di sopra" (secolo XIII) che dominano il paese da un'altura posta sulla sinistra orografica della valle. |
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Restano alcuni ruderi ed il campanile a vela. Se, come consigliato, abbiamo visitato il centro di Casola, occorre riprendere il percorso uscendo da Casola in direzione Riolo, quasi al termine dell'abitato sulla destra troviamo una deviazione per Brisighella, denominata anche questa "strada della lavanda", di fatto la prosecuzione del precedente Passo del Prugno. |
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Casola tratto Km 21 |
Prendiamo questa direzione ed iniziamo l'ascesa verso il passo di
Zattaglia. Giunti a Zattaglia sulla destra possibile deviazione di 6 chilometri che per
strada molto stretta
e ripida conduce alla valle del Lamone transitando per Monte Rontana,
noi proseguiamo diritto in direzione Riolo - Brisighella, seguendo
il corso del torrente Sintria. |
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Proseguiamo verso destra, direzione
Brisighella, ed iniziamo l'ultima asperità della giornata, il passo
Calbane (mt. 269). Il primo tratto caratterizzato da forti pendenze e tornanti, presenta ad ogni curva panorami spettacolari sulla catena selenitica e su estese formazioni calanchive, mentre dal lato opposto monte Mauro continua a far bella mostra di sè. |
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Una serie di tornanti
ci portano velocemente in quota, per proseguire poi in leggera salita
fino ad una possibile deviazione ben segnalata: Parco
del Carnè e
Monte Rontana. Il sito, raggiungibile in meno di un chilometro, merita sicuramente un'escursione autonoma. Zona geologica estremamente interessante vi si possono trovare doline, pozzi, inghiottitoi. Nei pressi del centro servizi zona attrezzata con tavoli e braceri, bar, foresteria e possibilità di visite guidate. Volendo terminare la nostra escursione in giornata proseguiamo lungo l'itinerario principale. Su strada che ora corre in falsopiano aggiriamo il monte Rontana (riconoscibile per la croce in ferro che lo sovrasta), superiamo il punto di ritrovo per l'erscursione alla grotta Tanaccia (visite guidate su prenotazione) e poco dopo vediamo più in basso la valle del Lamone e Brisighella nostra prossima meta. |
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Brisighella tratto Km 12,5 |
Fin
dalle prime curve della ripida discesa notiamo i tre monumenti
caratteristici della località, edificati sui tre spunzoni
di selenite che sovrastano il paese. |
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![]() Torre dellorologio |
Paese dalle origini antiche,
oltre ai cennati monumenti che svettano a sentinella del sottostante
borgo, numerose le testimonianze storiche che ne caratterizzano
il centro medioevale. Ritornati a Brisighella percorriamo ora gli ultimi dodici chilometri e riguadagnamo la via Emilia a Faenza, a soli 20 chilometri dal punto della nostra partenza. |
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